Giustizia e governo, ok il convegno di +Europa a Lucca

18 novembre 2018 | 20:33
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Giustizia e governo, ok il convegno di +Europa a Lucca

Si è svolto ieri (17 novembre) a Lucca alla Casa del Boia il convegno organizzato da +Europa che ha chiamato a raccolta avvocati e cittadini a discutere sulla giustizia in particolare le recenti proposte del governo giallo-verde ispirate alle idee del magistrato Pier Camillo Davigo circa la prescrizione e la figura dell’agente provocatore.
Titolo dell’incontro Buona galera a tutti: la giustizia al tempo del Governo del cambiamento.

Buona la partecipazione del pubblico circa 150 persone tra avvocati, studenti, imprenditori e amministratori.
Presenti l’onorevole Riccardo Zucconi di Fratelli d’Italia e il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, consiglieri e assessori di vari Comuni, ma anche ex amministratori toscani: da Mauro Favilla, senatore e ex sindaco di Lucca, Alberto Baccini, già sindaco di Porcari, Federico Eligi, già assessore a Pisa. Molti i partecipanti da fuori Lucca, da Pescia, Montecatini, Pistoia, Pisa, Cascina, Livorno e perfino da Piombino.
Gli interventi sono stati introdotti da Massimo Bulckaen che ha affermato quanto “il populismo grillino ispirato al regime sudamericano venezuelano di Chavez e Maduro e il sovranismo di Salvini ispirato alle democrazie illiberali di Orban in Ungheria e Putin in Russia siano un attacco al cuore della democrazia e dello stato di diritto e la volontà di organizzare oggi questo convegno nella Casa del boia”.
Successivamente il professor Luca Bresciani di diritto penitenziario all’Università di Pisa si è soffermato sul tema del carcere e della pena osservando che nelle democrazie occidentali il “deterioramento della idea di giustizia si è affermato via via che a partire dagli anni ’70 negli Stati Uniti e poi in Europa la giustizia e la pena sono divenuti argomenti che avevano al centro la rabbia ed il rancore sociale invece che l’obiettivo del recupero dell’uomo e la sua vita nella propria comunità e la pena si è trasformata in medicina del popolo che soffre per sollevarlo dalla rabbia e dalla frustrazione quotidiana e dunque una pena intesa come vendetta e strumento per ottenere consenso elettorale o vincere la competizione nei media tv”. Ha osservato il professor Bresciani che le pene alternative al carcere sono divenute “misure per ridurre il sovraffollamento al carcere piuttosto che misure volte al recupero dell’uomo e del cittadino”.
Gli avvocati penalisti Ludovica Giorgi e Andrea Niccolai (delle Camere Penali di Lucca e Pistoia) hanno affrontato nello specifico le proposte del ministro della giustizia Bonafede in tema di prescrizione che “portano – hanno sostenuto – la persona ad essere un imputato a vita con un arretramento della civiltà giuridica propria dei totalitarismi, ed hanno sottolineato che in realtà le proposte di questo governo sposano le idee di quella parte di magistratura italiana guidata da PierCamillo Davigo”.
L’intervento del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini ha dapprima sottolineato quanto il tema della giustizia non sia un problema tecnico ma rappresenti la civiltà complessiva di un paese e la sua preoccupazione per una fase della storia italiana che mette in mora la scienza e quindi anche la scienza giuridica nel nome di una volontà popolare che una parte politica afferma di essere divenuta unico interprete, ed al tempo stesso si è detto preoccupato dello “strapotere della magistratura, potere diffuso e privo di controllo”. Inoltre ha spiegato le competenze del Comune nella gestione degli immigrati affidati ai centri di accoglienza Sprar e ha sottolineato come il comune di Lucca ha fatto il suo dovere ed ha aderito al sistema di accoglienza ma ha voluto sottolineare “la farraginosità del sistema e la sua inadeguatezza”.
Poi è stata la volta dell’avvocato pisano Cristina Bibolotti (+Europa Pisa) che ha tenuto una relazione sulle misure amministrative del comune di Cascina guidato dalla giovane Sindaco Ceccardi da 2 anni e vera e propria punta di lancia della conquista della Lega nelle amministrazioni locali in Toscana spiegando come lo slogan ‘prima gli italiani’ sia stato interpretato con “artifizi giuridici che hanno espulso di fatto gli stranieri dalla liste di richiesta di utilizzo di case popolari, perfino chi risiede lavora e paga le tasse da oltre 30 anni nel comune”.
Il senatore di Forza Italia, Massimo Mallegni, ha ricordato la sua vicenda giudiziaria per cui è stato arrestato e condotto nel carcere di Lucca per 40 giorni quando nel 2006 era sindaco di Pietrasanta ed è poi giunto ad una assoluzione completa 11 anni dopo. Mallegni ha stigmatizzato “l’abuso della carcerazione preventiva” ed ha definito una “vergogna il suo processo definito di giustizia domestica che lo ha visto accusato di 51 capi di imputazione che lo hanno coinvolto per 7 processi diversi per la denuncia della ex-comandante della polizia municipale di Pietrasanta”.
Infine Benedetto della Vedova, Coordinatore nazionale di +Europa, ha chiuso il convegno partendo dalla questione dei migranti, la più impopolare. Ha premesso che proprio questo tema dimostra che “stiamo andando oltre la questione che negli anni passati è stata al centro del dibattito sulla giustizia italiana ovvero il confronto tra garantismo e giustizialismo ovvero tra chi intende la giustizia secondo il concetto di amministrare la giustizia e chi intende la giustizia secondo il concetto di fare giustizia concetti che dividono in modo netto l’idea liberale della Giustizia”.