Gesam e gara del gas, ok ordine del giorno bipartisan

25 gennaio 2018 | 22:37
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Gesam e gara del gas, ok ordine del giorno bipartisan

Quale futuro per Gesam Spa? Quale per le diverse società del gruppo? Ed infine, come si comporterà Gesam in attesa e verso la gara per la gestione delle reti del gas a livello provinciale? Ruota intorno a queste tre domande il consiglio comunale di questa sera (25 gennaio) in cui si mescolano due temi intrecciati ma difficili da trattare congiuntamente. Quello della galassia e della riorganizzazione delle società partecipate e quella del Comune di Lucca come stazione appaltante per la gara della gestione del gas a livello di Atem. Tanto distinte le questioni che sono giocoforza assegnate a due assessori distinti: Gabriele Bove per la gara del gas, Giovanni Lemucchi per le società partecipate.

Ad introdurre le richieste dell’opposizione è il capogruppo della Lega Nord in Consiglio, Giovanni Minniti, che aveva già anticipato i capisaldi della sua posizione di quella dell’opposizione: “Da cittadino di Lucca – dice Minniti – sono estremamente preoccupato per le sorti del gruppo Gesam Spa, che rappresenta una eccellenza della nostra città. Il settore del gas è, lo ricordiamo, un servizio pubblico essenziale. Occorre poi pensare a salvaguardare i posti di lavoro dell’azienda che ha sede a Lucca. La Gesam ha sempre generato cospicui utili, reinvestiti nella nostra città anche con il lavoro di ditte che operano nella nostra città. E notevoli sono i margini di profitto. Si parla di un rendimento del 6 per cento circa. Il principio del perseguimento degli interessi collettivi, a nostro parere, impone all’amministrazione comunale di fare il possibile per mantenere il controllo della distribuzione della rete del gas e della governance societaria. La lucchesità di Gesam deve essere difesa con il coltello fra i denti e già da tempo, secondo noi, il sindaco avrebbe dovuto illustrare le linee guida. Non solo non l’ha fatto ma ha fatto approvare le linee di indirizzo per la riorganizzazione di Gesam che vanno nel senso diametralmente opposto agli interessi della nostra collettività. Ho avuto modo di evidenziare come la scissione asimmetrica non fosse funzionale alla tutela del miglior interesse pubblico, ma fosse strumentale agli interessi imprenditoriali di soggetti che ambivano ad aggiudicarsi la gara del gas. Toscana Energia non è interessata a business diversi, lo si dice chiaramente nell’allegato alla delibera già presentata a suo tempo. La scissione asimmetrica è quindi un assist a Toscana Energia che così si può concentrare sul ramo di azienda di maggior valore e con più ampi margini di profitto”.
“Sindaco, assessori e consiglieri – prosegue Minniti – hanno ripetuto il mantra per cui la delibera era necessaria per ripristinare la legalità. Ma l’affidamento dei servizi, si è anche detto, è illegittimo per servizi cimiteriali, illuminazione, eccetera. Abbiamo poi appreso che è stata annullata la gara del gas, perché riportava valori del tutto inattuali del valore della rete. Chi paga questo errore visto che l’errore è tutto da imputare al Comune di Lucca. Il rimborso dal ministero avverrà o meno per queste attività? Se è annullata la gara del gas deve essere annullata anche la delibera sul riordino delle partecipate, vista l’interdipendenza? Di sicuro andrebbe annullata l’ipotesi di cessione di Gesam Luce e Gas. Infine non di poco conto sono le dimissioni dell’ad di Lucca Holding, Andrea Bortoli, autore della delibera che avrebbe portato alla perdita della maggioranza nella società di distribuzione del gas”. Minniti chiude con le domande all’amministrazione e le considerazioni finali: “Va fatta una nuova gara per la gestione del gas. Cosa farà a questo punto Gesam? – si chiede l’esponente del Carroccio – Parteciperà con Toscana Energia, non parteciperà per incassare la concessione o parteciperà con un partner finanziario come la Fondazione Crl che ha già partecipato alla gara di Milano? Il sindaco risponda in maniera chiara”.
