Bianucci: “Centrosinistra non viva di rendita e torni ad unirsi”

“Il dato forse più eclatante, che emerge dall’analisi del voto di domenica, è vedere come nel centrosinistra non esistano più rendite di posizione”. Così Daniele Bianucci, capogruppo della lista “Sinistra con Tambellini”, analizzando il responso delle urne nel Comune di Lucca. “E’ semmai vero l’esatto contrario – aggiunge -: si pone la necessità urgente di dare finalmente rappresentanza a chi non l’ha più, a chi sente di non avere più voce in capitolo sul proprio futuro. Penso in particolare ai lavoratori, a chi dal mondo del lavoro è espulso da troppo tempo, alle famiglie preoccupate del proprio presente e dell’avvenire dei propri figli, agli studenti, a chi non ce la fa più, agli ultimi. La sinistra può avere un ruolo, nella nostra società, solo se torna a svolgere quello che è il suo scopo: non limitarsi a difendere l’esistente. Può riprendere a svolgere il suo compito solo se avrà il coraggio di porsi domande forti, probabilmente anche scomode: che è l’unico modo per elaborare pensieri nuovi e per tornare ad essere motore di cambiamento reale della nostra comunità”.
“Il risultato per tutto il centrosinistra, nel suo complesso, è stato evidentemente deludente – evidenzia Bianucci – Personalmente domenica ho scelto di sostenere la lista di “Liberi e Uguali”: perché, pur in tutti i suoi limiti, rappresentava il progetto più vicino ai miei valori, e il tentativo allo stato più convincente, una sorta di primo passo, verso la costruzione della sinistra di cui oggi c’è bisogno. Per questo ringrazio Luca Baccelli e Cecilia Carmassi, per il loro impegno coraggioso e generoso. Ma ringrazio anche chi, nell’intero centrosinistra, si è messo in gioco, per rappresentare il nostro territorio nelle istituzione parlamentari: gli esiti, non positivi, certo non rendono felici nessuno. Di fronte alla sconfitta, la tentazione più forte, e anche più facile, è sempre quella della recriminazione, delle accuse, del disfattismo. Invece a noi ora ci aspetta la sfida più delicata e difficile: ricostruire. Nel giugno dello scorso anno, il centrosinistra lucchese ha dimostrato che, stando unito, ha la forza di rappresentare una parte molto significativa della nostra città e dei nostri quartieri: da lì, a mio avviso, occorre ripartire. Anche con la piccola ambizione di essere da esempio alla politica nazionale: non è un caso che Nicola Zingaretti nel Lazio riesce a vincere, anche di fronte alla sconfitta generalizzata, proponendo lo stesso modello di unità, di cui Lucca lo scorso anno è stato modello. Ma tutto questo, per quanto importante, non è più sufficiente. L’urgenza è soprattutto quella di rovesciare la piramide della priorità della politica: partendo dalle disuguaglianze sociali, che da tempo paiono diventate terra di nessuno; dalle risposte che dobbiamo finalmente dare alle contraddizioni della globalizzazione, delle dei cambiamenti climatici, della supremazia della finanza sulla politica. E, soprattutto, dalle domande che abbiamo bisogno di ricominciare a porci”.