Chiari (FdI): “Amministrazione smetta di vessare i commercianti”

20 aprile 2018 | 11:05
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Chiari (FdI): “Amministrazione smetta di vessare i commercianti”

“Non si riesce a capire se l’amministrazione comunale lucchese ci sia o ci faccia”. Esordisce così il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Marco Chiari in merito alle polemiche sollevate dai commercianti, tornati alla carica sulla questione del rincaro della tassa per l’utilizzo del suolo pubblico, i quali “si sentono più che mai vessati da Palazzo Orsetti”.

“Che l’economia di una città sia prettamente basata sulle sue attività produttive è un concetto elementare – continua Chiari – eppure il sindaco Tambellini e gli assessori Raspini e Mercanti sembrano non afferrarlo o non volerlo afferrare. Il comportamento del Comune nei confronti dei commercianti è aggravato dal fatto che siamo ancora in un momento di crisi post 2008 e invece che salvaguardare le imprese si pensa a rimpinguare le casse comunali aumentando le spese proprio nei confronti di quegli operatori che, sempre più spesso, perdono il sonno cercando soluzioni per non dover abbassare definitivamente le saracinesche”.
“Suolo pubblico, mercatini, divieti, multe. La giunta trova il modo per vessare i commercianti un giorno sì e l’altro pure mentre le associazioni di categoria si scontrano contro un muro di gomma quando cercano un dialogo – affonda il segretario di FdI –. L’assessore Mercanti taccia Confcommercio di ‘ferocia’ quando è proprio l’istituzione che lei rappresenta a rapportarsi in maniera crudele con i commercianti a suon di decisioni prese in maniera unilaterale, dinieghi di concertazioni, ritardi agli appuntamenti e vere e proprie prese in giro”.
“Ci auguriamo che il sindaco rifletta e cambi rotta – conclude Chiari – Da parte nostra siamo disponibili ad aprire subito un tavolo con Confcommercio, Confesercenti, tutte le associazioni e i singoli negozianti. Non vogliamo vedere morire la nostra Lucca, non vogliamo vedere il tessuto economico di questa città sfilacciarsi nelle mani di un sarto poco capace o, forse, troppo svogliato”.