Affidata agli assessori Gabriele Bove e Giovanni Lemucchi una prima risposta dell’amministrazione. Bove ripercorre il lungo iter per arrivare all’indizione della gara del gas, poi annullata: “Un percorso complicato – lo definisce l’assessore – in un terreno molto complicato. Nel 2016 sono state fatte le corse per presentare, assieme agli altri Comuni dell’Atem, i documenti per l’avvio della gara. Si è provato poi a far riconoscere il valore delle reti anche in una fase successiva a quella del biennio previsto dalla legga ma senza riuscirvi. I Comuni dell’Atem, quindi, hanno deciso di congelare il bando, salvaguardando tutto il lavoro già fatto e congelandolo per non perderlo in vista della preparazione di un nuovo bando”.
Giovanni Lemucchi apre ricordando ancora una volta la ‘scissione’ fra le due tematiche, quella della società Gesam e quella della gara del gas: “Fu lo stesso Bortoli di Lucca Holding – dice Lemucchi – a ricordare in tutte le sedi e nelle commissioni che la scelta di pubblicare il bando avrebbe riguardato solo il Comune di Lucca e non la società partecipata. In Consiglio sono state portate due delibere, infatti, una riguardante la gara del gas che vede Lucca come stazione appaltante e una sulle società partecipate. E fu lo stesso Bortoli ad affermare che la riorganizzazione della società avrebbe probabilmente fatto venire meno la possibilità di un accordo con Toscana Energia per la partecipazione al bando. Detto questo sul tema dell’annullamento non vorrei sentire illazioni che non si basano sugli atti ufficiale: il motivo di annullamento è solo quello che ha detto l’assessore Bove, ovvero la mancata possibilità di far validare il valore delle reti ‘congelato’ al momento della ricognizione effettuata dai Comuni dell’Atem”.
Chiede chiarimenti il capogruppo di Fratelli d’Italia, Nicola Buchignani, da sempre in prima fila sulle questioni legate a Gesam: “Per prima cosa chiedo – dice – se corrisponde al vero la possibilità di un ritorno in house di Gesam Gas e Luce e, nel caso, come si troverebbero i soldi per liquidare il socio privato. Poi mi preme capire il futuro della società che si occupa della vendita di luce e gas. Al momento, anche grazie al servizio allo sportello, si cerca sempre di venire incontro alle persone in difficoltà, aiutando con la possibilità di pagamenti di lungo periodo, salvaguardando così anche la società da una morosità certa. Mi chiedo cosa succederà se il Comune attuasse il principio della legge Madia e vendesse le quote della società a un altro socio. Mi chiedo se i cittadini lucchesi verrebbero trattati allo stesso modo o diventerebbero numeri da macello. Infine la questione della prelazione nell’acquisto delle quote da parte dell’attuale socio privato: quali sono i rapporti con Hb Trading, ha la società manifestato l’intenzione di acquistare le quote del Comune? Si è pensato di garantire, e come, l’occupazione e il mantenimento della sede a Lucca?”.
Lemucchi esclude ogni ipotesi di ritorno in house della società che vende luce e gas proprio per la contrarietà con i dettami di legge mentre apre alla massima tutela per i dipendenti, al momento del passaggio al privato: “La proprietà – dice l’assessore – sta lavorando a un bando per la territorialità e per il mantenimento pieno dell’occupazione, al momento della vendita”.
