Candidati del centrodestra: “Uniti per cambiare rotta”

2 marzo 2018 | 19:16
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Lavoro, famiglia, sicurezza: sono i temi forti che vengono ribaditi ancora una volta dal centrodestra unito, che chiude la campagna elettorale a Lucca ritrovandosi collettivamente all’hotel Guinigi. Per l’occasione, ecco tutti i candidati pronti a formulare un appello finale: Marina Staccioli e Riccardo Zucconi (per Fratelli d’Italia), Massimo Mallegni e Deborah Bergamini (Forza Italia), Guglielmo Picchi ed Elisa Montemagni (Lega Nord), Francesco Pifferi, Daniela Rugani e Alessia Lombardi (Noi con l’Italia). Al tavolo c’è anche il segretario regionale Udc, Luca Paolo Titoni.

La formula, introdotta dal coordinatore provinciale di Forza Italia, Maurizio Marchetti, è chiara: arrivare al 40% per far ripartire un Paese in cui oggi – secondo i candidati – la fanno da padrona disoccupazione, criminalità organizzata e carenza del potere d’acquisto. 
Il primo intervento sta a Fratelli d’Italia che, con Zucconi e Staccioli, mette in evidenza le lacune del Pd. “Questa campagna elettorale – afferma Zucconi – è stata una bella corsa. Per la prima volta tutti i candidati hanno fatto parte di una squadra. Siamo contrapposti ad un partito la cui moralità sta venendo meno: il segretario del Pd è quello che ha pugnalato Letta alle spalle. Vivono di potere e per il potere: il loro calo fisiologico non è un caso”. Gli fa eco Staccioli: “Come consigliera regionale in questi anni mi sono battuta per il territorio, conducendo battaglie sulla legalità, sulla viabilità, contro le cattedrali costruite nel deserto. Penso anche al people mover, voluto per collegare la stazione di Pisa all’aeroporto e costato 82 milioni di euro, quando c’era già un treno ed abbiamo strade che franano. Noi, sicuramente, siamo per un governo incentrato sulla concretezza”.
Attacchi al centrosinistra provengono anche dalla Lega: “Domenica abbiamo una possibilità di cambiamento vitale. Gli ultimi 5 anni – l’analisi di Montemagni – sono stati disastrosi e credo che nessuno voglia riviverli. Il nostro programma è chiaro: diciamo ‘prima gli italiani’. Dovrebbe essere scontato, ma non è così. Siamo una coalizione diretta verso il 40% e siamo gli unici ad aver detto prima con chi ci coalizzavamo, a differenza degli altri”. Picchi, invece, ricorda che “chiediamo un ultimo sforzo per cambiare il Paese. I nostri candidati possono davvero rappresentare i territori, a differenza di quello che è stato fatto dal Pd in questi anni”.
Titoni, ancora, pensa che l’Udc riuscirà a raggiungere la soglia del 3%, utile per superare addirittura il 40% ed andare al governo del Paese: “I nostri problemi in questa campagna elettorale – ricorda – sono stati legati alla visibilità ed alla scelta di Casini di candidarsi con il Pd. Crediamo che si possa ripartire dal binomio impresa-lavoro, anche grazie alla flat tax. Poi la sicurezza: vogliamo e dobbiamo dare una mano alle forze dell’ordine”.
Pifferi, poi, richiama l’attenzione sulle reali condizioni di salute del sistema Paese: “Il centrodestra riuscirà a portare in Parlamento la voce dei territori. Vogliamo smascherare la falsità che in questi ultimi 5 anni si stia meglio: la gente è disperata. Negli ultimi 5 anni abbiamo perso 3000 addetti alla cassa edile lucchese, così come sono cessate 4500 piccole aziende in provincia di Lucca, spina dorsale della nostra economia. Per non parlare della cronica bufala degli assi viari e del problema della sanità pubblica.”.
Chiudono i candidati forzisti: “Voglio ringraziare tutti – afferma Mallegni – per la voglia di ricostruire in questa provincia una prospettiva di centrodestra. C’è voglia di dare soluzioni nuove rispetto ad un centrosinistra che non ha fatto nulla negli ultimi 5 anni. Con Bergamini abbiamo visitato tutta la Provincia di Lucca e di Massa Carrara ed ho trovato voglia di cambiamento e di crescita. E’ tornato il sentimento del voler stare insieme. Speriamo che da lunedì si possa cambiare colore alla provincia ed alla Toscana: da lì metteremo le basi per tornare a fiorire costantemente, rimanendo sussidiari l’uno all’altro. Il nostro lavoro inizia domenica sera dalle 23”.
Accalorato anche l’intervento di Bergamini, che mette in guardia soprattutto rispetto al voto ai Cinque Stelle: “E’ stata una campagna elettorale di una brevità incredibile, che si è giocata molto sul filo delle emozioni dei nostri concittadini. I grillini hanno scelto la rabbia e la paura, ad esempio. Noi abbiamo incentrato tutto, invece, sulla possibilità di riavvicinare le persone alla politica. Il 4 marzo è un giorno fatidico per riuscire ad evitare il baratro: non possiamo permetterci che non vinca nessuno, come successe nel 2013. Quel voto ha consegnato l’Italia a 5 anni di stagnazione, sulla scena nazionale ed internazionale. Il debito pubblico e la disoccupazione continuano a crescere, così come salgono i numeri dell’immigrazione e scende la qualità della vita. Così, domenica, chiediamo agli elettori di usare la testa e di non votare di pancia”.

Paolo Lazzari

L’appello al voto di Massimo Mallegni (Fi)

L’appello al voto di Riccardo Zucconi (Fdi)