
Assi viari, il sindaco di Capannori e presidente della Provincia Luca Menesini insiste nella polemica contro l’assessore regionale Ceccarelli e il consigliere Stefano Baccelli. E ribadisce che non farà passi indietro sulla posizione intransigente del no alla realizzazione dell’opera se non in assenza di sensibili modifiche al progetto originario.
“Pure la destra che mai si esprime dicendo cosa pensa degli assi viari, se vuole il progetto come già presentato da Anas o se vuole le modifiche o se non lo vuole proprio, s’è svegliata (ma sempre senza esprimersi nel merito): mettetevi il cuore in pace, io non mi muovo di un millimetro. Sul fronte Pd invece gli esponenti a livello regionale, Stefano Baccelli e Vincenzo Ceccarelli, stanno lì a fare il gioco del cerino fra di loro: tutti mi volevano al tavolo, ma nessuno mi ha chiamato. È stato addirittura definito un incontro informale dai partecipanti: se gli incontri sono informali non si fanno roboanti comunicati stampa. Tutto molto credibile”.
“In più – prosegue Menesini – ad oggi resta il fatto che per il sottoscritto i progetti così di impatto come quello del sistema tangenziale lucchese non si fanno con Google Maps dai palazzi romani e fiorentini ma con il territorio. Coinvolgendo gli enti locali. Come chiediamo da 4 anni. Già li vedo tutti alla scrivania che tirano le righe su delle cartine magari nemmeno troppo aggiornate, visto che nel frattempo sono passati altri anni. In più dall’assessore regionale apprendo che a ottobre Anas fornisce il progetto definitivo: ribadisco che i territori, tutti i territori, si ascoltano prima. Questo è quanto ho detto oltre un anno fa ad Anas prima che iniziasse l’iter di progettazione definitiva. Vengo invece a sapere che l’oggetto della riunione era proprio quello di discutere della progettazione definitiva. Quindi torno a porre le domande fatte (punti centrali: liberare dai tir Marlia e tutto il viale Europa, no a strade sopraelevate e tutela della zona dei Laghetti di Lammari, collegamento all’autostrada dal Pip di Carraia per evitare di squarciare in due il territorio capannorese) e a pretendere risposte sulle modifiche richieste. Senza attendere ottobre”.
“Perché poi sennò a ottobre, davanti a un progetto definitivo pronto – spiega Menesini – scatta il meccanismo di dire “Oh ora se si fanno tutte ‘ste modifiche si rischia di perdere il finanziamento perché ci vuole troppo tempo”. I sindaci, tutti i sindaci, vanno sentiti prima. Anas deve recepire le modifiche prima di produrre il definitivo, esattamente come concordato a dicembre 2014 nella direzione del Pd territoriale. Perché non si può sempre dire “contano i territori, i circoli, la base, stiamo in mezzo alla gente” e poi si ignora quello che si sottoscrive e quello che gli organi territoriali chiedono. Sono passati 4 anni possibile che ancora ci sia da discutere delle modifiche? Vanno semplicemente fatte e devono essere dentro il progetto definitivo di ottobre. Basta ‘fare melina’, vale a dire tirarla lunga e sfinire tutti per poi fare come vogliono i salotti romani e fiorentini. Se fate così, finisce che invece di un troiaio viene fuori un troiaio al quadrato. Mi dispiace per voi ma Capannori non è lo spazio vuoto fra la Valle del Serchio e la cinta muraria lucchese. Capannori è una grande comunità e un grande territorio, che merita rispetto al pari di tutti gli altri”:
“Quindi ripeto – conclude – sì all’opera con le modifiche indispensabili. Se a ottobre le modifiche non ci sono o non c’è un impegno formale di Anas a inserirle in tempi celeri e certi (magari dandoci anche una data) salta tutto. Io non mollo”.