Apre a una soluzione bipartisan, per il futuro, anche attraverso una commissione di lavoro ad hoc composta da consiglieri di maggioranza ed opposizione e da esperti, il capogruppo di Forza Italia, Marco Martinelli. “Siamo riuniti – spiega – questa sera per discutere di un tema, quello di Gesam, che ci ha visti contrapposti durante tutto il primo mandato Tambellini, ed anche durante questi primi mesi del secondo mandato. La questione è tutt’altro che semplice e, su un tema così importante per il futuro della nostra città e per il futuro della nostra economia locale, immaginare che la scelta di una parte politica prevalga su un’altra, per il solo motivo che chi sceglie, siede sulle poltrone della maggioranza senza spiegare le motivazioni poste alla base di tale scelta, toglie dignità e valore a questo consiglio comunale. In questa partita, si giocano circa 100 milioni di euro, se consideriamo il valore degli asset di Gesam Spa e di Gesam Gas e Luce. Ed ulteriori 100 milioni di euro rappresentano il volume di affari che orbita annualmente intorno al gruppo Gesam. Possiamo forse permetterci di sbagliare?”. “Credo infatti – prosegue Martinelli – che, se la partita sarà giocata male, al di là di chi realmente è “titolare” in campo, la sconfitta sarà per tutti noi. Sarebbe stato semplice, questa sera elencare i numerosi errori commessi da questa e dalla precedente amministrazione sulla questione Gesam. Sarebbe sicuramente servito a dare risalto, in piena campagna elettorale, ad una parte politica rispetto ad un’altra, ma con lo sterile risultato di non parlare realmente della questione Gesam. Oggi, a seguito del ritiro del bando di gara per il servizio di distribuzione del gas, a seguito delle dimissioni dell’amministratore unico di Lucca Holding, a seguito della oramai avviata scissione asimmetrica di Gesan Spa, che a detta della maggioranza, riporterà “sul pulito” situazioni ritenute illegittime, Oggi, appunto, abbiamo di fronte una pagina bianca per scrivere insieme quale futuro dare a Gesam Spa. Proviamo questa sera a toglierci, gli abiti che ci contraddistinguono nel diverso colore politico, e a valutare in maniera oggettiva la situazione che abbiamo di fronte. Lancio questo appello, ai consiglieri di maggioranza, ma anche a quelli di opposizione. Premetto che gli scenari e le norme, su questo argomento, oltre che essere estremamente complicati, per i non addetti ai lavori, come noi, sono anche in costante evoluzione. Vi segnalo a questo proposito la legge “Concorrenza” (la 124 del 2017) che, con l’intento di dare impulso alle gare del gas, all’articolo 95 ha modificato i requisiti a cui debbono rispondere i partecipanti in Ati alle gare del gas. Se prima era possibile partecipare in associazione temporanea di impresa alle sole aziende del gas, oggi questa possibilità è aperta anche ad altri soggetti, ed è sufficiente che vi sia una sola azienda capofila insieme ad altri operatori economici che abbiano la possibilità e l’intenzione di apportare il loro capitale e/o le loro prestazioni d’opera in vista della gara. Questo cambia ancora una volta gli scenari ed il contesto entro cui siamo chiamati a valutare una strada piuttosto che un’altra”. “Immaginate che danno faremmo – prosegue Martinelli – se vi fossero soggetti industriali, appartenenti all’economia locale, interessati a partecipare con Gesam alla gara del gas e noi percorressimo altre strade senza valutare questa opzione. Non è quindi immaginabile, che si porti alla votazione di questo consiglio Comunale una soluzione già preconfezionata. Questo è il rischio che abbiamo corso nel 2016, quando il 10 febbraio l’amministratore unico di Lucca Holding con la determina n. 11 mostrò a tutti il progetto di “joint venture” ideato per Gesam Spa, intimando peraltro, alla precedente Amministrazione, un termine perentorio di tre mesi per decidere se approvarlo o meno. Con quel progetto, se fosse andato in porto, il Comune di Lucca avrebbe perso la quota di maggioranza e quindi il governo dell’azienda del gas, ed oggi, nel 2018 visto che delle gare sembra per il momento non esserci tracce, saremmo qui a rimpiangere la scelta fatta. Non è neppure pensabile, d’ora in avanti, che di questa importante questione se ne occupi la sola commissione partecipate, ove, al suo interno, me compreso, non mi pare siedano profondi conoscitori dell’argomento. Vi ricordo per chi non lo sapesse che l’Atem della Provincia di Lucca, ricade nel terzo di otto raggruppamenti. Prima di noi, in Toscana, dovranno andare a gara le province di Livorno e Massa Carrara (appartenenti al primo gruppo) e le province di Prato e Siena (appartenenti al secondo gruppo). Quindi abbiamo la possibilità e tutto il tempo necessario per decidere serenamente quale migliore scelta intraprendere per Gesam. Questa sera è nostra intenzione presentare un ordine del giorno che avvii per Gesam, la formazione di una commissione congiunta e paritaria tra maggioranza e opposizione, ove, per le valutazioni, vi sia il supporto di almeno due cultori della materia di livello nazionale, uno per quanto riguarda il Tema gare del gas e l’altro per quanto riguarda gli aspetti economici e finanziari riverberanti nelle varie opzioni. Spero che questa nostra richiesta venga benevolmente accolta dalla maggioranza politica, e si possa definitivamente scegliere insieme, quale delle seguenti quattro alternative sia la più indicata per il bene di Lucca e del suo territorio: Gesam non partecipa alla gara, partecipa alla gara da sola, partecipa in joint venture, partecipa alla gara in Ati”.
