
Una città libera dai comitato. Ad auspicarlo è Marco Vignolo Gargini con una lunga requisitoria in cui ‘sfida’ le tante aggregazioni di cittadini che si sono formate a Lucca negli ultimi anni: “L’articolo 21 della Costituzione Italiana è sacro – dice – le due proposizioni iniziali non possono essere messe in discussione (Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure), però dovrebbe essere garantita non solo la “libertà di”, ma anche la “libertà da”. In sintesi, trovare un giorno sì e l’altro pure le esternazioni di certi comitati cittadini, che sembrano nati per il semplice gusto del presenzialismo narcisista, della disapprovazione su tutto o quasi, ha fatto maturare nella nostra città un fastidio e un tedio sempre crescenti, che i comitati nemmeno si occupano di rilevare o considerare, autoreferenziali come sono”.
“Sì, queste persone devono sapere – prosegue Gargini – che non sono sopportate più da tantissimi lucchesi, per la loro invadenza, la loro presunzione, per il loro fare pretestuoso. Sarebbe più auspicabile una presenza meno pedante e petulante, in grado di essere propositiva, di presentare idee, progetti che non siano soltanto un piccato e snob “no” a tutto ciò che avviene in città. Lucca, se si scorrono le frasi dei bollettini di questi comitati, dovrebbe essere trasformata in un museo, che mi auguro non siano tali persone a gestire, un museo in cui, alla fine, la cittadinanza risulterebbe esclusa. Eh sì, il vizio e il peccato originale di queste persone è ritenere che la città siano loro. No, non sono loro, per fortuna. E poi questa monomaniaca avversione, un po’ livida, nei confronti della popolazione giovanile di Lucca, rea di insudiciare, inquinare acusticamente il centro storico. È triste constatare come si diventi canuti sviluppando un astio, un’invidia che si mutano in ostilità. Siamo sicuri che, da giovani, queste persone non abbiano compiuto atti, gesti, manifestazioni che oggi potremmo tranquillamente criticare e disapprovare? Chi è senza peccato… E l’altra repulsione per il turismo di massa che ha “invaso” Lucca? Io ci vivo in città, i turisti li incontro ad ogni angolo, ci parlo anche, visto che so dialogare in inglese, francese e spagnolo. Invece di stracciarsi le vesti e considerare i turisti come barbari, perché questi comitati non iniziano, ognuno nel suo piccolo, a contribuire, magari interloquendo con esseri umani come noi? Forse non se la cavano con le lingue? Beh, peggio per loro. Un motivo in più per non starli a sentire. E cosa si sentirebbero di dire ai numerosi esercenti lucchesi che da questa “invasione” traggono dei benefici? Ma non si sognano nemmeno di parlare con gli esercenti, o con altri, parlano solo con se stessi, i pochissimi come loro e la tastiera, per poi far giungere il proprio bollettino al giornale x o y, credendo d’aver fatto una “figata”…”.
“Siamo sicuri che Lucca – conclude Gargini – in mano a questi comitati possa diventare una città migliore? Mi trovo in buona compagnia: moltissimi lucchesi, e con argomenti validi, si augurano di non vedere mai la nostra città governata da chi non saprebbe gestirla, da persone che, a parole, credono di avere in tasca il Verbo e poi, in realtà, hanno solo le ragnatele del loro bolso, inutile e inattuale linguaggio. Incominciamo, e qui mi rivolgo alle testate giornalistiche, a pubblicare testimonianze, e so che sono e saranno molte, di chi si è stufato di questo interventismo fine a se stesso. Libertà dai comitati, sempre!”.