
Mancata conferma di Caredio alla guida di Lucca Crea, è il momento dei retroscena. A svelarlo l’ex presidente di Sistema Ambiente, Liano Picchi: “Sento il centrodestra che da giorni si sta strappando le vesti perchè l’ex presidente dei comics Caredio dopo “appena” 10 anni é stato sostituito – dice Picchi – Vorrei offrire a tutti gli inconsolabili un buon motivo per rassegnarsi di fronte a quella che ritengono un’ingiustizia immeritata, riportandoli qualche anno indietro e spiegando come e perchè Caredio divenne presidente dei Comics”.
“Era il 2007 – ricorda – e da quasi 8 anni io e Caredio ci trovavamo nel cda di Sistema Ambiente, uniti e d’accordo nel continuo tentativo di arginare le smisurate “ansie di lucro” dei soci privati.In quell’anno gli scontri erano stati particolarmente duri perchè ritenevamo giusto restituire ai cittadini i 480mila euro avanzati dalla gestione precedente, mentre la componente privata voleva dividere come utili. Trattandosi di soldi prelevati e non utilizzati ritenevamo che la restituzione fosse un atto dovuto. L’avevamo già fatto alcuni anni prima quando c’era il sindaco Fazzi che ci aveva appoggiato nella decisione, ma ora c’era Favilla e la parte privata aveva rialzato la testa. A metà settembre poi il vicepresidente Petterling aveva scoperto gravi comportamenti a carico dell’amministratore delegato (di parte privata) e avremmo dovuto discutere nel cda le sue dimissioni. In sospetta coincidenza il giorno stesso del consiglio si dimisero i tre soci di parte privata e senza alcun preavviso lo stesso consigliere di parte pubblica Caredio, provocando così lo scioglimento e la decadenza del cda. In un solo colpo il socio privato, grazie a Caredio, ottenne quello che inutilmente tentava da anni: sbarazzarsi della parte pubblica che tanto li aveva “frenati”, e salvare il loro amministratore delegato”.
“Il resto è cronaca – chiude Picchi – Caredio fu immediatamente reintegrato della carica “persa” promuovendolo presidente dei Comics, l’ad rimase al suo posto, e la parte privata immediatamente impugnò la delibera di restituzione dei soldi ai cittadini”.