“Questa nostra proposta – conclide – cade in un momento politico, quello pre-elettorale, in cui i cittadini, oramai smarriti da troppo tempo, si aspettano da tutti, un segnale di lungimiranza e di pacatezza. Non perdiamo questa occasione, che potrebbe, una volta tanto, far recuperare credibilità e fiducia nella politica”.
Remo Santini di SiAmo Lucca torna a battere sul tasto della trasparenza: “Sul tema dell’annullamento della gara del gas – dice – non c’è stata alcuna comunicazione se non un timido intervento dell’assessore Bove in una capigruppo. Con un ufficio stampa così nutrito con il famoso regalo di Natale e assunto anche un portavoce, come si fa a non raccontare alla città quello che succede di positivo e anche di negativo? Su questo argomento si è discusso tanto e ci sono state giuste preoccupazioni e riteniamo fosse importante approfondire”. Poi entra sul tema: “Bove ha dichiarato sul tema della gara del gas – dice – che il Comune voleva fare scuola ma si è trovato di fronte a molte difficoltà. Ma è inutile fare i primi della classe per poi trovarsi a fare clamorosi dietrofront. Sono d’accordo, poi, che occorre togliere questo argomento dalla campagna elettorale. Su un tema così importante dobbiamo tutti ragionare in maniera diversa. Vorrei incentrarmi su quello che è stato il lavoro che ho cercato di portare avanti come presidente della commissione controllo e garanzia. Ho convocato commissione sul tema del bando annullato perché lo snodo è quello delle spese sostenute. Non so se ho capito bene ma penso di sì, tutto questo lavoro preparatorio della gara ha avuto un costo non indifferente per le casse del Comune. Chi lo dovrà sostenere e in quale percentuale?”. Infine sul futuro: “Per Gesam Luce e Gas – si chiede Santini – il Comune si rimangerà le parole di rassicurazione con Gesam Luce e Gas? Il ritardo del bando, inoltre, è un ulteriore favore per Toscana Energia oppure risponde ad altri riteri. Infine il tema delle dimissioni di Bortoli: nessuno vuole mettere in discussione le sue motivazioni e le sue decisioni. Ma ci siano insospettiti per il fatto che la determina per l’annullamento della gara è stata presa a fine dicembre e le dimissioni sono arrivate due settimane dopo”. “Considerando che si deve partire da zero – conclude – auspichiamo anche noi un ordine del giorno congiunto per un testo condiviso che, sulla questione Gesam, riparta da zero”.
Alla fine ne emerge un documento condiviso da tutta la maggioranza tranne il Movimento Cinque Stelle. “Il consiglio comunale – si legge nell’odg – vista la determinazione 2355 del 27 dicembre 2017 avente per oggetto gare – affidamento in concessione del servizio di distribuzione del gas naturale nell’ambito territoriale Lucca 1010 – revoca del bando di gara preso atto che le norme in materia sono in continua evoluzione, non ultima la legge concorrenza del 4 agosto 2017 che, con l’intento di dare impulso alle gare del gas, all’articolo 95 ha modificato i requisiti a cui debbono rispondere i partecipanti in Ati delle gare del gas; visto l’importanza di mantenere ben radicato il gruppo societario Gesam Spa nel territorio lucchese in quanto ha da sempre rappresentato un punto fondamentale per il forte impulso per l’economia locale visti i cospicui utili raggiunti negli ultimi anni; ritenuto che si prospettano possibili le seguenti alternative: Gesam Spa non partecipa alla gara del gas, partecipa da sola alla gara del gas, partecipa alla gara del gas in joint venture, partecipa alla gara del gas in Ati” chiede, si legge nel dispositivo “che sia coinvolta la commissione partecipate in un percorso informativo rispetto alle ipotesi sopra indicate relativamente all’eventuale partecipazione di Gesam Spa alla gara del gas, con l’eventuale partecipazione di esperti esterni e di tenere costantemente aggiornato questo consiglio comunale sull’evoluzione dell’argomento”.
