Amnesty a Lucca e Capannori: “Necessario continuare mobilitazione per Giulio Regeni”

Come ormai noto, ci sono anche Lucca e Capannori tra i 255 comuni italiani che hanno aderito alla campagna Verità per Giulio Regeni lanciata da Amnesty International Italia nel febbraio 2016. Per ricordare il ricercatore italiano ucciso al Cairo 29 mesi fa ai due palazzi comunali, e al Cantiere giovani, sono stati affissi gli ormai noti striscioni gialli della campagna. I volontari di Amnesty ieri (22 giugno) sono stati protagonisti organizzati a Lucca e a Capannori, non senza qualche polemica.
All’incontro ospitato dal comune di Capannori, moderato dall’assessora Lia Miccicché, la giornalista Laura Cappon e il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury hanno ricordato come “il sequestro, la sparizione, la tortura e l’uccisione di Giulio Regeni debbano essere collocati in un quadro di sistematica violazione dei diritti umani in Egitto” e hanno sottolineato come le autorità egiziane abbiano, in questi due anni e mezzo, “depistato e ritardato la messa a disposizione di documentazione potenzialmente utile per fare passi avanti verso la verità. Passi avanti sollecitati in modo via via sempre più blando dalle autorità italiane e che l’attuale governo non intende rendere più incisivi, avendo – per voce del vice primo ministro Salvini – definito la ricerca della verità come una questione di famiglia piuttosto che un interesse nazionale”.
“Per questo – ha sottolineato la responsabile di Amnesty International Lucca Armida Bandoni – è fondamentale che la società civile continui a mobilitarsi in nome di Giulio per la causa dei diritti umani, della quale è fondamentale parlare a partire dalle scuole”. Di Giulio Regeni e, più in generale della situazione dei diritti umani nel mondo, si è parlato anche nel corso di una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Lucca dove la lettura del Rapporto 2017-2018 da parte del portavoce Riccardo Noury è iniziata con forte ritardo per le rimostranze dei consiglieri dell’opposizione che hanno criticato l’opportunità di convocare una seduta straordinaria dell’assise per motivi non strettamente inerenti alle problematiche cittadine (leggi). Al termine dell’esposizione, i consiglieri dell’opposizione sono usciti dall’aula rinunciando al confronto.
Il portavoce Noury ha risposto a una ventina di domande da parte dei consiglieri presenti, compreso quello di CasaPound Fabio Barsanti (leggi) rimasto nell’aula consiliare. Il portavoce di Amnesty ha risposto alle domande di Barsanti relative alla presunta faziosità politica dell’organizzazione, ai criteri di finanziamento a livello internazionale e al ruolo di Amnesty International nella crisi siriana, chiarendo e smentendo ove necessario. Il Rapporto 2017-2018 di Amnesty International è online a questo link.