
“Non si possono mettere assieme più debolezze: questo è il modo per tenere lontani eventuali soggetti privati che potrebbero avere interessi ad un progetto culturale strategico”. Remo Santini, capogruppo di SìAmoLucca, boccia senza mezzi termini la filosofia che sta alla base del progetto annunciato dall’amministrazione di centrosinistra in merito alla creazione di una Fondazione Cultura.
“Purtroppo assistiamo all’ennesimo progetto fallimentare – sostiene Santini – così come presentato, provocato dalla scarsa competenza sulla materia o da un disinteresse sulle dinamiche generali da parte del Comune, un’ipotesi che speriamo non vada in porto con questa formulazione. Comprendiamo le preoccupazioni dei dipendenti. Tutte le realtà che dovrebbero far parte della nuova fondazione, ovvero teatro del Giglio, Itinera e Opera delle Mura, presentano da anni una crisi gestionale e di visione strategica. Il teatro del Giglio soffre di mancanza di programmazione che esalti tutte le sue potenzialità, a cominciare da quelle storiche (teatro di Puccini). La sua gestione in questi ultimi ha mirato principalmente al contenimento dei costi del personale, senza valutare le opportunità di una gestione più complessiva della struttura che veda anche un coinvolgimento dei giovani. Stesse condizioni in una certa misura valgono anche per gli altri soggetti che il Comune vorrebbe coinvolgere”.
Realtà che secondo Santini non sono mai riuscite ad incidere nel loro ruolo. “Anzi, in alcuni casi, come nella gestione delle casemette sulle Mura – aggiunge Santini – l’opera ha creato confusione e sgomento in molte associazioni storiche di Lucca. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per non parlare poi del fallimento epocale dei 500 anni delle Mura, dove la manifestazione più riuscita fu quella della gara delle motosega. Itinera infine non ha mai avuto un ruolo ben definito ed efficace nella gestione dei flussi turistici. Detto questo, è vero che la gestione del Giglio, dove il Comune ogni anno contribuisce al ripiano di gestione con oltre un milione di euro, abbia bisogno di un nuovo impulso. Ma così come concepito dalla giunta di centrosinistra, il modello di Fondazione è negativo. SìAmo Lucca invece propone una nuova formula di gestione culturale, che passi attraverso un’idea complessiva di gestione dei siti del centro storico e dei contenuti, da promuovere su scala internazionale, con una gestione professionale e condivisa con le realtà del territorio. Noi vogliamo un cambiamento, ma serio e non raffazzonato”.
“Per la città invece bisogna lavorare affinché si recuperino la sua storia, le sue tradizioni, la sua conformazione facendone il vero richiamo permanente, nell’interesse anche e soprattutto di chi a Lucca vive e lavora – conclude Santini – Creare una fondazione solo pere farlo, se non si ha una linea di marcia e all’interno dell’organismo non ci sono aziende che producono reddito, puo’ solo peggiorare la situazione. Qui deve cambiare radicalmente l’azione del Comune, che deve tornare a rivestire un ruolo guida per il territorio: bisogna affidarsi a competenze specifiche, e capire che la promozione è il fulcro di tutto, prima ancora che di fusioni a freddo. Negli ultimi anni, per la maggior parte dei casi, questo ruolo viene affidato ai privati e alle loro manifestazioni. Ben vengano, ma la cosa grave è che manca una regia. Con la quale Lucca potrebbe fare davvero quel salto di qualità necessario sia sul fronte della cultura che del turismo, per scrollarsi di dosso ciò che è purtroppo diventata: una capitale del mordi e fuggi, priva di un coordinamento complessivo, con il rischio concreto di un declino della sua immagine e delle sue caratteristiche identitarie”.