
“Auspico pene pesantissime e condanne esemplari per chi si è reso responsabile di un reato così grave come quello di istigazione al doping giovanile”. Franco Fanucchi, vice sindaco di Porcari, ex assessore allo sport, insegnante di educazione fisica, è stato anche responsabile in passato della scuola calcio della Lucchese e del Folgor Marlia, oltre ad essere un appassionato di mtb.
“Nonostante tutti gli appelli accorati delle varie federazioni nazionali ed internazionali – continua – come si vede la piaga del doping è ben lungi dall’essere debellata, anzi, trova proprio dal basso delle squadre amatoriali e giovanili la linfa vitale della quale nutrirsi. Gli esempi li abbiamo davanti a noi giornalmente a partire dal ciclismo ma non solo, al nuoto, alla ginnastica, agli sport invernali. La prospettiva di risultati facili (tutti da verificare), della fama e del denaro proveniente da sponsorizzazioni, inducono come si è visto anche vicino a noi, operatori sanitari, presidenti, direttori sportivi a prostrarsi all’altare del Doping. Il doping è inganno – aggiunge -, inganno prima verso noi stessi e poi inganno verso gli altri, vera e propria frode. Spesso penso a quei bambini che, tifando per il loro campione, sono disposti a fare centinaia di chilometri per vederli all’opera magari sulle salite mitiche del Tour de France e del Giro, accompagnati dai genitori; poi me li immagino sommersi dalla delusione quando scoprono che il loro campione non è altro che un falso, un tarocco come quelli in vendita sulle spiagge. La squalifica non è sufficiente per chi si macchia di questo reato. I colpevoli dovrebbero essere costretti a risarcire i danni materiali e morali a tutti gli sportivi che hanno creduto nel campione, che hanno investito il loro tempo e il loro denaro per seguirli nelle loro imprese. Questo sarebbe un vero deterrente al doping altro che squalifiche di pochi mesi. Tornando al caso del doping che ha scosso l’ambiente ciclistico lucchese, mi domando come i genitori dei ragazzi indotti a doparsi dal sistema abbiano potuto accettarne le regole senza pensare alle conseguenze sulla salute fisica e psichica dei propri figli. Comprendo anche se non condivido l’interesse del Presidente per le vittorie a tutti i costi ma non mi capacito di come un padre o una madre possano essere collusi a tal punto da andare a comprare farmaci proibiti e oltretutto dannosi per la salute. Mi meraviglio altresì che ancora nessuno dei genitori dei ragazzi della squadra non si siano ancora recati dalle autorità per vuotare il sacco e mettere definitivamente la parola fine a questa sporca vicenda Mi preme infine fare un’ultima riflessione riguardo la rete di personaggi più o meno compiacenti, ma che comunque hanno preso parte allo spettacolo. Credo che tutti abbiamo il diritto di conoscere i nomi degli implicati nel giro del commercio e dell’utilizzo di farmaci proibiti e spero vivamente che, una volta chiarite le responsabilità, siano addirittura radiati dall’albo. In un paese civile questo dovrebbe accadere. Ringrazio le forze dell’ordine e tutti gli inquirenti che hanno preso parte a questa inchiesta, auspicando che tutti coloro che sono al corrente di altre informazioni utili si facciano avanti per smascherare definitivamente tutti questi truffatori mascherati da operatori sportivi e pseudo imprenditori che fanno solo del male allo sport ma soprattutto ai giovani”.