Cambio appalto per la raccolta indumenti usati, Santini: “Si fa cassa sulla povertà”

“Il Comune si riempie la bocca di solidarietà verso i pià bisognosi, ma in realtà anche in questo ambito avalla scelte di tipo unicamente economico, che impoveriscono Lucca. Insomma, si fa cassa anche sulla povertà e i servizi ad essa collegati”. Lo sostiene Remo Santini, leader delle liste civiche SìAmo Lucca e Lucca in movimento, riguardo alla cessione dell’appalto del servizio di raccolta di stracci e indumenti usati, svolto attraverso i tanti cassonetti gialli presenti sul territorio, ad una cooperativa di Roma.
“Dal primo ottobre, il servizio gestito da Sistema Ambiente non è più affidato in convenzione alla cooperativa La cometa di Lucca, nata nel 1998 su iniziativa della Caritas diocesana. Si tratta di una cooperativa sociale che dà lavoro a diverse persone svantaggiate della nostra città e che svolgeva questo ruolo anche a scopo umanitario – spiega Santini – Infatti, dopo un bando di gara basato sul sistema dell’offerta economicamente piu’ vantaggiosa, l’appalto è finito recentemente ad una cooperativa di Roma. Non entriamo nel merito dei criteri di aggiudicazione, ma a quanto ci risulta c’è un ricorso al Tar per l’annullamento del bando stesso, con cui si chiede al tribunale la verifica su un’offerta anomala presentata da chi poi ha vinto la selezione per svolgere il servizio. Noi intanto vogliamo sottolineare che con questo bando sono stati messi a rischio dei posti di lavoro locali, per giunta nei confronti delle categorie svantaggiate difficilmente ricollocabili, sicuramente destinati almeno ad una diminuzione del loro orario di lavoro se non scenari peggiori. Ma va detto anche che La Cometa negli anni ha garantito, visto i principi contenuti nel suo statuto, diverse donazioni alle parrocchie del territorio lucchese oltre che spedizioni di indumenti e scarpe in varie missioni internazionali”.
“Ci chiediamo – conclude Santini – si perderà questo aspetto legato ai bisogni del territorio? Pare proprio di sì. Il sindaco e la sua giunta, che indirizzi politici forniscono alle aziende partecipate del Comune? I maggiori incassi devono prevalere sempre su tutto, anche sulle iniziative umanitarie? Non si impone anche una riflessione sui tanti lavori un tempo svolti da imprese locali, oggi finite ad aziende che spesso arrivano da fuori regione?”.