Fdi: “Una commissione d’inchiesta sulle Rsa comunali”

Una commissione d’inchiesta sulle Rsa che operano sul territorio lucchese: è quella che chiederà domani (20 febbraio) – nell’ambito del Consiglio comunale aperto sulla sanità – il gruppo di Fratelli d’Italia, mediante il consigliere Nicola Buchignani, sostenuto dal coordinatore Marco Chiari. Con quest’ultimo, oggi (19 febbraio), per parlare dei problemi afferenti alla cure mediche, intervengono anche Riccardo Zucconi, candidato alla Camera nel collegio uninominale di Lucca, Marina Staccioli (candidata nel proporzionale al Senato) e Giovanni Donzelli (candidato nel proporzionale alla Camera). L’accusa è pesante e circostanziata: secondo Fdi – infatti – “non esiste un controllo da parte dell’amministrazione comunale sul funzionamento delle Rsa”.
Fratelli d’Italia, in questo senso, ha dato il via ad un’ indagine a livello nazionale ed il quadro che emerge dalla Provincia di Lucca, secondo il partito guidato da Giorgia Meloni, costringere appunto a richiedere l’intervento di una Commissione d’inchiesta. “Parliamo di Rsa – interviene in apertura Zucconi -, ma anche dei problemi connessi al San Luca, una struttura che ha 4 anni, ma che sembra già destinata a durare poco se non viene rivista. Una cosa simile sta succedendo a Prato, per esempio. La Regione, guidata dalla sinistra, ha disposto una riduzione del finanziamento alla sanità di 10 milioni per il territorio di Lucca. I problemi sono noti: attese interminabili, pronto soccorso ingolfato, depauperamento del primariato, carenza di letti, cure progressive che spersonalizzano il contatto medico-paziente, insufficienza numerica di medici e infermieri”. Zucconi ci tiene a precisare che non si tratta di una critica fine a sé stessa: “Vogliamo segnalare e risolvere problematiche concrete, come quella delle porte girevoli: si dimettono malati non ancora guariti che poi tornano. Inoltre mancano ancora 5 primari e non c’è la guardia medica dalle 24 alle 8 di mattina. E’ chiaro come il modello del governatore Enrico Rossi sia del tutto fallimentare”. Poi è Chiari, documenti alla mano, che entra più nel dettaglio sulla gestione delle Rsa a Lucca: “Abbiamo trovato troppe cose che non funzionano. Da fiore all’occhiello – spiega – si sono trasformate in una situazione di degrado. Anzitutto, quello delle Rsa oggi è un business: Lucca ha fatto convenzioni con società emiliane che le gestiscono. Ne vengono fuori canoni di locazione non pagati dal dicembre 2016 ad oggi. Poi, non esiste da parte del Comune un controllo sulle Rsa: vengono scalati dal contratto di locazione spese che non devono essere detratte, non risultano verbali di quello che è stato consegnato alle Rsa, né un elenco degli arredi. Non ci sono forme di accreditamento, né sistemi di interfaccia informatico con l’amministrazione, né un piano delle emergenze. Tutte cose previste nel capitolato d’appalto, che a distanza di 1 anno e 3 mesi non si vedono. Non esistono rendicontazioni né controlli”. Non solo, perché Fdi insiste anche sul versante della privatizzazione dei posti letto: “Chi gestisce le Rsa – prosegue Chiari – privatizza i posti al suo interno. Prendiamo il caso della Pia Casa: sono stati disposti 5 posti per ricoveri privati, senza alcuna autorizzazione da parte del Comune e lo stanno facendo anche nelle altre strutture. A Lucca siamo tornati indietro di 20 anni: si destinano 4 posti per il ricovero in una stanza, contro i 2 previsti dalla Regione. Serve una sterzata netta contro questo clima di inadempienze e trascuratezza”. A Chiari risulterebbe anche “che non siano stati pagati i previsti canoni di affitto delle strutture (a meno che ciò non sia avvenuto in questi giorni) per tutto il 2017”, spiega e contesta una fattura “per spese di manutenzione presentata dalla Proges al Comune per opere non previste nel capitolato tecnico dell’appalto, e che dovrebbero essere a carico del concessionario”. In ogni caso per Chiari “il Comune, di fronte ai mancati pagamenti del canone, avrebbe dovuto procedere con la messa in mora, evitando un danno patrimoniale alle casse”.
Di diversa gestione degli ospedali provinciali parla Marina Staccioli: “Abbiamo fatto più ispezioni negli ospedali – spiega – e la volontà della Regione Toscana è emersa con chiarezza. E’ quella di avere un ospedale per Provincia, mediante la chiusura degli ospedali periferici. Il Versilia e gli altri sono nostri, mentre il san Luca è in project. Le strutture più vecchie andavano ristrutturate o vendute, per recuperare fondi da utilizzare per la sanità”.
Chiude Donzelli: “La priorità di Rossi e Saccardi in tema di salute – polemizza – è stata quella di portare i dirigenti delle Asl al resort di Marcucci a fare la caccia al tesoro. E’ chiaro che non si può andare avanti così. Qualche esempio? I primari non si devono più scegliere per via politica: noi vogliamo un concorso pubblico. Chiederemo una commissione d’inchiesta parlamentare su tutta la gestione delle Rsa, perché non c’è nulla di chiaro. Chi ha fatto i disastri in sanità Toscana poi ha fatto carriera, fateci caso”.
In vista del Consiglio di domani, Chiari si augura “che la Commissione d’inchiesta venga concessa, poiché riguarda la salute dei cittadini e non ha colore politico”.
Paolo Lazzari