Gini (Palp): “Su immigrazione la destra fa solo propaganda”

19 febbraio 2018 | 14:41
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Gini (Palp): “Su immigrazione la destra fa solo propaganda”

“Come al solito, la destra fascista le spara grosse per non affrontare la realtà e dimostra ancora la poca stima che ha dei cittadini, unicamente elettori a cui chiedere il voto, suggerendo soluzioni semplici e inutili a situazioni complesse”. Con queste parole la candidata di Potere al Popolo nel listino della Camera Nicoletta Gini accusa la destra di fare mera propaganda su un tema delicato come quello dell’immigrazione.

“Non è  possibile – prosegue Gini – pensare di risolvere i casi di infrazione della legge da parte degli immigrati proponendone banalmente il rimpatrio. Innanzitutto per una questione di umanità, che non è buonismo, è giustizia; in secondo luogo, perché è scorretto affermare che gli immigrati non contribuiscono all’economia dello Stato italiano. Gli ultimi dati sul gettito Irpef (fonte: Fondazione Leone Moressa) ci dicono che gli immigrati contribuenti residenti in Italia sono 2,3 milioni e che nel 2016 hanno versato circa 7,2 miliardi, corrispondenti al 4,5% del totale. Il dato ancora più rilevante è che il reddito annuale dell’oltre 50% degli immigrati contribuenti è inferiore a 10 mila euro, mentre i contribuenti nati all’estero il cui reddito supera i 50 mila euro non arrivano al 2%. Non stiamo parlando perciò di ricchezza straniera ma di persone che vogliono integrarsi e contribuire alla vita dello Stato in cui hanno scelto di vivere”. “Il problema che abbiamo – accusa Gini – è di sistemi adeguati di accoglienza, di riconoscimento di diritti e di giustizia sociale. Temi che il Pd, da Minniti a qualche ex presidente del consiglio, ora esponente di Liberi e Uguali, tra i responsabili della guerra in Kosovo, ha clamorosamente tradito ed escluso dalla sua politica, in una ventina d’anni di corteggiamento della destra, proponendo leggi razziste, invece di affrontare la complessità dell’evoluzione sociale che aveva davanti”.
“Finché distingueremo tra italiani di sangue e non piuttosto che tra categorie deboli e forti – conclude Gini – non saremo in grado di tutelare nessuno. Né chi è nato in Italia, né chi è nato all’estero e ha scelto l’Italia per il suo futuro”.