Piano acustico, slitta variante in attesa del tribunale

4 settembre 2018 | 11:26
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Piano acustico, slitta variante in attesa del tribunale
Piano acustico, slitta variante in attesa del tribunale
Piano acustico, slitta variante in attesa del tribunale

Nuovo piano acustico comunale, e relative ‘riclassificazioni’ dei vari settori, il municipio non ha più un termine perentorio da rispettare. Il Consiglio di Stato, infatti, ha emesso un’ordinanza che blocca l’esecutività della sentenza precedente del Tar che aveva fissato come termine ultimo il 14 agosto scorso per le modifiche necessarie al piano acustico lucchese e rinviato la data dell’udienza di merito al primo trimestre del 2019, in un’udienza ancora da calendarizzare. Pertanto, come ha spiegato questo pomeriggio (4 settembre) l’assessore Francesco Raspini durante la seduta della Commissione lavori pubblici, il provvedimento ha perso quel carattere di urgenza che aveva inizialmente assunto. La votazione sarà dunque tolta dall’ordine del giorno del Consiglio comunale in programma per giovedì (6 settembre).

Scrivono infatti i giudici di Palazzo Spada: “Ritenuto che, nel quadro di una organica, unitaria e sistemica considerazione del complessivo contenzioso in essere fra le parti, sia opportuno disporre la sospensione degli effetti della sentenza impugnata, al fine di evitare una complessa attività amministrativa che può ex post rivelarsi inutile all’esito della deliberazione del ricorso radicato dal Comune avverso la sentenza del Tar Toscana. E per l’effetto, sospende l’esecutività della sentenza impugnata”. Il contenzioso alla base della vicenda processuale vede contrapposti il Comune e la Cartiera Modesto Cardella. La variante, secondo la ricostruzione dei giudici di primo grado che avevano dato ragione alla cartiera, avrebbe dovuto prevedere anche la riclassificazione della zona in cui sorge la cartiera stessa per passarla dalla quinta alla sesta classe. Il ricorso al Tar ora impugnato dal Comune, era stato inoltrato dalla Cartiera Modesto Cardella che era stata appunto inserita in una classe inferiore (la quinta) nel piano acustico comunale e il Comune era stato invitato nella sentenza di due anni fa ad adottare criteri differenti che tenessero conto dello stato preesistente dei luoghi. In altre parole in una zona dove esistono insediamenti industriali non si può, per i giudici, all’improvviso inserire classificazione acustiche simili a zone residenziali, per evidenti motivi logici. Il Comune aveva chiesto ai giudici di Palazzo Spada la riforma della sentenza e la sospensione cautelare della stessa in attesa del giudizio di merito di secondo grado, richiesta accolta dai giudici.
“Il Comune, risultato soccombente di fronte al Tar ha presentato ricorso al Consiglio di Stato – ha spiegato l’assessore Raspini in Commissione, supportato da Graziano Angeli dell’avvocatura di Palazzo Orsetti -. Nel frattempo però, la Cartiera Cardella si è rivolta al giudice per l’ottemperanza e rendere immediatamente esecutiva la sentenza. Anche in questo caso, il Comune è risultato soccombente. Per questo motivo, si era resa necessaria una votazione urgente per la variante al piano acustico. Nella sentenza però, il giudice si era spinto anche oltre imponendo anche la classe in cui le cartiere sarebbero dovute essere inserite. Questo, secondo noi, era un atto improprio dato che questa decisone rimaneva comunque di competenza del Consiglio comunale. Abbiamo quindi richiesto al Consiglio di Stato una sospensione della sentenza in attesa del giudizio di meriti e questa volta abbiamo avuto ragione. Motivo per cui la votazione di giovedì non è più necessaria”. 
“Il giudizio di merito è atteso per il primo trimestre del 2019 – conclude Raspini -. Nel frattempo valuteremo il da farsi insieme ai nostri legali”.
L’ultimo piano comunale di classificazione acustica prevede cinque zone dentro le quali a seconda della classificazione si possono raggiungere soglie di emissione (rumori) differenti da zona a zona.

Vincenzo Brunelli
Luca Dal Poggetto