Pd punta a indecisi: “Con noi paese su strada giusta”

2 marzo 2018 | 21:33
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Tour de force per la chiusura della campagna elettorale anche per i candidati del centrosinistra all’uninominale, Stefano Baccelli, per la Camera, e Andrea Marcucci per il Senato. Il rush finale è iniziato nel pomeriggio al Teatro Alfieri di Castelnuovo per poi proseguire al cinema Astra di Lucca e poi alla Capannina per un gran finale versiliese.
A sostenere i candidati del collegio lucchese i massimi esponenti del partito a livello locale, dal sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, al presidente della Provincia e sindaco di Capannori, Luca Menesini. A portare il proprio apporto anche la parlamentare uscente, Raffaella Mariani.

“La legge elettorale ti obbliga ad un maggiore contatto con i cittadini ed è una cosa bella – ha esordito un infervorato Andrea Marcucci -. Sono tante le cose che ci sono rimaste impresse e le difficoltà che abbiamo percepito. Però io esco da questo mese con tanta speranza ed ottimismo. Ho trovato gente che ha voglia di fare e di reagire a questi 10 anni di crisi. Siamo orgogliosi del lavoro fatto sin qui. Abbiamo preso il paese e, pur con qualche errore, lo abbiamo messo sulla strada giusta. Finalmente il debito è sotto controllo. Sono ripartiti gli investimenti nelle scuole, nei beni culturali, nelle infrastrutture.  Si vede finalmente un paese che sa di potercela fare”. 
“Le nostre battaglie le conoscete – prosegue Marcucci – anche quelle sui diritti: abbiamo approvato le unioni civili, il divorzio breve, il testamento biologico, la legge sul dopo di noi, la legge sul terzo settore. Noi siamo quelli che rimettono l’economia a posto e che danno speranza a chi cerca lavoro e che guardano alle fasce più deboli della popolazione”.

“Il 4 marzo – conclude Marcucci – si sceglie un progetto politico complessivo ma si scelgono anche delle persone. Io e Stefano lavoreremo con determinazione, battendo i pugni se necessario, per questo territorio”. 
“È stata una breve ed intesissima campagna elettorale – ha detto invece Stefano Baccelli -. Noi siamo quelli più visibili in questo momento ma siamo solo al servizio di una squadra: una squadra che in questi anni ha sempre avuto a cuore i problemi della nostra gente. Io sono orgoglioso e grato di far parte di questa squadra. È stata una campagna difficile perché è prevalsa la suggestione sulla realtà. La suggestione per cui scegliendo qualcosa di diverso dal centro sinistra tutto andrà meglio, come per magia. La realtà viene descritta come un incubo ma l’incubo ce lo siamo lasciati alle spalle: l’incubo era quello dello spread impazzito, dei conti sballati, della disoccupazione dilagante. Certo, ci sono ancora situazioni come la Kme che tuttora è in difficoltà, la Ponsi licenzia, la Viareggio porto è in liquidazione, il settore edile ancora fatica. Ma il distretto cartario, e non si parla di qualche azienda, che rappresenta il polmone economico della piana di Lucca va benissimo, il nautico è in straordinaria ripresa, come il settore meccanico, come il settore dei servizi alle imprese. Tante piccole aziende respirano ed assumono”.
“In questi anni – prosegue Baccelli – abbiamo portato avanti con determinazione un progetto comune per la difesa del lavoro, per la messa in sicurezza delle scuole e del territorio, per accorciare le distanze per i cittadini e le imprese. Certo non abbiamo risolto tutto, lo sappiamo bene. Penso ai tanti ragazzi che sono ancora in cerca di un posto di lavoro, ai 50enni che quel posto lo hanno perso, penso ai genitori di figli disabili, ai pensionati, ai piccoli commercianti, alle donne che devono scegliere se essere madri o lavoratrici. Dobbiamo quindi fare di più e meglio. Ma dobbiamo anche essere orgogliosi di quanto realizzato”.
“Gli altri possono solo inventare- conclude Baccelli -. Inventano una realtà che non è così nera come la descrivono e inventano un’Italia da sogno giocando a chi la spara più grossa. Cercano di far dimenticare in che stato ci hanno consegnato il paese e raccontano favole sull’Italia che sarà. In queste ultime ore dobbiamo impegnarci per convincere gli indecisi a concederci il loro voto. Un voto di speranza, serio, utile. Per loro stessi e per tutta la nostra comunità”.
L’incontro era stato aperto dal segretario del Pd lucchese Renato Bonturi che aveva voluto ribadire come, a differenza di “chi urla”, la vera forza promotrice del cambiamento è il Partito Democratico: “In questi anni abbiamo promosso un percorso riformista – ha detto il segretario dem – e di cui dobbiamo essere fieri. Voglio ringraziare i due candidati per lo spirito di sacrificio che hanno messo in questa campagna elettorale e che hanno trasmesso a tutti noi. Noi siamo certi che un voto dato a loro è un voto per una visione solidale e riformista ma è anche un voto per il nostro territorio. Chi fa parte delle amministrazioni locali sa quanto è importante poter contare sul supporto di una filiera istituzionale coesa per poter realizzare piccoli e grandi progetti. Dobbiamo proseguire, in modo discreto ma deciso, il nostro impegno in queste ore che ci separano dal voto”. 
È stata poi la volta del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini che ha lanciato un appello a non farsi guidare dalla pancia: “Noi crediamo – ha detto il sindaco – che la politica non debba soggiacere agli istinti più bassi ma che debba dare indirizzi forti ad una comunità. Adesso invece si assiste ad un ritorno ad atteggiamenti violenti. Per formazione, per preparazione, per cultura, per diffusione sul territorio, per la capacità della propria classe dirigente di confrontarsi con i problemi reali del paese, non c’è una prospettiva diversa dal Partito Democratico”. 

