Musica e eventi in via del Fosso, è polemica

1 settembre 2018 | 14:36
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Musica e eventi in via del Fosso, è polemica

Un gruppo di imprenditori e esercenti della zona di via del Fosso propone al Comune di valorizzare questo luogo della città con 12 eventi serali con degustazioni, musica e negozi aperti. La proposta è stata avanzata al sindaco Alessandro Tambellini durante una riunione giovedì scorso (30 agosto), ma il comitato dei residenti mette già le mani avanti e dice no. “Il modo di gestire la cosa pubblica lucchese non finisce mai di stupirci”. Il Comitato Vivere il centro storico chiude con queste parola la porta alla possibilità lanciata da alcuni imprenditori e dall’artista Fabrizio Barsotti che qui ha il suo atelier e che in più di un’occasione ha sollevato la questione.

“Durante il corso della riunione tenutasi giovedì scorso (30 agosto) nella sede dell’Arci – spiegano dal comitato – una ‘cordata’ composta da un artista con bottega su via del Fosso e personaggi, che se non erano operatori della ristorazione hanno comunque dimostrato di avere molte conoscenze in quel settore, hanno proposto al sindaco di organizzare 12 eventi notturni. La manifestazione dovrebbe articolarsi in una cena a piatto unico e prezzo fisso, con musica e tutti i negozi aperti, praticamente la bottega dell’ artista. Il sindaco non ha escluso l’ipotesi chiedendo di avere un progetto al più presto affinché questo venga esaminato dalla apposita commissione, preoccupandosi soltanto di quello che avrebbero pensato gli altri ristoranti della zona. Nessuno si è preoccupato di coinvolgere i residenti, se non altro per spiegare loro che in quei giorni la strada verrà chiusa dalle 5 pomeridiane per allestire la manifestazione e quindi chi tornerà da fare la spesa dovrà farsi centinaia di metri a piedi con i sacchetti in mano, poi ci sarà la musica fino a mezzanotte (almeno) e i residenti non avranno nemmeno la possibilità di ascoltare il telegiornale, poi ci saranno gli ultimi ritardatari che di fronte a un bicchiere di vino non sanno tirarsi indietro, poi ci saranno i tavoli e le sedie da rimuovere cosicché gli sfortunati residenti non riusciranno a chiudere occhio fino alle 2 o magari le 3 di notte”.
“Da una parte si fa la moratoria per limitare le aperture dall’altra si pensa a fare le sagre – accusa Vcs -. Si è appena realizzato il varco di via del Fosso e già si pensa a renderlo inutilizzato per 12 giorni, si chiude una strada che serve a tutto il centro storico provocando un allungamento di centinaia di metri per uscire da Porta San Iacopo, il tutto per un improponibile sviluppo turistico economico che tutela di fatto soltanto gli interessi di un artista e di qualche ristoratore. Ma non sarebbe meglio che questi soggetti, se vogliono un passaggio più importante davanti alle loro porte, si trasferissero da un’altra parte dove il passaggio di persone c’è già per conto suo?”.
“Gli stessi organizzatori – conclude il comitato dei residenti – invece di chiedere direttamente il permesso al sindaco non avrebbero dovuto fare degli incontri per capire come la prendono i residenti invece di cercare di far passare alla chetichella un progetto così impattante? Il sindaco degnerà i residenti di qualche minima attenzione oppure continuerà nel voler trasformare la città in una brutta copia di Gardaland favorendo solo ed unicamente le attività commerciali?”.
Contrari alla proposta fatta al Comune anche i Custodi della città: “Siamo alle solite – si legge in una nota -. Interessi contrastanti a quanto pare intorno a una zona assai decentrata ma ricca di storia. Quella, per dirla con l’architetto Fanelli autore, col collega Bedini, di un prezioso libro sulla nostra città (Lucca spazio e tempo dall’ottocento d oggi, Maria Pacini Fazzi editore, 1997) che costituisce un tema stupendo di Lucca”.
“Intanto andrebbe conosciuta quale luogo privilegiato, a partire dal secolo XVI, della lucca industriosa, ove fiorirono attività artigianali e protoindustriali delle quali restano tracce che un gruppo di custodi ricercatori coordinato dal sottoscritto ha evidenziato e che vorremmo, Soprintendenza permettendo, rendere di pubblico dominio. Allora, più che di valorizzazione – dicono i Custodi – si parli di qualificazione di questa parte della città facendone rivivere il passato che è poi un modo migliore di vivere il presente. Noi Custodi della Città abbiamo più polte postato le bozze dei pannelli da collocare lungo il percorso del Fosso, la parte del Pubblico Condotto del sececolo quattordicesimo che attraversa la città murata. Le ripropongo e resto a disposizione di residenti, esercenti, artisti, cittadini tutti interessati a riflettere sulle prospettive di ampliamento dell’offerta turistica nel rispetto della vivibilità della nostra stupenda città d’arte”.