Tomei (Pd): “Don Biancalani, da Minniti solo qualunquismo”

“È francamente imbarazzante leggere certi comunicati da parte di esponenti locali di spicco di un partito che addirittura governa il paese”. Lo afferma Stefano Tomei, segretario del circolo Pd di S. Anna, riferendosi all’uscita del consigliere comunale della Lega Giovanni Minniti in merito all’evento in programma alla presenza di don Biancalani questa sera.
“Partiamo dal presupposto che – osserva Tomei – come recita l’articolo 21 della nostra Costituzione, ognuno è libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, senza immancabilmente essere ogni volta oggetto di contestazioni e di scherno. In questo senso Don Biancalani è liberissimo di andare a raccontare la propria esperienza dove e come gli pare, e il consigliere Minniti e quelli che la pensano come lui, sono liberissimi di non andare ad ascoltarlo. Se poi proprio non si riesce ad accettare questa libertà di espressione, si dovrebbe ribattere con temi e parole adeguate. Definire, infatti, bischerate concetti come quelli dell’accoglienza e dell’integrazione mi pare di una gravità inaudita, a maggior ragione se esposti da un esponente politico di rilievo. Se poi si condisce il tutto con i soliti cliché legati all’immigrazione, con luoghi comuni e pregiudizi degni della peggiore bettola (i 35 euro, l’alloggio in hotel, il wi-fi), ecco che il capolavoro del qualunquismo e della superficialità è completo. Nel caso non se ne fosse accorto, vorrei ricordare all’esponente della Lega, che la campagna elettorale è finita e che non c’è bisogno di certe sceneggiate per continuare a raccogliere consensi. Ma ciò che forse disturba maggiormente dell’intero comunicato è l’ipocrisia con la quale Minniti, così come il capo del suo partito Salvini, si ammanta con il velo della cristianità per giustificare le sue affermazioni. Senza rendersi conto che contraddice se stesso. Perché proprio il Cristo che cita con tanta sacralità è il primo che ci ricorda il dovere dell’accoglienza verso gli ultimi, senza distinzione di razza o di religione. Che ci insegna valori come quelli dell’amore verso il prossimo, della carità e del perdono. Verso tutti, anche verso chi ci ha fatto del male. Dunque, prima di fare la predica anche ad un sacerdote che esercita le sue funzioni, il consigliere Minniti si faccia un esame di coscienza e valuti se lui per primo riesce a mettere in pratica tutti gli insegnamenti che Gesù ci ha lasciato. Io credo di no, e non perché è della Lega, ma semplicemente perché è un essere umano e, come tale, imperfetto. Prima di ergersi a paladini della cristianità facciamo le dovute considerazioni e ricordiamoci che non esiste solo il bianco e il nero, il bello e il brutto, il buono e il cattivo: esistono molte sfumature e un politico dovrebbe essere in grado di coglierle, altrimenti si rischia di inaridire il dibattito e ridurre il confronto ad uno scontro fra fazioni, trincerate dietro il muro delle proprie convinzioni e senza alcuna possibilità di un confronto civile e sereno, che potrebbe aiutare tutti noi a crescere e a migliorare la società in cui viviamo”.