“A livello locale, dopo 5 anni – ha aggiunto Tambellini – non siamo ancora riusciti a rimettere a posto tutti i dettagli, nonostante il nostro impegno. Se ci siamo trovati in una situazione così complicata, anche a livello nazionale, è perché le strade sbagliate sono state tante. Il lavoro portato avanti in questi anni deve essere proseguito in tutti i modi. Solo così riusciremo a superare le secche ma soprattutto riusciremo a darci una prospettiva a livello europeo e non solo”.
Anche il presidente della Provincia Luca Menesini ha voluto ribadire la differenza che caratterizza la classe dirigente del Pd rispetto alle altre forze politiche: “Noi siamo una comunità vera – ha detto Menesini – che si vede e che sta insieme. Lo siamo di fronte a forze politiche che hanno una comunità virtuale anche abbastanza vaporizzata e ad altre che quella comunità non ce l’hanno più. Chiudiamo stasera una campagna elettorale molto particolare. In questi 5 anni di governo Pd è stato portato avanti un programma riformista del nostro paese in maniera chiara e inequivocabile. Questa azione la fa anche ognuno di noi a livello locale, nelle nostre amministrazioni”.
“A livello locale – ha detto ancora Menesini – sono stati anni di grande sinergia tra le amministrazioni e il governo centrale. Si sono avuti tanti finanziamenti, dimostrazione che abbiamo delle amministrazioni che sanno progettare. Ma soprattutto c’è sempre stato un dialogo proficuo per il nostro territorio. Quanto di buono fatto, il cittadino le noterà nei prossimi anni però c’è ed è un punto fermo”.
“Noi abbiamo due candidati autorevolissimi – ha concluso Menesini – con esperienza, che conoscono il territorio, che hanno un ottimo rapporto con tutti gli amministratori e con i cittadini. Credo sia un’opportunità unica in un contesto che vede reinseriti i collegi uninominali. Questo è un punto che fa la differenza”. 
“Abbiamo fatto molto insieme e dobbiamo esserne orgogliosi – ha detto infine la deputata uscente Raffaella Mariani –. Quando l’unità ha prevalso sul resto abbiamo ottenuto dei buoni risultati. Risultati che dobbiamo rivendicare. In questi 5 anni abbiamo fatto moltissime cose che ci proponevamo già dal 2001. I cittadini devono capire che questi meccanismi porteranno dei benefici anche a loro. Non bastano i parametri della crescita”.
 “Le persone che manderemo in Parlamento – ha aggiunto Mariani – sono oneste ma soprattutto sono competenti e questo lo hanno dimostrato con il loro lavoro. Noi andiamo a rappresentare il territorio nell’interesse generale. C’è una bella differenza rispetto ad altri partiti o movimenti. Dobbiamo ancora convincere molti incerti: dobbiamo lavorare fino in fondo per far capire l’importanza di un voto che può essere decisivo, non solo per il governo ma anche per decidere da che parte stare. La dispersione dei voti favorirà un centro destra peggiore di quello che abbiamo già visto al governo: più nazionalista, che tende a chiudersi rispetta all’Europa e alla solidarietà. Io penso che nella scelta del voto dobbiamo segnalare questo: che il voto al centro sinistra è un argine all’imbarbarimento”. 

L’appello di Andrea Marcucci

L’appello di Stefano Baccelli

Luca Dal Poggetto