Baccelli (Pd): “Dare la possibilità di scaricare le spese per la gestione familiare”

“Nel 2018 non può esistere contrapposizione tra famiglia e lavoro. Per questo occorre introdurre una misura che permetta alle famiglie di scaricare le spese relative alla gestione familiare”.
Lo sostiene Stefano Baccelli, consigliere regionale e candidato del centrosinistra alla Camera dei Deputati per il collegio uninominale di Lucca, Piana, Viareggio, Massarosa e Valle del Serchio.
“Sul piano della famiglia e del sostegno alla natalità molto è stato fatto dal Governo, se penso a bonus asilo nido, congedi obbligatori, fondo natalità, bonus mamma, buoni baby sitting – spiega Stefano Baccelli – ma un aspetto che sento ripetere più frequentemente da parte di famiglie, soprattutto giovani coppie con figli, è l’impossibilità di scaricare le spese relative alla gestione e alla cura dei bambini, come per esempio la baby-sitter o l’asilo nido”.
“Conciliare i tempi di vita e di lavoro, la cura dei figli con le attività lavorative resta un obiettivo da concretizzare in modo ancora più efficace e profondo in questo Paese – aggiunge Baccelli -, perché dobbiamo fare il possibile affinché nessuno, mai, sia costretto a sacrificare le proprie passioni, le proprie ambizioni e il proprio percorso professionale per mancanza di soldi da dedicare alla gestione dei figli o, analogamente, dei genitori non autosufficienti. Penso alle giovani con un lavoro troppo precario e mal retribuito che li pone di fronte all’ingiusta alternativa tra essere genitori o lavoratori; penso ai figli con genitori anziani e non autosufficienti che si trovano a fronteggiare la stessa difficoltà. Lavorare è un diritto, così come lo è crescere i propri bambini o assistere i propri familiari senza assilli economici che rendono difficile, talvolta addirittura impossibile, conciliare lavoro e famiglia. Ecco, tra le mie priorità c’è anche l’introduzione di una misura grazie alla quale poter scaricare questo tipo di spese. Un modo concreto per sostenere chi si trova in maggiore sofferenza economica, mantenendo fermi i diritti inalienabili di ognuno di noi”.