Baccelli e Marcucci: Noi argine a improvvisazione e razzismo






Una sala Tobino stracolma ha accolto calorosamente Andrea Marcucci e Stefano Baccelli, i candidati del Partito Democratico rispettivamente al Senato e alla Camera che questa sera (8 febbraio) hanno lanciato ufficialmente la loro campagna elettorale per Lucca e la Piana. Presenti all’incontro tutti i big del partito di Lucca e molti esponenti dem e amministratori locali di tutto il territorio provinciale. Tutti hanno voluto sottolineare i punti di forza della proposta politica del Pd: stretto legame con il territorio, competenza, un partito ben strutturato e la capacità di fare squadra.
Su quest’ultimo punto, i Dem hanno puntato particolarmente l’accento. È stata infatti richiamata più volte la vittoria di Alessandro Tambellini alle scorse elezioni comunali di Lucca dove il Pd partiva sfavorito ma riuscì a ribaltare le sorti della partita. I democratici hanno inoltre rivendicato i risultati raggiunti negli ultimi cinque anni “consapevoli che non tutti i problemi sono stati risolti – hanno ribadito in coro – ma che la situazione è molto cambiata rispetto a cinque anni fa”.
Ad aprire l’incontro sono stati il segretario territoriale Mario Puppa e quello comunale Renato Bonturi. Entrambi hanno voluto ribadire il loro grande entusiasmo per questa campagna elettorale e la ferma convinzione che, grazie al lavoro di tutti i militanti, il Pd possa farcela. Entrambi hanno ricordato il grande sforzo collettivo fatto per la vittoria di Tambellini ed hanno auspicato lo stesso spirito per la campagna di Baccelli e Marcucci.
Lo stesso sindaco Tambellini, nel suo intervento, ha lanciato l’ennesimo appello all’unità: “La presenza massiccia di questa sera ci conforta e ci rasserena. L’unità deve continuare a caratterizzare il nostro lavoro. Non possiamo consegnare il paese all’instabilità. Sappiamo che i problemi ci sono ma abbiamo anche la capacità di risolverli senza atti inconsulti. La differenza con le altre forze politiche sta proprio nella ragionevolezza con cui sappiamo affrontare la complessità del mondo moderno”.
“Non avere rappresentanti nei contesti dove vengono prese le decisioni – ha aggiunto Tambellini – sarebbe molto deleterio per il nostro territorio. Baccelli e Marcucci incarnano al meglio le nostre istanze ma sono sicuro che agiranno, se eletti, nell’interesse dell’intero paese. Non abbandoniamo l’Italia all’improvvisazione di altri. L’esempio della seconda fase della campagna elettorale di Lucca ci ricorda che uniti possiamo fare molto. Quell’entusiasmo dimostrato allora, sia lo stesso oggi”.
Prima di lasciare spazio ai due protagonisti della serata è intervenuto anche il presidente della Provincia Luca Menesini che ha voluto ribadire i risultati raggiunti dal Pd, sia a livello nazionale che locale: “Siamo di fronte ad un momento molto importante che deciderà il nostro destino. Cinque anni fa il contesto era completamente diverso: venivamo da anni molto difficili. Oggi, dopo 5 anni dove il Pd si è assunto la responsabilità di governare con tutte le difficoltà che sappiamo, i temi sono molto diversi. Questi cinque anni hanno ribaltato la situazione. Ci presentiamo quindi a queste elezioni a testa alta e con risultati importanti ma sappiamo anche che c’è ancora molto da fare. Abbiamo degli ottimi candidati, espressione del nostro territorio e con esperienze significative. Sarà fondamentale recuperare il rapporto con i cittadini: dove è stato fatto sono arrivati risultati importanti. L’elemento di svolta di questa campagna elettorale sarà la voglia di ciascuno di noi di parlare con la gente”.
