Mallegni e Martinelli (Fi): “No a isola ecologica al San Giorgio”

25 gennaio 2018 | 14:33
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Mallegni e Martinelli (Fi): “No a isola ecologica al San Giorgio”

Non sembra avere fine la querelle relativa all’ubicazione della nuova isola ecologica a scomparsa che dovrebbe sorgere in centro storico. Dopo la vicenda, andata avanti per mesi legata, alla vecchia ubicazione in piazza Santa Maria Corteorlandini, la nuova postazione per l’isola ecologica è stata individuata in via San Giorgo, all’altezza del carcere. Un’idea che incontra la secca bocciatura da parte dei rappresentanti di Forza Italia Massimo Mallegni e Marco Martinelli. I due infatti invitano l’amministrazione Tambellini a “trovare altre soluzioni che non penalizzino, in modo così eccessivo, i lavoratori della casa penitenziaria”. In particolare, le perplessità dei due forzisti, sarebbero relative alla riduzione dei posti auto riservati a chi lavora in San Giorgio che la nuova opera comporterebbe.

“Il mestiere della guardia penitenziaria – spiega Mallegni, che a San Giorgio è stato ospitato per 39 giorni all’epoca della sua lunga vicenda giudiziaria finita poi con un’assoluzione – è già complicato, pericoloso e stressante, se poi ci mettiamo anche il carico di privarli dei parcheggi e di obbligarli ad una caccia al tesoro per trovare un posto auto per raggiungere il posto di lavoro, allora significa che non abbiamo compreso il loro lavoro. Comprendo la necessità di potenziare il servizio di raccolta dei rifiuti, ma non davanti a San Giorgio. Il Comune di Lucca delle rivedere la propria idea e trovare una soluzione alternativa”.
“Siamo favorevoli al potenziamento nel centro storico delle isole a scomparsa visto che la raccolta porta a porta ha prodotto un grave peggioramento del decoro urbano – ha spiegato Marco Martinelli, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale – sempre però che siano individuate zone con caratteristiche adeguate e non come quella precedentemente prevista di fronte alla chiesa di Santa Maria Corteorlandini o questa che penalizza oltremodo i lavoratori della casa penitenziaria”.