
L’ospedale Campo di Marte si è dovuto abbandonare perché non rispondente alle leggi sulla sicurezza? “Sciocchezze”. Definisce così le parole di Pilade Ciardetti, presidente della commissione sanità, e di Cristina Petretti, consigliera Pd delegata alla sanità, l’ex consigliere di Governare Lucca Piero Angelini, riferendosi all’intervento dei due di ieri dopo il sopralluogo dei comitati al San Luca.
“Si tratta di giudizi grossolani espressi, a suo tempo – sostiene Angelini – dall’attuale sindaco, Alessandro Tambellini, che aveva appunto affermato, nel 2012, per giustificare le sue scelte discutibili in proposito, al tempo delle polemiche, che l’ospedale non poteva più essere mantenuto a Campo di Marte per motivi di sicurezza sismica: sciocchezze che aveva dovuto rinunciare a sostenere, di fronte alla constatazione che si trattava di affermazioni senza alcun serio fondamento, perché nessuno aveva mai potuto mettere in discussione che gli edifici di Campo di Marte, tra cui il terzo padiglione, costruito negli anni ’90, nel rispetto delle misure antisismiche del tempo, presentassero problemi di sicurezza (sismica). A Tambellini era stato fatto notare, anche da me, che, se fossero stati da sgomberare tutti gli edifici pubblici non in regola con le norme antisismiche più rigide, approvate in questi ultimi anni, allora si sarebbe dovuto cominciare da Palazzo Orsetti e da Palazzo Santini, che mostravano problemi ben più gravi di quelli di Campo di Marte (che, tra l’altro, continua ad essere anche oggi intensamente utilizzato)”.
“Ricordo, tra l’altro che la Regione, nel 2000, nel suo programma sanitario – aggiunge Angelini -, non aveva pensato affatto a costruire un nuovo ospedale a Lucca, di cui neppure lei avvertiva, né la necessità, né l’urgenza. Se il progetto dei nuovi ospedali si estese anche a Lucca, fu per l’attivismo del sindaco Fazzi, che trovò, nel ministro della sanità, del governo Berlusconi, di allora, Sirchia, un solido alleato, dal momento che il Ministro Sirchia teneva la borsa dei finanziamenti pubblici e che riuscì, per questo, a convincere facilmente Enrico Rossi ad inserire anche Lucca nel progetto dei nuovi Ospedali, finanziati per oltre 169 milioni di Euro dallo Stato. Un progetto, quello del San Luca, che fu portato avanti da un gruppo di potere molto coeso, formato dalle forze politiche di centro sinistra e di centro destra, compatte (perfino da Favilla e dalla sua amministrazione, che pure erano stati eletti nel 2007 per contrastarlo): un buon affare per tutti coloro che lo hanno costruito e gestito, eccetto che per la sanità lucchese, che, nonostante l’impegno costante e meritorio di chi ci lavora, non ha affatto realizzato quel rilancio della sanità che Tambellini, allora, facilmente profetizzava e che oggi, il buon Pilade Ciardetti, ancora promette”.