Santini (Siamo Lucca): “Cresce turismo ma non qualità”

“A Lucca turisti in crescita, più 33mila rispetto ad un anno fa nel periodo gennaio-luglio, secondo i dati riferiti da Itinera: aspettiamo di conoscere i numeri definitivi, ma a dispetto di una quantità segnalata in aumento, che fine ha fatto la qualità?”. Lo sostiene Remo Santini, capogruppo in consiglio comunale della lista civica di SìAmoLucca ed ex candidato sindaco. Che dà anche la sua ricetta per cambiare comunque rotta.
“Non ci riferiamo a turisti di serie A o serie B, semplicemente a turisti giusti per la nostra città, ovvero coloro i quali scelgono Lucca in quanto città che percepiscono essere in grado di soddisfare le loro aspettative. Si perché il problema non sono i numeri – attacca Santini – ma la strategia con la quale questi numeri andrebbero realizzati. Lucca pare più subire il turismo anziché generarlo. Ma come si ‘sceglie’ il turista che vorremmo? Secondo noi coordinando la comunicazione, forzando azioni di co-marketing fra eventi che si riferiscono ad un medesimo mercato, scegliendo fra i numerosissimi eventi quelli su cui puntare per la promozione e quelli da ‘sfruttare per l’accoglienza’, frequentando le fiere internazionali del turismo, ospitando testate giornalistiche di settore a cui presentare gli aspetti della città più idonei a “colpire” quel settore di mercato che però, a monte, amministrazione ed operatori dovrebbero aver individuato assieme”. Il capogruppo di SìAmoLucca fa qualche esempio. “Ad esempio se Lucca si proponesse come la città di Puccini con festival, serate dedicate al maestro, la casa natale, mostre culturali di alto livello ad esempio nel settore della pittura e altri eventi di qualità, il pubblico interessato potrebbe essere adulto, facoltoso, esigente, che si aspetterebbe, a sua volta, di trovare una città con servizi, accoglienza e negozi adatti ai propri gusti. Se decidesse di puntare tutta la sua comunicazione sui mega concerti, la notte bianca e la festa di Capodanno in piazza, potrebbe proporsi ad un tipo di turismo giovane, dinamico, che vive la notte e si aspetta di trovare a Lucca infrastrutture adeguate alle sue esigenze – spiega Santini -. Non ce n’è una via giusta ed una sbagliata, anche se noi riteniamo decisamente che Lucca abbia potenziale e caratteristiche più adatte alla prima opzione. L’unico errore vero è quello di non fare scelte, non darsi un indirizzo, un obiettivo. Anche sull’assetto commerciale della città una scelta in questo senso avrebbe notevoli ed interessanti ricadute: una città che punta decisamente su un segmento turistico attira conseguentemente l’attenzione di un settore di mercato in linea con quel segmento”. Aggiunge Santini: “Questo progetto non c’è! Lucca non si presenta, sceglie di non scegliere e di prendere tutto ciò che viene e che perlopiù viene dagli investimenti privati dei singoli operatori che, lasciati completamente soli, frequentano fiere, viaggiano per promozione, ospitano tour operator presentando però la città sempre in modo frastagliato, mai completo, permettendo quindi Lucca perda una vera e propria identità nel panorama turistico internazionale”.
Poi la stoccata finale. “Il problema è che chi oggi dovrebbe gestire l’argomento turismo non ne sa assolutamente niente, a partire dall’assessore Ragghianti – conclude Santini -. Lucca costretta a vivere del troppo pieno di Pisa, di Firenze, di Siena, o che vive nelle giornate nuvolose con i turisti che arrivano dal mare. Una vera umiliazione per i lucchesi. L’unica consolazione sarebbe quella che i numeri crescono, i petti si gonfiano, anche se i cittadini si lamentano per la confusione e gli imprenditori pure. Ma i numeri generano numeri ed è questo che conta: i bus pagano il pedaggio, le auto pagano il parcheggio, i turisti pagano la tassa di soggiorno, i locali pagano il suolo pubblico e tutto scorre senza farsi domande. O forse una domanda Tambellini se la fa: quanto s’è incassato oggi?”.