La parola è poi passata al senatore Andrea Marcucci: “È bello essere qui stasera ed incontrare tanti amici. Ma è anche pesante. Io e Stefano sentiamo il peso di questa candidatura. Si prospetta una campagna elettorale molto difficile perché questo Paese fa fatica a ricordare dove eravamo 5 anni fa. Oggi, un tasso di crescita dell’1,5% viene considerato non sufficiente ma all’epoca si parlava di decrescita. Venivamo da 5 anni dove erano stati drasticamente tagliati i finanziamenti alla cultura, alle scuole ed anche, a dispetto di quello che dice la destra che ora parla di sicurezza, alle forze dell’ordine. Infatti, uno dei primi atti che abbiamo fatto quando siamo andati al governo è stato bloccare un progetto del centro destra che voleva ridurre le caserme ed i commissariati. Perché la sicurezza è di tutti e non ha colore politico”.
“Siamo riusciti a far ripartire il paese – ha aggiunto Marcucci tra gli applausi -. Abbiamo convinto gli altri ma soprattutto noi stessi che ce la potevamo fare. Lo abbiamo fatto con provvedimenti seri: dalla cultura alla scuola. Ovviamente qualche errore è stato fatto ma dobbiamo anche ricordare che arriveranno a Lucca altri 8 milioni di euro per l’edilizia scolastica. Lo stato ha dimostrato di credere nel proprio paese tornando ad investire, generando così una spirale positiva che ha influenzato anche i privati. Si è fatto percepire a tutti che era in atto un grande sforzo collettivo per far ripartire l’Italia e ce l’abbiamo fatta. Non abbiamo risolto tutti i problemi ma questa azione di governo positiva deve continuare. Dove saremo tra 5 anni se vincessero il Movimento 5 stelle con il loro programma che cambia di giorno in giorno o la destra che si è presentata alle elezioni con tre programmi completamente diversi? È facile dare spazio alla rabbia e al populismo. Noi invece vogliamo continuare a lavorare perché in questi 5 anni l’Italia è diventata un paese più civile”.
Conclusione dedicata allo spinoso tema del rapporto tra sicurezza e immigrazione: “Il tema dell’immigrazione è molto complicato ma è sicuramente distinto dall’ordine pubblico. Voglio ricordare che è stato Berlusconi a firmare gli accordi di Dublino (il documento europeo che regola la gestione dei migranti, ndr) e che ci ha portato dentro la guerra in Libia. Allora, adesso non possiamo esimerci dal soccorrere queste persone e dal salvare vite umane ma deve essere rimossa la causa. Serve una risposta di buon senso e di buon governo. È impensabile nel 2018 parlare ancora di tratta di esseri umani”.
“Io e Stefano – conclude il senatore – continueremo a fare il nostro lavoro, avendo a cuore il nostro territorio. È una partita così importante che noi due da soli non possiamo farcela. Ma insieme a tutti voi sì”.
A chiudere l’incontro è stato il consigliere regionale Stefano Baccelli che ha voluto ricordare tre momenti topici della sua esperienza come presidente della Provincia: la chiusura del ponte di Monte San Quirico lesionato (“da cui partì l’idea di un nuovo ponte sul Serchio che oggi finalmente sta arrivando alla conclusione”), il crollo di un tetto all’Itis Fermi (“da cui sono scaturiti 35 milioni di euro per l’edilizia scolastica”) ed infine la rottura dell’argine durante la piena del Serchio del 2012 (“adesso gli argini non sono più di sabbia ma di acciaio e cemento”). Tre punti fondamentali per far capire, nelle intenzioni di Baccelli, le buone pratiche ed il buon governo messo in campo dal Pd negli ultimi anni.
“Stasera Andrea ed io rappresentiamo un ‘noi’ – aveva esordito Baccelli -. Un noi composto di sindaci, assessori, consiglieri, simpatizzanti. È questa squadra straordinaria la nostra forza. Per fare politica serve competenza e conoscenza. Se non si conosce il territorio, mancano le basi per fare politica. Dopo, serve la conoscenza per riuscire a mettere insieme un gruppo e le risorse necessarie per fare dei progetti e realizzarli. Non ci vuole improvvisazione ma progettualità. Progettualità che deve necessariamente partire dal territorio e dalla collaborazione tra vari livelli che abbiamo dimostrato di saper mettere in campo. Penso che i contenuti ce li abbiamo. Io e Andrea faremo tutto il possibile per vincere”.
Luca Dal Poggetto