
“Nessuno mette in discussione l’importanza dell’argomento, ma riteniamo che il Consiglio comunale debba appunto discutere i problemi di Lucca e dei lucchesi”. Inizia così una nota congiunta, letta ieri in aula dalla consigliera Serena Borselli di Lucca in Movimento, a nome della forze di opposizione in consiglio comunale (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Lucca in Movimento e SìAmoLucca) in merito alla convocazione di un Consiglio comunale straordinario per dare lettura della relazione annuale di Amnesty International rigurdante i diritti umani. Quello che non va giù ai rappresentanti dell’opposizione è stata la modalità di utilizzo dello strumento della convocazione del consiglio straordinario, fatto che qualche mese fa aveva proprio scatenato le ire della maggioranza verso l’operato delle opposizioni.
“La seduta di consiglio comunale straordinario di ieri sulla relazione di Amnesty International riguardante i diritti umani, è potuta partire solo grazie ai consiglieri di opposizione, in quanto al momento dell’appello, la maggioranza non era in grado di garantire il numero legale – si legge nella nota -. Detto questo, vogliamo partire dicendo che condividiamo il ricorso alle sedute straordinarie. E anche noi, abbiamo alcune volte in passato raccolto le firme necessarie e siamo quindi ricorsi allo strumento che è stato utilizzato stavolta dal sindaco Tambellini e dalla maggioranza di centrosinistra che sostiene questa giunta. C’è pero’ una sostanziale differenza tra i nostri e i loro propositi: i nostri consigli comunali sono stati convocati su temi che riguardano direttamente Lucca e tutto il suo territorio, problemi quotidiani dei nostri concittadini che siamo qui a rappresentare: un consiglio comunale sull’emergenza sicurezza, un altro sui tagli ai posti di lavoro nelle case di riposo, un altro ancora sulla svendita della Gesam e le ricadute sulla città. In questo caso invece la seduta straordinaria è stata convocata per ascoltare una lettura del rapporto annuale sui diritti umani e sviluppare una riflessione”.
“I capigruppo di centrosinistra qualche mese fa contestarono un altro nostro consiglio comunale straordinario richiesto sulla moratoria per bar e ristoranti a cui seguì un abbandono dell’aula. ‘Riteniamo che il Consiglio comunale sia l’organo sovrano di governo della Città – dissero allora – il luogo dove si assumono le decisioni importanti per la collettività e il territorio in un confronto dialettico fra gruppi di consiglieri eletti direttamente dai cittadini. Riteniamo che questo luogo, che rappresenta la forma più alta di partecipazione democratica alla vita pubblica locale, debba restare ciò che è ed è sempre stato e che non debba invece essere trasformato, come le opposizioni tentano di fare, in una sorta di passerella politica per la ricerca della visibilità a tutti i costi’. Noi allora chiediamo: questo è un tema che farà scaturire una decisione importante per la collettività lucchese? Non ci pare”.
“Perchè non si è organizzata una conferenza con Amnesty international in una qualche sala in dotazione all’amministrazione comunale, ovviamente aperta al pubblico, a cui la cittadinanza poteva tranquillamente partecipare? Noi siamo stati responsabilmente presenti al consiglio su Amnesty – si legge ancora nella nota – perché abbiamo comunque rispetto delle istituzioni. Ma vogliamo anche dire che d’ora in avanti, dopo questa seduta, non accetteremo più critiche sugli argomenti che sceglieremo per convocare delle sedute straordinarie di questa assemblea. La città deve sapere quali sono le differenze tra chi vuole dibattere di questioni impellenti per i lucchesi e chi no, e chi usa due pesi e due misure a seconda della convenienza e dell’argomento. Ritenendo di aver tenuto un comportamento istituzionale corretto, venendo comunque ad ascoltare le relazione di Amnesty, abbiamo tuttavia deciso di non partecipare al dibattito su questo argomento, che non solo non aggiungerebbe nulla di risolutivo alle cause illustrate, ma sarebbe un inutile esercizio retorico che nulla ha a che vedere, appunto, con le priorità di una Lucca che attende risposte su molti argomenti. Abbiamo lasciato l’aula, convinti che i cittadini abbiano bisogno di dibattiti incentrati sulla nostra realtà e sui tanti quesiti in attesa di soluzione da voi colpevolmente ignorati”.