Contrario, come detto, il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci: “Io credo che ci vorrebbe un pochino di serietà e di umiltà da parte di tutti – dice Bindocci – Ci viene in premessa detto che è stata votata una delibera fuori dalle regole e poi si fa un ordine del giorno tutti insieme. Capisco questo voler stare insieme, ma il problema è un altro. Si è posto il problema di legittimità delle cose e non si è risposto al problema. E poi i soldi spesi inutilmente per la gara del gas, per cui si parla di 600mila euro? Bisognerebbe parlarne anche perché chi ha sbagliato dovrebbe pagare. Si fa quindi il consiglio ecumenico e anche la commissione ecumenica quando si fa anche una commissione che affronta il problema di chi sbaglia e chi paga. Altrimenti a fare le cose in questa maniera con i soldi dei cittadini non ci sto”.
Favorevole Fabio Barsanti di Casapound, nonostante qualche accento critico: “Politicamente è imbarazzante la posizione della maggioranza che è in contraddizione fra stasera e il passato. Abbiamo fatto incontri in passato con i dipendenti in cui il Comune era arroccato su posizioni di assoluta certezza. Poi l’aspetto della comunicazione è fondamentale. C’è ancora un’altra volta questo problema: è grave che i consiglieri e i lavoratori vengano a sapere improvvisamente della revoca del bando senza una comunicazione completa e rispettosa. Santini citava il discorso dello staff del sindaco: è vero, si potenzia uno staff e si assumono persone ma la comunicazione è carente. Si approva il testo sul garante dell’informazione e della comunicazione ma c’è questa situazione. Se avessi un interesse di campagna elettorale, però, non firmerei questo ordine del giorno bipartisan. Credo però che se questo ordine del giorno garantisce una maggiore informazione e comunicazione e garantisce le varie nozioni e alternative credo che questa sia la migliore conclusione nell’interesse di arrivare a una soluzione per i lavoratori e per chi vuole certezze per il futuro e per l’economia della città”. “Viene infine smentito quello che si è detto sul consiglio comunale della Cosap – conclude Barsanti – I consigli comunali chiesti dall’opposizione servono a qualcosa, come è stato evidente stasera. Abbiamo portato all’attenzione di questo organo questi argomenti ed è stato utile così come per la sicurezza, per le Rsa. Sul commercio è andata come è andata perché evidentemente non c’era la volontà da parte vostra di dare risposte convincenti”.
Donatella Buonriposi (Lei Lucca) difende la scelta di votare un ordine del giorno bipartisan: “Non bisogna demonizzare – dice – quando si vota un testo tutto insieme. Ci sono certe scelte per cui serve responsabilizzare tutte le parti in causa. Si discute e si arriva a una decisione comune per il bene della città, specialmente per temi complessi come questo”.
Renato Bonturi, capogruppo del Pd, difende il percorso dell’amministrazione sul tema delle società partecipate: “In passato – ha detto – le questioni legate alle partecipate si discutevano e decidevano altrove ed in Consiglio arrivavano soltanto in un secondo momento. Con questa amministrazione si è fatto invece un salto di qualità in questo senso. Poi sulla questione delle spese per la gara del gas: innanzitutto mi preme specificare che l’annullamento della gara non è stata presa dal Comune di Lucca ma a livello di assemblea di Atem, che raggruppa tutti i Comuni dell’ambito. I soldi, poi, usati per i lavori fatti non sono soldi del Comune ma messi a disposizione dai gestori per arrivare all’indizione della gara. E comunque non sono fondi che vanno persi perché tutto il lavoro fatto continua ad avere un suo valore”.
