Decreto immigrazione, Bindocci (M5S): “La vera notizia è il Pd che non chiede la sua cancellazione”

“Ieri in Consiglio Comunale non si è votato sul decreto Salvini, ma si è votata solo una questione tecnica, sui tempi la vera vittoria è quella di aver indotto anche la sinistra a non votare contro il decreto Salvini, ma ad accettare quel decreto limitandosi a chiederne il differimento semplicemente fino alla fine dell’iter parlamentare. Questo dice l’atto che si è votato”. La precisazione non a caso arriva dal consigliere comunale M5S, Massimiliano Bindocci, che a Palazzo Santini ha votato in modo favorevole la mozione presentata dai gruppi consiliari di maggioranza.
“Leggendo certi commenti mi sembra che troppi giudichino e sparino sentenze senza nemmeno aver letto cosa abbiamo votato – afferma -. La notizia è invece un’altra: il Pd in diverse realtà – tra cui Lucca con Tambellini e l’ala rossa – di fatto accetta il decreto Salvini e non chiede di abolirlo, né chiede al governo di fare marcia indietro, ma si limita a chiedere che lo si sospenda negli effetti per qualche settimana, al solo fine di farlo funzionare meglio dando ai comuni le risorse per gestire gli effetti della nuova normativa. Questo stessa richiesta è stata votata a Torino, questo è quello che chi amministra una città anche secondo me deve tenere presente, questo serve a far funzionare meglio la normativa e limitare disagi per i cittadini. Contro il business dell’accoglienza fui il primo a rendere pubblici certi appalti che anche a Lucca hanno costi esorbitanti e che riguardavano proprio l’accoglienza,risorse che potrebbero essere spese per il reddito di cittadinanza, per la salute, per la scuole e per la giustizia. Nell’intervento in cui ho motivato il voto ho anche contestato quelle logiche dell’accoglienza che ospiterebbero interi continenti in Italia. Non ho nessuna pietà contro chi fa business sfruttando la disperazione dei migranti e condivido molti aspetti della riforma. Credo però che il dato politico sia vedere che anche il Pd e la sinistra anziché contestare con un ordine del giorno la riforma si limitano a chiederne il differimento degli effetti al termine dell’iter parlamentare, per consentire ai Comuni di gestire le cose al meglio, ed è forse il modo migliore per far funzionare il decreto Salvini. Dunque il problema della coerenza tra il voto ed i proclami lo ha evidentemente parte della maggioranza. Sono convinto che il vento sull’accoglienza sia cambiato, il rispetto dei diritti umani deve essere sempre garantito, ma nessuno deve marciarci sopra”.