Bindocci (M5S) dice no all’ipotesi forno crematorio

18 luglio 2018 | 12:41
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Bindocci (M5S) dice no all’ipotesi forno crematorio

“Nell’ultimo Consiglio comunale di Lucca, dopo l’ennesima concione del sindaco a favore del forno crematorio a Lucca, la maggioranza zerbina ha approvato la mozione del consigliere Giannini che apre la strada al forno crematorio a Lucca”. Il consigliere comunale M5S Massimiliano Bindocci è fortemente critico sul progetto che è stato al centro di un dibattito ieri sera a palazzo Santini. “Forno – aggiunge Bindocci – che dovrà lavorare a pieno regime per poter permettere al privato o alla partecipata di ammortizzare i milioni di euro necessari a costruirlo. Strana amministrazione quella di Lucca, piange miseria, spande le lacrime più nere, ma per il forno crematorio i soldi li trova. Un progetto quello del forno crematorio che ronza già da tempo nelle teste della giunta, basta leggere i giornali di un paio di anni fa e già allora si annunciava il forno crematorio, lo stesso Tambellini ha detto che varie ditte private fiutando l’affare si sono offerte di costruirne uno a Lucca”.

“Per giustificarne la costruzione – aggiunge Bindocci -si parla anche della mancanza a Lucca di una sala del commiato, ma non ci azzecca molto,  per quella basterebbero pochi lavori alla camera mortuaria del Campo di Marte per allestire una sala per onoranze funebri al feretro, visto che gli altri servizi necessari sono già presenti. Quindi se qualche comitato paesano si troverà alle prese con il forno, con i relativi fumi e ricadute ambientali sa a chi deve il gentile ‘cadeau’.  Certo si assicura massimo controllo delle emissioni, impianto a norma etc. ma poi come per gli inceneritori vediamo quale è la realtà. Ai cittadini preoccupati potremo dire che in consiglio comunale siamo stati gli unici a votare contro. Noi come M5S siamo favorevoli alla libera scelta, ma siamo contrari alla speculazione mortuaria che fiuta l’affare.  Anche a livello regionale ci siamo mossi chiedendo il rispetto del Pit, ritenendo che i nove forni presenti in Toscana siano dati alla mano più che sufficienti, anche perché con questa premessa normativa e senza un piano regionale di coordinamento dei crematori ci chiediamo su quali basi si autorizza la proliferazione di nuovi impianti. Riteniamo sarebbe opportuna una convenzione che agevoli i lucchesi interessati alla cremazione e non la costruzione (ma poi dove?) di un forno crematorio. Impianti che nascono già vecchi perché già sostituiti nei paesi avanzati dalla cremazione a freddo, cosa che qualche consigliere di maggioranza ha confuso con la atomica fusione a freddo. Una scelta efficiente, sostenibile e avanzata, forse troppo avanzata per le vecchie menti di una maggioranza sulla via del tramonto. Quel milione di risorse che l’amministrazione intenderebbe investire per i forni crematori, sarebbe meglio investirli per una Lucca salubre e far vivere i Lucchesi più a lungo, e la qualità dell’aria oltre che un sistema sanitario pieno di carenze inseriscono Lucca nelle peggiori posizioni in questi anni”.