
La mozione sul presepe presentata da Forza Italia in consiglio comunale scatena la bagarre. Si era capito alla vigilia che il dibattito sul tema sarebbe stato divisivo fra le posizioni di maggioranza e opposizione e a poco è servito il tentativo di mediazione del consigliere del Movimento Cinque Stelle Massimiliano Bindocci con un emendamento semplificativo. Alla fine la maggioranza ha presentato e approvato a maggioranza un ordine del giorno molto distante dal tema oggetto della mozione originaria, che alla fine ha trovato concorde tutta l’opposizione.
A presentare la mozione, già bocciata ieri in commissione dalla maggioranza consiliare, il capogruppo di Forza Italia, Marco Martinelli: “Se siamo qui stasera in consiglio comunale – esordisce – discutere una mozione come questa sul presepe, che rappresenta la base dei nostri valori, significa che non bisogna dare nulla per scontato. Se fare il presepe nelle scuole e nei luoghi istituzionali dovrebbe essere normale, ad oggi qui a Lucca non è così. Noi riteniamo importante e fondamentale mantenere anche nelle sedi istituzionali e non solo nel privato la nostra identità culturale, religiosa e civica. Il presepe rappresenta questo, rappresenta la nostra identità, oltre a essere portatore di uno straordinario messaggio di pace e speranza e per questo realizzarlo dovrebbe essere la normalità”. “La difesa della nostra cultura – prosegue – dei nostri valori, delle nostre tradizioni sono il pilastro su cui si fonda il presupposto per il dialogo con tutti. Negli ultimi decenni in Italia e anche a Lucca sono presenti cittadini provenienti da altri paesi, anche extraeuropei, che professano diversi credi e confessioni religiose. Riteniamo che ogni politica di accoglienza necessariamente deve trovare efficace soluzione attraverso il riconoscimento e il rispetto delle proprie tradizioni e non può essere fondata in alcun modo sulla rinuncia dei propri valori e dei propri simboli. Il presepe rappresenta oltre che cultura e tradizione anche un importante messaggio di civile convivenza tra i popoli. Modificare o censurare usanze, simboli, tradizioni, è sbagliato e porta a meccanismi, figli della paura, che accrescono le divisioni e riducono le libertà. È importante quindi ridare valore al presepe. Il presepe non è un simbolo esclusivamente religioso, riguardante la tradizione cristiana: fa parte della nostra storia, entra nella storia dell’arte come in quella della religiosità popolare. Sintetizza i nostri valori e rappresenta la famiglia, la concordia e la maternità”.
“Nessuno – conclude Martinelli – mette in dubbio la laicità dello Stato e delle istituzioni: a chi sostiene che il presepe rappresenta un simbolo religioso che potrebbe infastidire altre religioni rispondo che la Corte europea dei diritti dell’uomo, il 18 marzo 2011, ha affermato il principio per cui il Crocifisso apposto nelle sedi pubbliche non ha nulla di coercitivo perché rappresenta un simbolo sinonimo di storia, cultura e tradizione. È necessario riconoscere le radici culturali che sono alla base della nostra civiltà. L’Europa ha nelle sue radici il cristianesimo, questo è un dato di fatto a cui non ci si può sottrarre. Solo a partire da un’identità culturale e dalla consapevolezza della nostra storia si può davvero dialogare con tutti. Ecco, credo che stasera nell’affrontare questa discussione si debba tener conto di tutto questo per arrivare a prendere una posizione comune auspicando che di fronte a questi temi siano messe da parte le contrapposizioni e abbattuti gli steccati ideologici con un approvazione unanime del documento”.
La mozione presentata, dopo una premessa in cui si parla delle discriminazioni nel mondo nei confronti dei cristiani, in sostanza, chiede un impegno a sindaco e giunta affinché si intervenga con gli istituti scolastici per la realizzazione di un presepe in ogni scuola e affinché si realizzi un presepe istituzionale con una inaugurazione aperta a tutta la cittadinanza.
Apre il dibattito il consigliere della Lega, Giovanni Minniti: “Sono grato ai consiglieri di Forza Italia – dice – per questa mozione sul presepe cui occorre aggiungere considerazioni sul crocifisso, simbolo universale di pace, per cui ho presentato un emendamento. Il cristianesimo è una dimensione culturale che ha dato una precisa identità all’intera civiltà occidentale e chi non accetta le nostre regole può tranquillamente mettere le proprie tende altrove. Il presepe o il crocifisso non offendono neanche il principio della laicità dello stato in quanto esprime l’origine religiosa dei valori di rispetto reciproco, l’autonomia della coscienza morale nei confronti dell’autorità. Bocciando questa mozione la maggioranza nega il valore positivo della regione cristiana sia nel campo dei diritti umani sia nell’importanza della formazione della civiltà occidentale”.
