Centro civico ad Antraccoli, no agli impianti sportivi



Variante ad Antraccoli, ultimo passaggio prima dell’approvazione in consiglio comunale. Dopo l’adozione del 28 marzo 2017 sono state protocollate due osservazioni, che l’amministrazione comunale ha parzialmente accolto e che oggi (10 luglio) sono state presentate, controdedotte, all’attenzione della commissione urbanistica.
Entrambe espressione del Comitato per la salvaguardia del territorio di Antraccoli, le due osservazioni portano la firma di Eugenio Santelli e di Lido Moschini – rappresentanti legali. In sostanza si richiedeva di mantenere totalmente a verde l’area ‘al Carratore’, individuata invece come utile per l’edificazione di un piccolo centro civico a servizio del paese e per la realizzazione di servizi per lo sport e per il gioco. Una richiesta di cui si era fatta portavoce l’associazione paesana La Biribaola fin dal gennaio del 2013 e che era emersa con forza, come necessità, anche durante il percorso di partecipazione del piano strutturale. Osservazioni parzialmente accolte: rispetto alla variante adottata è stata stralciata la destinazione per eventuali impianti sportivi nell’area ed è stata mantenuta soltanto la destinazione di parco per il gioco. In questo modo, solo un terzo del terreno individuato diverrà utile per l’edificazione ex novo del centro civico mentre due terzi verranno lasciati a verde. Nessun campo da tennis, insomma, come in un primo momento era stato ipotizzato, adiacente al nuovo manufatto.
È stata Serena Mammini, assessore all’urbanistica, a ripercorrere le tappe della variante: “Se non fossero pervenute osservazioni, la variante a procedura semplificata non sarebbe dovuta tornare in consiglio comunale ma sarebbe stata pubblicata direttamente sul Burt e approvata. L’area, negli anni ’80, è stata oggetto di un piano di edilizia economica popolare (Peep): tra le previsioni originarie a servizio della residenza e delle funzioni commerciali c’erano proprio quelle attrezzature collettive di interesse locale che di fatto non sono mai state realizzate e che, senza la variante, oggi sarebbero edificabili nello spazio vicino alla chiesa di San Michele. Un’area – ricorda l’assessore – sottoposta a vincolo cimiteriale e quindi non idonea per nuove costruzioni. Non ci sarà aumento del consumo di suolo, ma saranno spostati standard e funzioni esistenti e previste da un’area all’altra. La realizzazione del centro civico sarà messa a bando: tutte le associazioni potranno partecipare ma questo aspetto non è il focus della questione urbanistica. Anche la zona est della città potrà beneficiare di uno spazio pubblico per la socialità, così come già avviene nell’Oltreserchio con il Bucaneve, a San Concordio con la biblioteca popolare o a San Vito con il Tondo. La differenza è che in queste zone esistevano manufatti da recuperare per questa funzione, mentre ad Antraccoli no”.
Un obiettivo che tuttavia non convince il consigliere di maggioranza Daniele Bianucci (Sinistra con): “Pur ritenendo nobilissima la finalità per cui la variante è stata richiesta dall’associazione La Biribaola, prendo atto che un altro gruppo di cittadini, divenuti poi associazione I Fanucci, si è legittimamente opposto per difendere l’area oggi del tutto a verde, che già svolge funzioni di incontro e socialità per gli abitanti. Personalmente – ha proseguito Bianucci – sono per privilegiare il verde e mi crea un certo prurito pensare a nuove costruzioni, specie considerando il nostro passato in cui si è costruito tanto e male. I Fanucci ci hanno consegnato uno studio che vorrei sottoporre all’attenzione della commissione e dell’assessore”. Un elaborato di poche pagine, firmato dalla biologa Arianna Chines e dell’architetto Damiano Iacopetti, che include una sezione intitolata Idee progettuali per il giardino di Antraccoli e che punta a evidenziare anche l’importanza ecologica dell’area oggetto di variante. “Non siamo qua a discutere se la variante sia da farsi o meno – ha precisato Renato Bonturi (Pd) – perché il consiglio comunale ha già dato il suo ok. Noi siamo ora chiamati ad esprimerci sulle controdeduzioni: ci va bene o no che la destinazione ‘impianti sportivi’ venga tolta da quelle possibili per il futuro dell’area? Paradossalmente, votando contro, non fermeremmo la variante ma solo l’accettazione parziale delle osservazioni protocollate”. La discussione è quindi proseguita col consigliere Enrico Torrini (SìAmo Lucca) che ha chiesto lumi sulle volumetrie: “Quanto sarà grande questo nuovo manufatto? Fa differenza saperlo, soprattutto per capire che sviluppo in altezza avrà e se interferirà con la visuale di chi abita in quella zona”. L’amministrazione ipotizza 350 metri quadrati, ma ci saranno regole da rispettare che saranno puntualizzate nel bando. “Tutte le volte che un’associazione fa richiesta per un centro polivalente – chiede la consigliera di Forza Italia, Simona Testaferrata – viene fatta una variante ad hoc? È questo l’iter consueto? Auspico che il bando dia modo a più soggetti, anche aggregati, di presentare un progetto di centro civico”. “Il nostro obiettivo – ha ribadito la presidente della commissione, Francesca Pierotti (Pd) – è quello di dotare il territorio di una struttura funzionale alle esigenze dei suoi abitanti. L’urbanistica si occupa di colori sulle carte e dei relativi indici: a noi spetta lo stabilire destinazioni, la realizzazione concreta di strade, case, parchi è demandata ad altre discipline ed è competenza di un altro settore della pubblica amministrazione. Vorrei che fosse chiaro che qua si pianifica lo spazio e le sue trasformazioni possibili”. Una variante, quella di Antraccoli, che al momento della sua adozione suscitò uno scontro in consiglio comunale le cui ragioni politiche sono state ricordate oggi dal consigliere Lucio Pagliaro (Pd): “Non c’è da farne mistero e anzi sono per dichiararlo con franchezza: questa variante è stata strumentalizzata politicamente perché la presidente dell’associazione che l’ha proposta all’amministrazione è anche moglie del consigliere Claudio Cantini. Tuttavia se l’amministrazione non l’avesse ritenuta utile alla zona est nella sua interezza e se l’esigenza di un centro di quartiere non fosse venuta fuori anche dall’ascolto dei cittadini durante la redazione del piano strutturale, non saremmo andati avanti”. La votazione della delibera da parte della commissione è prevista per venerdì prossimo (13 luglio).