Siamo Lucca: un fondo per le vittime di aggressioni

16 maggio 2018 | 12:58
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Siamo Lucca: un fondo per le vittime di aggressioni

“Da mesi SìAmoLucca grida, inascoltata, sull’allarme sicurezza nel centro storico e nelle periferie. Abbiamo anche promosso un consiglio comunale sul tema, a cui hanno aderito gli altri partiti di opposizione, ma siamo stati derisi dall’amministrazione Tambellini, secondo cui è tutto sotto controllo. Però quanto accaduto nelle ultime 48 ore in città, purtroppo, ci dà tristemente ragione”. A intervenire su quella che la lista civica ritiene sia un’emergenza viva, sono il segretario politico, Roberta Betti, e il capogruppo nonché ex candidato sindaco Remo Santini.

“Innanzitutto vogliamo esprimere la nostra solidarietà alla giovane cameriera albanese aggredita alla sortita di San Frediano mentre usciva dal lavoro, e che è dovuta ricorrere alle cure dei medici, dopo essere stata scaraventata a terra e rapinata intorno a mezzanotte – spiega la Betti – e la nostra solidarietà al giovane aggredito stavolta in pieno giorno nei pressi di via San Paolino, da due uomini che hanno tentato di derubarlo. Un’escalation preoccupante, anche se sono mesi che la cronaca è piena di episodi simili. A quanto pare in entrambi i casi, a essere gli autori dei fatti criminosi sono giovani stranieri, ma non è questo che vogliamo sottolineare in particolare, o meglio non solo questo: il problema è generale, e finalmente il Comune deve rendersi conto che così non si puo’ andare avanti così. Insistiamo sul fatto che all’amministrazione Tambellini manca una strategia complessiva sul tema della sicurezza, che si declini in iniziative concrete anche da parte dell’ente stesso e di supporto al lavoro delle forze dell’ordine”. SìAmo Lucca fa una proposta concreta. “E’ arrivato il momento che il Comune dia un segnale alla popolazione, garantendo il patrocinio legale gratuito per i cittadini vittime di aggressione, rapine e furti – aggiunge la Betti – attraverso l’istituzione di un apposito fondo dal quale attingere soldi per dare contributi economici a chi subisce appunto queste violenze e raid. Un provvedimento da abbinare ovviamente anche ad altro, come l’ulteriore potenziamento delle telecamere e un’azione sugli organi competenti, affinchè ci sia maggiore vigilanza in quelle che ormai sono diventate a tutti gli effetti aree a rischio. Continui pure la giunta ad occuparsi di tutt’altro, o a disquisire sul nuovo regolamento di polizia urbana che rischia di essere la montagna che partorisce il solito topolino. L’emergenza purtroppo è in atto da tempo, anche se qui si dormono sonni tranquilli”.