LeU Lucca: “Sicurezza tema troppo importante per essere strumentalizzato”

“La solidarietà e la vicinanza a chi è vittima di episodi violenti sono sentimenti e gesti che non andrebbero strumentalizzati”. Così Liberi e Uguali di Lucca dopo la presa di posizione di Casapound e l’appello alle istituzioni a intervenire dopo i recenti episodi in città. “Anche a Lucca – dice il movimento di sinsitra – nessuno può pensare di sostituirsi a chi è preposto a far rispettare le leggi. La sicurezza dei cittadini è tema troppo importante perché sia trattato con la superficialità di chi non perde occasione per catalogare la gravità di un episodio in base al colore della pelle o al paese di origine”.
“Ricordiamo concludono da LeU – le sceneggiate della scorsa estate al luna park o le passeggiate notturne alla stazione, carnevalate inutili se non a distribuire qualche volantino elettorale”.
Rincarano la dose Cecilia Carmassi e Daniela Grossi, esponenti di LeU di Lucca ma anche da sempre impegnate nella battaglia contro le violenze di genere: “Eccoci. Non possiamo che rispondere così alla polemica sollevata dal consigliere Barsanti che strumentalizza le molestie sessuali denunciate in questi giorni per attaccare le donne da anni impegnate a chiedere pari opportunità reali per le donne e a contrastare la violenza sulle donne”.
“Noi, che sappiamo cosa vuol dire dovere sempre fare attenzione a chi ci cammina dietro – aggiungono Carmassi e Grossi -, noi che ci siano confrontate con le donne, talvolta amiche, alle prese con uomini violenti, noi che siamo stufe di sentire dire che, si sa, l’uomo è cacciatore, diciamo: mo caro Barsanti. La violenza sulle donne la respingiamo tutta come frutto di un concetto di possesso che maschi di diversa età, cultura e provenienza geografica pretendono di esercitare impunemente ogni giorno, fino ad arrogarsi il diritto di togliere la vita come atto finale che nega libertà di autodeterminazione della donna stessa. No caro Barsanti. Non ti consentiamo di darci lezioni sulle cose per cui ci dobbiamo battere, non ti consentiamo di stabilire cosa è serio o è stupido in base alla tua scala di valori. No caro Barsanti. Non le vogliamo le tue ronde perché pensiamo che debbano essere le forze dell’ordine a garantire sicurezza, e sappiamo anche che non possiamo e non vogliamo viaggiare con la scorta e non vogliamo e non possiamo avere la scorta dentro casa dove ogni statistica ci dice hanno incontrato il loro carnefice tre donne su quattro tra le vittime di femminicidio. Forse tutti i padri di famiglia sono mostri stupratori assassini, per usare la tua stessa logica? No caro Barsanti. Non ti lasceremo fare la tua campagna elettorale razzista sui nostri corpi e sulle nostre vite. Noi esprimiamo solidarietà a queste donne che hanno provato paura per la loro incolumità e ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso in questo come in tutti gli altri casi e rinnoviamo l’appello a non sottovalutare e denunciare sempre le molestie sessuali, anche se da mesi piovono critiche sulle donne che hanno iniziato a ribellarsi ai contesti in cui molestie e prestazioni sessuali sembravano ormai un pedaggio necessario per lavorare”.
Anche la Cgil di Lucca esprime vicinanza e solidarietà alle due donne vittime di molestie a sfondo sessuale, condannando chi ha perpetrato questo reato nei loro confronti. “Bisogna essere consapevoli però – afferma il segretario provinciale Mariarosaria Costabile – che per eliminare la violenza, perché anche le molestie sono forme di violenza, è necessario capovolgere la cultura che la sostiene e la alimenta. Non si cambia la cultura di chicchessia ne con le ronde ne col ritorno di comportamenti chiaramente fascisti. Leggere ancora oggi di ronde e controllo del territorio fa inorridire. Il ricondurre questi drammi a questioni etniche e religiose toglie senso alla tragedia e al silenzio di chi l’ha vissuta. L’amministrazione comunale dovrebbe aprire con le parti sociali un confronto perché riteniamo che la questione accoglienza vada governata, non demonizzata e tanto meno strumentalizzata come in questo caso”.
“Sull’immigrazione – prosegue Costabile – dobbiamo contrastare le mistificazioni ed essere i narratori di una storia diversa, che affronti i problemi seguendo il principio dell’uguaglianza. Perché il fenomeno va riportato nell’alveo della legalità, incoraggiando una cultura dell’accoglienza e stimolando un’integrazione fondata sul merito e sul lavoro. Il nostro compito é certamente quello di tutelare i diritti collettivi, le diverse esigenze, di garantire la tutela e la sicurezza sui posti di lavoro, senza rinunciare a richiamare ciascuno alle proprie responsabilità. La violenza contro le donne è una sconfitta per tutti”.