Scuola San Concordio, Colucci: “Assessori non facciano i professorini”

30 ottobre 2018 | 12:53
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Scuola San Concordio, Colucci: “Assessori non facciano i professorini”

“Da una parte il grido di dolore di un quartiere già bastonato da una edificazione violenta, attraversato da un assurdo e oppressivo traffico da tangenziale, che chiede di salvare l’unica zona verde, per ragazzi e anziani, da anni di lavori edili prima e di traffico gestionale dopo, per una nuova scuola in una zona peraltro già servita, mentre decine di altre scuole del Comune giacciono abbandonate o sottoutilizzare. Dall’altra un aristocratico dicktat: questa scuola è un grande progetto innovativo, di avanguardia, di sperimentazione: una scuola nel parco, per le generazioni future”. Così l’esponente di Socialisti riformisti per +Europa Francesco Colucci in merito alla volontà del Comune di Lucca di erigere una nuova scuola nel parco di via Nottolini a San Concordio. Il progetto, nei giorni scorsi, aveva suscitato le critiche di molti esponenti di opposizione e non è servito a placare gli animi nemmeno un video pubblicato dall’assessora Vietina su Facebook in cui si spiega ache solo una parte del parco sarebbe stata interessata dai lavori di costruzione del nuovo edificio scolastico. Colucci ha anche rivelato di aver ricevuto, nella giornata di ieri (29 ottobre) una telefonata dall’assessora che evidentemente non è stata sufficiente a fargli cambiare idea.

“Il cittadino in questo momento vuol difendere quel poco che ha e i quartieri a Lucca non hanno certo avuto molto in questi anni e San Concordio è uno dei più tartassati – afferma Colucci -. Vi è una piccola ma enorme differenza fra costruire un scuola nuova con un grande parco accanto e edificare una scuola in una piccola area a verde, già esistente. Sembra la stessa cosa, ma non è così”.
“Questa giunta ha vuoti di memoria – prosegue l’esponente di +Europa -. Dovrebbe ricordarsi come solo pochissime centinaia di persone hanno consentito, per scelta laica, al sindaco Tambellini, di essere rieletto in un ballottaggio che non avrebbe vinto mai. Gli amministratori pubblici devono tornare ad essere in simbiosi con i cittadini, in un rapporto continuo che non può più essere quello di ‘professorini’ che dottamente insegnano il loro ‘buono’ e gli altri che obbediscono in silenzio”.
Colucci poi allarga lo sguardo al campo nazionale e internazionale: “Non si può essere ciechi su quanto sta succedendo in Italia e nel Mondo, su un populismo galoppante che deve essere affrontato, da sinistra, con un riavvicinamento ai bisogni essenziali della popolazione interpretandone le aspettative e le ansie. Non si risponde al populismo becero e superficiale arroccandosi in verticistiche ed aristocratiche scelte intellettualoidi, ma ascoltando umilmente le esigenze della gente, confrontandosi senza dogmi e presunzioni. E anche la ‘destra storica’ non si può far risucchiare dall’inferno sovranista e deve reagire, rifomandosi. Ci vogliono aria e idee nuove per rifondare la sinistra, la destra, l’Italia e l’Europa. Tocca certo ai giovani, per noi anziani è doverosa solo la testimonianza”.