
“A nome del governo e da cittadino italiano voglio lanciare un segnale: ‘Mai più stragi impunite’. Stiamo ancora scavando a Genova, dove qualcuno dovrà pagare per quei morti, feriti, sfollati, per quel disastro. Non voglio che vada a finire come a Viareggio che dopo nove anni rischiano di essere prescritti alcuni reati e non c’è ancora chi dovrebbe pagare per quei 32 morti innocenti. Per cui stragi impunite come a Viareggio non ne voglio più”.
Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini, a margine di un incontro a Viareggio, con l’associazione Il mondo che vorrei che riunisce i familiari delle vittime della strage di Viareggio. Salvini, è stato ricordato, è il primo ministro dell’interno a incontrare i familiari delle vittime di Viareggio.
Per la strage di Viareggio “è incredibile che dopo nove anni si sia ancora in corso di appello con la prescrizione dietro l’angolo per alcuni reati particolarmente gravi e odiosi”, e “spero che la procura di Genova, ma mi sembra sia già partita”, lavori e che “non ci siano ritardi come si sono registrati a Viareggio”. Salvini ha auspicato che a a Genova, “non ci siano anche gli insabbiamenti e i tentativi di tirarla per le lunghe che ci sono stati a Viareggio dove, peraltro, alcuni imputati condannati in primo grado sono stati bellamente promossi ad altro incarico. Questa cosa è incredibile, non si ripeterà”. “Evidentemente per Viareggio qualcuno in passato non ha fatto quello che doveva – ha aggiunto – per questo oggi incontro alcuni famigliari delle
vittime. Questo tragico “gemellaggio” Genova-Viareggio ha tanto da insegnare”.
“Al ministro abbiamo detto che l’unico filo conduttore di tragedie come quella di Viareggio è che si mette al centro il profitto e non la sicurezza” e anche i fatti di Genova “hanno riaperto in noi una ferita che per noi non so se si richiuderà mai”. Lo ha detto Marco Piagentini, presidente dell’associazione dei famigliari delle vittime della strage di Viareggio Il mondo che vorrei’‘,
al termine dell’incontro con il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini, oggi a Viareggio. “Al ministro abbiamo detto che quello di oggi è un incontro ma se rimarrà tale non servirà a nulla. Gli abbiamo parlato di sicurezza, prescrizione e dei temi che portiamo avanti da otto anni. Questo deve essere solo il primo appuntamento di molti altri anche con le altre associazioni dei famigliari delle vittime perché non c’è solo Viareggio ma anche Moby Prince, l’Aquila, Thyssen, Rigopiano e tante altre”. Piagentini ha spiegato che l’associazione ha consegnato a Salvini “l’ultima nota di Ansf, del giugno 2018, che parla di rotabili ancora insufficienti e materiali ferroviari ancora precari. Gli abbiamo dato una nota ufficiale degli enti preposti” alla sicurezza ferroviaria. “Sicuramente questo incontro è positivo perché fino ad ora le istituzioni ci hanno lasciati soli, anzi ci hanno respinto – ha concluso Piagentini – Oppure come il ministro Delrio che dopo le richieste dei pm disse che erano praticamente sproporzionate. Un ministro che entra a gamba tesa su un processo ci è sembrato inopportuno”.