Esplode la polemica al Consiglio su Amnesty

22 giugno 2018 | 17:10
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Esplode la polemica al Consiglio su Amnesty

Si apre tra le polemiche dell’opposizione e gli imbarazzi della maggioranza il consiglio comunale con la partecipazione di Amnesty International per discutere anche del caso di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano ucciso in Egitto in circostanze non ancora chiarite.

Prima che il presidente del consiglio comunale, Francesco Battistini, che ha proposto la seduta, appoggiato dalla maggioranza, potesse dare la parola al referente di Amnesty Riccardo Noury per relazione sul rapporto annuale della Ong, il consigliere comunale M5S Massimiliano Bindocci ha preso la parola per contestare la sede della presentazione. Pur sottolineando di apprezzare l’attenzione riservata al tema, Bindocci ha spiegato di ritenere fuori luogo una discussione in consiglio comunale. Gli è andato dietro rincarando la dose il consigliere di Casapound Fabio Barsanti che già alla vigilia dell’assise non aveva nascosto le sue perplessità.
A rintuzzare le polemiche anche Marco Martinelli, presidente del gruppo consiliare di Forza Italia che dopo una prima sospensione della seduta, ha richiesto un altro stop per concordare il da farsi nella conferenza dei capigruppo. Il tutto si è consumato di fronte agli occhi degli esponenti di Amnesty International che erano appena stati al Cantiere Giovani dove, con la partecipazione dell’amministrazione provinciale, era stato affisso un banner per chiedere ‘verità per Giulio Regeni’.
“Questo non è un argomento da affrontare in un consiglio comunale – ha esordito Bindocci -. Ho molta stima per Amnesty ma chiedo di rimuovere questo ordine del giorno. Fare un convegno in merito sarebbe molto più interessante”. A obiettare è stato subito Daniele Bianucci di Sinistra con Tambellini che ha fatto notare che la seduta era stata concordata dalla conferenza dei capigruppo: “Penso che l’intervento di Bindocci sia poco rispettoso. L’ordine del giorno è stato deciso insieme e se Bindocci aveva da replicare doveva farlo prima in altra sede. Non è rispettoso per il consiglio comunale, per gli ospiti e per Giulio Regeni”. Ma invece di calmare gli animi l’intervento di Bianucci ha scaldato il clima. Tanto che subito dopo ha preso la parola Barsanti, scatenando al termine un coro di proteste dal pubblico: “Sono dello stesso parere di Bindocci. Per me non è questo il modo di affrontare certi argomenti. Si fa solo propaganda elettorale, Amnesty è una Ong che fa politica”. E’ stato a quel punto che dalla parte del pubblico qualcuno ha gridato “Vergognati”. Bindocci ha proseguito: “Il consiglio comunale ha un costo. Si dovrebbe parlare dei problemi della città, non di quelli del mondo. Apprezzo molto l’intenzione ma è il momento che è sbagliato”.
“Evito di commentare ciò che é stato detto da Fabio Barsanti – ha aggiunto Renato Bonturi, capogrupp del Pd -. Si rischia di pensare che certe posizioni si stiano amplificando”.
“Grave la dichiarazione di Barsanti – ha commentato Bianucci -. Un’offesa per gli ospiti, davvero un bassissimo profilo”.
A prendere la parola anche Donatella Buonriposi, consigliera di Lei Lucca: “Oggi pensavo di venire qui e ascoltare informazioni su temi che dovrebbero interessarci tutti. Le immagini dei bambini separati dai genitori che in questi giorni hanno fatto il giro del web mi hanno molto turbata e penso che ci sia estremo bisogno di parlare di diritti umani. Ascoltiamo, se davvero si tratta di strumentalizzazione politica commenteremo a fine seduta”.
A questo punto, sono scattate due sospensioni. La prima richiesta da Bindocci, sostenuto da Barsanti, la seconda da Martinelli il cui gruppo consiliare era stato l’unico ad esprimersi contro l’ordine del giorno già nella sede della conferenza dei capigruppo. La maggioranza però è andata dritto. Dopo lo stop il consiglio è proseguito regolarmente, con l’assenza di Massimiliano Bindocci che ha abbandonato da subito l’aula.
Gli argomenti presi in esame da Noury sono stata numerosi e tutti purtroppo tristemente famosi: il conflitto in Siria, scoppiato ormai nel 2011 e ancora in corso, le barche nel Mediterraneo, la Libia, l’Egitto che “negli ultimi anni ha ucciso tanti Giulio e tante Giulia”, le torture, le mutilazioni, la pena di morte reinserita in alcuni stati dell’Oriente.
“Noi possiamo dare consigli – ha concluso il rappresentante di Amnesty – ma le decisioni sul da farsi le devono prendere gli stati, città come quella di Lucca. Barsanti ha detto che appoggiamo il centro sinistra. Se sapesse davvero quante gliene abbiamo dette allo scorso mandato non la penserebbe allo stesso modo”.
Dopo il riassunto dei lavori e degli studi tenuti da Amnesty l’opposizione ha di nuovo battuto i pugni.
“Ricordiamo che la seduta è potuta partire solo grazie a noi perchè non si sarebbe mai raggiunta la maggioranza – ha detto la consigliera Serena Borselli di Lucca in Movimento -. Ad Amnesty va tutto il nostro rispetto ma sosteniamo che i consigli comunali debbano occuparsi esclusivamente del territorio di Lucca e dei suoi cittadini. Noi abbiamo indetto consigli sulla sicurezza, sulle case di riposo, sulla svendita della Gesam.  Oggi la seduta sui diritti umani è senza dubbio importante ma non idonea a questa sede. La maggioranza ha criticato in passato una nostra seduta dove molti hanno abbandonato l’aula. Ci venne detto che in consiglio dovevamo parlare esclusivamente dei problemi dei lucchesi. Oggi si é parlato dei problemi del territorio?”.
L’opposizione, con eccezione del leader di Casapound Barsanti, a questo punto hanno abbandonato l’aula.
“Chiedo scusa agli ospiti per il comportamento dei colleghi – ha concluso Bianucci – si sono alzati senza nemmeno ascoltare la nostra risposta, non è questo il modo di dialogare”.
“Continuo a sostenere che questo è far politica- ha sostenuto Barsanti – I diritti umani ormai sono diventati il ‘cavallo di Troia’ di Stati che hanno una certa visione del mondo. Se Amnesty si dichiara apolitica per me non è corretto”.

Giulia Prete