Alcuni distinguo, nonostante il voto all’ordine del giorno, arrivano dal consigliere Minniti (Lega Nord) e dal consigliere Santini (SiAmo Lucca). Per Minniti occorre comunque tornare a valutare in commissione la delibera originaria riguardante la riorganizzazione di Gesam. Per Santini il voto favorevole all’ordine del giorno non evita la valutazione sugli errori da parte dell’amministrazione: “L’annullamento della gara del gas – dice Santini – è l’ennesima figuraccia di questa giunta che fino all’altro ieri decantava il fatto che il percorso fatto era l’unico possibile. Il fatto che oggi si parli di un percorso nuovo certifica in tutto e per tutto il fallimento di quanto è stato fatto prima”.
Bindocci conclude sottolineando la necessità del fatto che qualcuno ‘paghi’ per gli errori fatti per la gara del gas poi annullata e sottolinea la mancanza di trasparenza nella comunicazione dell’annullamento della gara.
Conclude, infine, il sindaco Alessandro Tambellini, che rigetta le accuse di illegittimità arrivate da Minniti e le accuse di Bindocci: “Quando lei – dice rivolto a Minniti – certificherà che illegittimità sono state commesse e di quale genere ce lo comunicherà. Su questo tema, per noi, legittimità sia sul percorso della gara sia sulla questione partecipate non ne sono state mai commessi”. Quando alla gara, dice rivolgendosi al consigliere Bindocci “i quattrini – spiega – li avremmo buttati via se avessimo continuato con la gara. Una gara aperta così tanto tempo, intanto, avrebbe precluso qualunque investimento. In due anni si sarebbe rischiato di non mettere neanche un metro di tubo. Alcune valutazioni, anche con l’autorità, inoltre, hanno consigliato a decidere questo. Noi in coscienza e con molta ragionevolezza e con quello che ci riesce, con la nostra testa e aiutati dall’opinione anche dell’opposizione, valuteremo ora il da farsi e il percorso. Ma dividiamo la questione Gesam dalla questione gara. Si parla, peraltro, di gare dal 1999, siamo nel 2018 e in Italia nel 2018 di gare ne sono state fatte tre. Questo significa quantomeno che siamo in un contesto molto confuso. Poi dagli errori sicuramente non siamo esenti, ma se errori facciamo o faremo non sono sicuramente per dolo”.
Il consiglio si conclude con l’approvazione dell’ordine del giorno con 21 voti favorevoli e il solo voto contrario del consigliere del Movimento Cinque Stelle, Bindocci. Che a margine del Consiglio commenta: “Il consiglio straordinario su Gesam si conclude con un ecumenico ordine del giorno votato alla quasi unanimità. Solo il Movimento 5 Stelle dice di no. Nonostante su Gesam sia stato evidente lo scivolone della amministrazione sul bando del gas, sia nel merito della scelta in parte ritrattata, che nel metodo della controversa comunicazione, la maggioranza riesce a ottenere una soluzione condivisa. Il Movimento 5 Stelle ritiene che per i costi sostenuti per questa studio della gara del gas e vista l’importanza dell’errore della amministrazione -costretta a fare marcia indietro – avrebbero dovuto imporre non tanto un approfondimento nella commissione partecipate, ma meglio sarebbe stato un approfondimento con una commissione specifica (di fatto sarebbe stata una commissione di indagine) sempre con la partecipazione di competenze esterne”. “Sopratutto – commenta ancora il pentastellato – riteniamo che la cosa più importante sarebbe stato decidere di far pagare qualcuno politicamente per gli errori fatti, con inevitabili dimissioni e che soprattutto si cercasse di capire se predisporre un bando e poi revocarlo ha il danno e le spese inutili, sostenute è stato fatto e chi paga per questo danno. Altrimenti si valorizza la politica della irresponsabilità. Scegliere di non affrontare questo argomento e far sì che nessuno paghi, significa accettare supini che paghino sempre e solo i cittadini, vedendosi aumentare tasse e tariffe con la benedizione del centrodestra e del centrosinistra, uniti questa volta a braccetto in questa scelta”.

Enrico Pace