Appalti pubblici, tema caldo negli uffici comunali

6 agosto 2018 | 17:37
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Appalti pubblici, tema caldo negli uffici comunali

Appalti pubblici, non correrebbe un clima di serenità all’interno degli uffici comunali. Lo si deve ad alcuni rilievi fatti dal segretario generale Corrado Grimaldi in merito ad alcune scelte dell’amministrazione comunale in termini di affidamenti di lavori sotto la soglia dei 40mila euro. La questione, secondo quanto emerge dai corridoi di Palazzo Orsetti, è tutto sommato la seguente: il codice consente di affidare senza gara gli appalti con importi sotto questa cifra, rispettando il principio della rotazione. E molti dirigenti, su indicazione dell’amministrazione, si muovono in tal senso, quindi nel solco della normativa. Ma su alcuni atti il segretario generale avrebbe esposto obiezioni e rilievi a tali affidamenti che, nell’ottica invece dell’amministrazione, sono, oltre che consentiti, anche il modo di far lavorare e creare indotto sul territorio.

Per il segretario provinciale di Fratelli d’Italia, Marco Chiari, la situazione sarebbe ben diversa e il segretario starebbe addirittura maturando l’idea di lasciare per questi motivi l’incarico. Nel sostenerlo Chiari parla anche di una lettera che Grimaldi avrebbe inviato nel giugno scorso a dirigenti e a giunta “riguardante gli appalti pubblici sotto soglia di 40mila euro”. Dell’esistenza nello specifico di questa lettera non è però a conoscenza il sindaco Alessandro Tambellini che smentisce seccamente: “Non mi risulta niente di tutto ciò”. Al primo cittadino non risulta nemmeno, come invece sostiene Chiari, che il segretario comunale “nel dicembre 2017” abbia disposto “la sospensione degli effetti di alcuni atti adottati dal Comune in quanto parzialmente, sembra – ipotizza il segretario di Fratelli d’Italia -, difformi da quanto prevede la vigente normativa ed in modo non condiviso con gli uffici preposti”.
“Tale nota – commenta Chiari – ci spinge a chiedere cosa sia successo e cosa potrebbe succedere se il segretario generale solleva dubbi sulla legittimità di questi atti. A distanza di oltre 6 mesi, quindi a giugno 2018, il segretario generale ha inviato una seconda nota richiamando gli uffici al rispetto delle norme ed in particolare delle norme previste nel codice degli appalti. Ci sembra che venga messa in discussione la disciplina che riguarda il controllo dei requisiti ed i criteri di rotazione che  forse  non vengono rispettati adeguatamente da questa amministrazione”. “Circolano voci, all’interno dello stesso Comune – prosegue Chiari – che lo stesso segretario generale, visto il perdurare della situazione per il mancato rispetto delle normative, non intenda rischiare personalmente, ed abbia intenzione di lasciare il suo incarico al Comune di Lucca. Cosa ci sia di vero in questa situazione e nelle voci che circolano sempre più insistentemente, non ci è dato di sapere. Una ipotesi, che noi supponiamo, potrebbe essere quella che l’amministrazione, consapevole o meno che ne sia il sindaco, adotti provvedimenti e segua procedure omettendo il pieno rispetto delle normative e che di conseguenza il segretario generale non voglia assumersi responsabilità per atti quantomeno viziati. Crediamo, come partito, che sia il caso, che nel settore degli appalti, degli incarichi, delle forniture sia giunto il momento che qualcuno ci metta mano, saremo i primi a gioire se ci viene dimostrato che tutto procede nel pieno rispetto delle normative e della legalità”.