Noi con l’Italia, Pifferi in campo: mai stato nel Pd

13 febbraio 2018 | 11:55
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Noi con l’Italia, Pifferi in campo: mai stato nel Pd
Noi con l’Italia, Pifferi in campo: mai stato nel Pd
Noi con l’Italia, Pifferi in campo: mai stato nel Pd

È partita oggi (13 febbraio) con la presentazione ufficiale dei candidati e del programma, la campagna elettorale di Noi con l’Italia, la neonata formazione che mira ad abbracciare una vasta area di moderati e che fa capo ad alcuni ex esponenti di centro destra come Raffaele Fitto, Maurizio Lupi, Flavio Tosi e Lorenzo Cesa. La lista, come noto, fa parte della colazione di centro destra composta anche da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Tre i candidati, tutti inseriti nei collegi proporzionali, che questa lista da alla colazione: si tratta del sindaco di Camporgiano Francesco Pifferi e della giornalista Alessia Lombardi, per la Camera e della camaiorese Michela Rugani per il Senato.
Recupero dei valori tradizionali, moderatismo, sostegno alle piccole e medie imprese e alle famiglie, rispetto della legalità, defiscalizzazione. Sono questi alcuni dei punti cardine del programma della lista che sono stati citati dai due candidati presenti.

“Oggi è una giornata importante – ha esordito Francesco Pifferi -. Partiamo con la campagna elettorale. Una campagna breve e complessa perché il collegio che dobbiamo coprire è molto ampio e le nostre risorse sono limitate. Il nostro messaggio politico è chiaro: in questo momento difficile per il paese, in cui assistiamo ad un’escalation di promesse elettorali, noi proponiamo di ricostruire il paese sulla base di una nuova alleanza con i cittadini, fondata sulla famiglia, sulla legalità e sull’onesta”.
Il sindaco di Camporgiano cita Alcide De Gasperi, quando nel dopoguerra fissò i punti cardine della Dc per ricostruire il paese, per spiegare la filosofia che sta alla base di Noi con l’Italia: “Per ricostruire l’Italia, ci baseremo su tre punti fondamentali: rispetto per le istituzioni, con al centro le politiche sociali; ispirazione della politica al bene comune; e laicità dello stato, unico antidoto alle degenerazioni legate a fanatismo e intolleranza. Il nostro programma è molto ricco ed abbraccia molti temi: la famiglia, la salute, il lavoro, la legalità intesa come sicurezza e stato di diritto. Questi sono i nostri valori”.
Pifferi fa un passaggio anche per quanto riguarda il problema dell’immigrazione: “Non dobbiamo sottovalutare la rabbia e lo sdegno delle persone perché la percezione di insicurezza è reale ma non dobbiamo nemmeno rispondere a queste paure in maniera irrazionale. L’accoglienza e la solidarietà sono d’obbligo ma uno stato deve anche saper fare delle buone leggi e saperle far rispettare con fermezza. Non sempre l’integrazione è possibile e non dobbiamo far finta di niente per un malcelato buonismo”.
Altro passaggio fondamentale è quello legato al lavoro: “Il tema del lavoro e dell’occupazione per noi è fondamentale. Siamo contrari all’assistenzialismo, ai contributi a pioggia e alle regalie. Per noi, la ripresa parte sostenendo le imprese. Dobbiamo intervenire sul credito, sul sostegno alla ricerca, sulla defiscalizzazione, sul recupero di strumenti utili come i voucher. Vogliamo intervenire a favore delle famiglie con figli che sono il nucleo base della nostra società”.
A conclusione del suo intervento, Pifferi a voluto fugare ogni dubbio sui suoi trascorsi come consigliere regionale tra le fila del Partito Democratico, un’esperienza chiusa senza troppi rimpianti: “La mia esperienza politica – spiega l’avvocato – inizia nel 1995 grazie a Franco Fanucchi, una figura indimenticabile, che mi avvicinò a Rinnovamento Italiano. Io sono sempre rimasto dentro quel partito. Nel ’99 mi candidai alle europee ed ottenni oltre sei mila preferenze. Il partito poi confluì nella Margherita: io ho conservato la tessera ma non ho mai aderito formalmente al Partito Democratico. Nel 2006 sono stato candidato al Consiglio regionale come 24esimo in lista, sicuro che non sarei stato eletto cosa che invece avvenne. Ho portato a conclusione il mandato ma sono sempre rimasto ai margini perché quella del Pd era un’esperienza in cui non credevo. Non accetto termini come rottamazione: io fuggo da ogni forma di radicalizzazione”.
È stata poi la volta di Alessia Lombardi che ha voluto sottolineare altri punti significativi del programma: “Ho deciso di candidarmi perché ho avuto un’esperienza come presidente di circoscrizione e sono stata a contatto con i problemi dei cittadini e degli imprenditori. Nel mio lavoro mi occupo di fiscalità e so bene le difficoltà che gli imprenditori hanno per arrivare a mettere insieme i soldi per pagare dipendenti e fornitori. Per questo, uno dei punti fondamentali del nostro programma è la riduzione delle aliquote: non è immaginabile avere un livello di tassazione oltre il 60%. Inoltre, vogliamo sostenere le famiglie attraverso interventi mirati come il quoziente familiare: chi ha più figli avrà più detrazioni. Vogliamo inoltre sostenere le famiglie con disabili a carico a garantire gli asili nido per tutte le donne che altrimenti dovrebbero rinunciare alla carriere perché non hanno a chi lasciare il proprio figlio”.
Lombardi sottolinea anche l’aspetto legato alla viabilità: “Non è possibile, nel 2018, trovare i camion sulla circonvallazione. È tempo di tirare fuori i progetti dai cassetti e trovare una soluzione. Dobbiamo fare gli assi viari e fare in modo che il traffico a Lucca sia regolamentato in modo diverso, per fare in modo che la provincia abbia delle arterie che consentano ai cittadini di vivere più serenamente”.
Alla conferenza era presente anche Paolo Rontani, capogruppo dell’Udc al Consiglio comunale di Capannori che ha voluto definire la linea politica della nuova formazione: “Questo progetto politico ci vede schierati con il centro destra. La definizione di ‘quarta gamba’ non mi piace, preferisco pensare a questa forza politica come rappresentante dei moderati. Vogliamo portare quelle che sono le nostre peculiarità all’interno del raggruppamento. Il nostro partito ha subito delle migrazioni di comodo che ci hanno messo in imbarazzo (riferimento, tra gli altri, all’ex leader Pier Ferdinando Casini, passato al Pd, ndr) ma noi rimaniamo fedeli ai nostri valori. La politica dei due forni per noi è finita. A livello amministrativo, si possono anche fare delle politiche di condivisione ma la nostra collocazione politica deve essere nel centro destra e su questo dobbiamo essere chiari con gli elettori”.

Luca Dal Poggetto