Genova, Marra (3Generazioni): “Lo Stato ‘sano’ pretende giustizia”

“La drammatica tragedia del Ponte Morandi di Genova, tocca da vicino tutti noi. Colpisce al cuore le fondamenta dello Stato. Molti familiari hanno affermato che si tratta di un omicidio di Stato. Non possiamo dunque non reagire”. Apre così la nota di Felice Marra di 3Generazioni – l’unione generazionale per il progresso proprio il giorno dei funerali di stato delle vittime di Genova che proprio nelle ultime ore purtroppo sono salite a 41.
“Non possiamo – continua – tra qualche mese fare finta di nulla come è accaduto dopo ogni terremoto. Dobbiamo agire e chiamare a raccolta i costruttori per difendere la parte sana del nostro stato e liberarlo da quei parassiti che lo distruggono ogni giorno. Lo stato italiano sono anche i vigili del fuoco e le forze dell’ordine che ogni giorno salvano vite. Lo stato sono gli insegnanti, i medici, gli infermieri, gli operatori ecologici, i volontari. Lo stato sono i magistrati che combattono la malavita e il malaffare. Lo stato – continua Marra – sono i nostri sindaci onesti che con dedizione risolvono mille problemi. Lo stato è un popolo, un territorio, una nazione con i suoi principi e i suoi valori. Ecco perchè questa tragedia colpisce tutti e riguarda tutti. Non è solo un crollo materiale ma e’ anche un crollo di valori e di principi. Non basterà dunque ricostruire un ponte, serve ricostruire il ponte della cultura del rispetto della vita e della gestione della cosa pubblica. Noi dunque non possiamo stare zitti di fronte a questa tragedia e lo stato sano deve reagire. Ecco perché – spiega – occorre individuare i responsabili di questo scempio a partire da chi non ha fatto la manutenzione fino a quel politico di allora che ha firmato la convenzione capestro. Occorre individuare i responsabili del governo italiano di allora che hanno firmato la convenzione capestro con la clausola di rescissione che prevede in caso di grave inadempienza del concessionario, il pagamento comunque di importi fino alla fine della concessione. Questa non è una clausola di rescissione. Questo – conclude Marra – è un regalo che paghiamo noi cittadini. Occorre dire basta alla cultura del menefreghismo e della superficialità che per logica di profitto mette a repentaglio la vita umana che è sacra. Non è più sufficiente l’ennesimo abbraccio di solidarietà, l’ennesima manifestazione di sostegno, occorre agire, pretendere sicurezza e legalità. In quel ponte ci siamo passati tutti e tutti abbiamo rischiato la nostra vita a causa dell’egoismo materialista di qualcuno”.