Sanità, Vizzini e Bindocci (M5S): “10 milioni di tagli, intollerabile”

16 febbraio 2018 | 14:04
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Sanità, Vizzini e Bindocci (M5S): “10 milioni di tagli, intollerabile”

“Lo aveva denunciato il nostro consigliere regionale Andrea Quartini e così è successo: la Regione taglierà 45 milioni di euro sul personale sanitario, come votato nella sessione di bilancio di dicembre da Pd e MdP”. Così Gloria Vizzini, candidata M5S dell’area lucchese e Massimiliano Bindocci, consigliere comunale M5s a Lucca che commentano: “Per Lucca e in esteso l’Asl Toscana Nord Ovest questo significherà 10 milioni in meno per medici, infermieri e operatori socio sanitari, cioè l’ennesima riduzione intollerabile del servizio sanitario pubblico”.  

“La sanità lucchese – prosegue Vizzini – era già in forte crisi con posti-letto ospedalieri insufficienti e una medicina territoriale che stenta da sempre. Servivano soluzioni, fondi, e invece arrivano altri tagli. Ci chiediamo con quale faccia e dignità si presenta agli elettori chi ha votato le manovre di bilancio che contengono questa tagliola, a Roma come a Firenze”. 
“Dal 2012 ad oggi – sottolinea la candidata M5s riferendosi ai candidati Pd del territorio Marcucci e Baccelli – lo stato ha infatti definanziato il servizio sanitario pubblico per oltre 30 miliardi secondo le stime regionali. Chi era a Roma ad alzare la mano per le manovre Monti, Letta, Renzi e Gentiloni? E chi era a Firenze ad approvare senza colpo ferire l’ultimo bilancio con 42,5 milioni di tagli alla spesa sanitaria?”.
“Noi – continua Bindocci – difenderemo a spada tratta il primato del Servizio sanitario pubblico, che il nostro programma vuole rifinanziare da subito. E martedì prossimo cercheremo di far valere la parola dei cittadini e dei comitati di difesa della sanità pubblica, nel prossimo consiglio comunale aperto, proprio sulle questioni della sanità lucchese, voluto da noi anche se maggioranza ed opposizione lo vogliono far svolgere in seconda serata”.  
“Se la sanità toscana – concludono Vizzini e Bindocci – non è al collasso lo si deve allo spirito di sacrificio degli operatori sanitari, strozzati da riforme che li obbligano a burocrazie incredibili e li tengono in continuo stato di emergenza. Bene fanno i sindacati a proclamare lo Stato di agitazione nella lucchesia come altrove. E’ ora il momento di farsi sentire”.