Bindocci: “Di&Gi, Lucca e il Comune usati per vendere”

3 febbraio 2018 | 16:57
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Bindocci: “Di&Gi, Lucca e il Comune usati per vendere”

“Summer Festival, nessuno immaginava la cessione? Quanto sarà stato il valore aggiunto dalla convenzione? Per Lucca che cambia?”. Sono domande che fa il consigliere comunale M5S Massimiliano Bindocci dopo la notizia della vendita del 60% della società alla Cts Eventim. “Non è in discussione – spiega Bindocci – il principio fondamentale della libertà imprenditoriale, ma vista l’importanza del lavoro svolto a Lucca da questa società, è inevitabile che la politica locale dica la sua, anche perché certe voci giravano già da qualche tempo. Il passaggio della società che gestisce il Summer Festival a Lucca è avvenuto poco dopo la stipula della convenzione quinquennale con il comune, tra l’altro ricordiamo bene dei solleciti anche palesi fatti dalla società stessa al sindaco, ricordiamo bene anche la grande spinta da parte della maggioranza – ed un sostegno articolato dell’opposizione. La convenzione tra l’altro è stata fatta e approvata senza far ricorso ad alcun bando o gara, come accade altrove. Duole ricordare che la nostra ferma opposizione soprattutto per il metodo ci vide in grande solitudine”.

“Le nostre riserve sul metodo sono state spesso confuse con un’opposizione menagrama al Summer Festival, ma non è così. Siamo convinti – aggiunge Bindocci – dell’importanza della musica, delle iniziative per i giovani e abbiamo apprezzato molti dei concerti che si sono tenuti a Lucca per l’indubbio livello artistico e per il ritorno d’immagine della città. Le riserve sono state sul metodo, sulla poca chiarezza dei costi, sulla sicurezza degli spalti, sulla compatibilità con il centro abitato, sul segare gli alberi e i lampioni e così via. La convenzione firmata lascia poi il comune indifeso di fronte alle richieste di un interlocutore che adesso è lontano dalla città. Adesso dopo il passaggio di mano delle quote societarie la sensazione è che il sindaco e Lucca siano stati usati da un imprenditore abile a fare il suo interesse, e questo è legittimo. Ma chi politicamente ha voluto e fatto questa convenzione in questi modi e in questi tempi ha pensato all’interesse della città, all’interesse di altri o si è fatto semplicemente raggirare? Il dubbio cresce leggendo alcune clausole che sono inserite nella convenzione e visti certi atteggiamenti sia in campagna elettorale comunale, che dopo. Lucca se da un lato ne riceve indubbi benefici ne paga anche il prezzo, la città è sventrata nella sua piazza principale per quattro mesi, il prato del Balilla offre uno spettacolo disgustoso per 6 mesi annui, il clima di poca chiarezza con le assegnazioni senza bando e poi la società che detiene il marchio Summer Festival passa di mano danno comunque in immagine opaca di Lucca e di come è amministrata. Sono convinto che il valore della DeG è stato fortemente incrementato da quella convenzione che da delle garanzie per i prossimi anni, e questo dimostra che invece il buon Tambellini e tutta la sua giunta si sono fatti prendere in giro, la maggioranza obbediente e silente ha approvato tutto regolarmente, mentre l’opposizione addirittura voleva dare onorificenze e allungare la convenzione a sette anni, così il valore delle quote vendute aumentava. Crediamo che le onorificenze andrebbero date ai lucchesi, perché quanto è stato incassato per le quote, sicuramente, è dovuto in parte anche alla disponibilità modello zerbino dimostrata da certi ambienti della nostra città, e la città non trarrà niente da quelle plusvalenze. Come Movimento – aggiunge Bindocci – siamo stati gli unici a pensare all’interesse della città, che deve essere il fine e non il mezzo per le speculazioni anche legittime, e la politica dovrebbe servire proprio a questo. Adesso la politica verifichi le garanzie e attivi gli uffici per capire cosa si può fare, e non sarebbe male se il sindaco relazionasse in Consiglio comunale. Noi come Movimento 5 Stelle chiederemo anche di visionare tutti gli atti accessori alla convenzione e non escludiamo niente: non ci piacciono gli esposti, preferiamo la politica, ma non ci piace nemmeno che i debiti siano pubblici ed i guadagni privati con la benedizione di chi governa”.