Per la maggioranza interviene la presidente della commissione cultura, Maria Teresa Leone, di Lucca Civica: “La commissione – dice – ha permesso un approfondimento e un confronto sul tema da parte di tutti. Tutti abbiamo attribuito al presepe il valore di un simbolo di pace e riteniamo fondamentale non farlo diventare un momento di contrapposizione. Due, per parte nostra, i motivi della respinta del progetto: la prima l’invito da parte del Comune alle scuole di realizzare il presepe. Sappiamo che le scuole agiscono in autonomia e possono liberamente decidere di intraprendere quel percorso. In molte scuole questo viene già fatto e in tutte le scuole ci sono i simboli religiosi e avrei anche difficoltà a dire che c’è una scuola sul territorio che non fa il presepe. L’altro dubbio riguarda la premessa della mozione che mette in discussione i principi della laicità dello stato”. Leone cita lo scrittore Tahar Ben Jelloun, nella sua difesa al presepe, a sottolineare che non esistono condizionamenti per la presenza di altre sensibilità nella comunità e nella scuola: “La scuola comunque – ribadisce Leone – può fare il presepe senza bisogno dell’intervento del Consiglio”.
Barsanti (Casapound) sottolinea i dubbi sull’eccessivo richiamo alla religione nella premessa della mozione: “Condivido – dice – come detto anche dalla consigliera Leone i dubbi sull’eccessivo richiamo in premessa alla religione, ma per il resto può a mio parere trovare accoglimento”.
Il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci, cerca la mediazione: “È vero .- spiega – che la mozione ha una premessa che sembra una rivalsa verso i massacri di cristiani nel mondo e fare presepe come rivalsa la vedo come una forzatura. Penso che però sarebbe importante, così come si va in processione per il volto santo, votare una mozione a favore del presepe, altrimenti non siamo neanche in grado come istituzione di portare degli auguri alla città”.
Duro l’intervento di Gianni Giannini del Partito Democratico, che parla di povertà e arroganza identitaria da parte di chi ha presentato la mozione: “Ci si appoggia solamente – spiega – a dei simboli ma Stato e chiesa, lo dice la Costituzione, lo dicono le leggi e il Concordato, devono essere indipendenti e sovrani. Per questo per come è stata presentata e rappresentata la mozione è da bocciare senza troppe discussioni. E sbaglia anche chi dice che il Comune non si occupa di queste questioni. Lo dimostra l’evento che si terrà in Santa Maria Nera, dove verranno esposti oltre 20 presepi all’interno del percorso ‘Terre di presepi’ cui il Comune di Lucca aderisce”.
“Ringrazio Giannini – replica Martinelli di Forza Italia – che ha sottolineato le contraddizioni anche della sua maggioranza, visto che le parole della consigliera Leone era di tutt’altro tono. Riteniamo, che la salvaguardia di valori e tradizioni deve andare oltre ogni schieramento politico. Per questo siamo disponibili, come sollecitato da altri membri dell’opposizione, alla modifica del testo, in particolare nella parte che fa riferimento alle scuole”.
Il dibattito rimane caldo. Torrini (SiAmo Lucca) si dichiara dispiaciuto del fatto che sul tema non si sia potuta raggiungere la condivisione. Lucarini (Sinistra con Tambellini) sposa le tesi della maggioranza puntando il dito anche sull’emendamento Minniti (“Non riesco – dice – a scindere la mozione e il suo testo da chi l’ha presentata”). Alle accuse di Bindocci alla maggioranza di non riuscire ad entrare nel merito delle questioni risponde il consigliere Cantini (Lucca Civica) che annuncia l’uscita dall’aula. Dall’opposizione, comunque, arriva un emendamento condiviso che, stralciando le premesse e il riferimento alle scuole, trasforma la mozione in un invito a realizzare un presepe ‘istituzionale’ con un evento inaugurale aperto alla cittadinanza.
Sul tema Santini (SiAmo Lucca) e Martinelli chiedono anche l’intervento del sindaco affinché palesi la sua posizione.
“Rigetto il modo provocatorio – interviene Alessandro Tambellini – con cui vengono proposte le questioni in aula – dice – Nella mia stanza chi entra trova un bel crocifisso che nessuno ha voglia di spostare. I simboli sono tutti tutelati e conservati. Qui, nell’aula del Consiglio, ce n’è uno: un paliotto di altare con un crocifisso nel mezzo. Non abbiamo difficoltà a inserirci in quella che non è solo una tradizione, ma una profonda ragione di vita, una impostazione dell’esistenza”.
Il sindaco cita la Costituzione: “E’ inutile ripetere – dice – alcune condizioni che ci sono già nel nostro testo fondamentale. Tutto il grande riferimento che si fa alla tradizione cristiana, non tiene conto che il cristianesimo non è solo tradizione ma un elemento vivo che chiama ognuno di noi al confronto. Questa amministrazione ha testimoniato in tutti i modi con grande difficoltà e coraggio come il senso della vita cristiana sia presente nella nostra vita e nella nostra città. Lo ha fatto nell’impegno nel riconoscimento alla dignità di ogni persona, che cerchiamo di riconoscere nella sua validità”. “Invito – è l’appello finale – la mia maggioranza a non rispondere a questi atti, che sono per larga parte provocatori e a votare decisamente no alla mozione che è orientata a creare disparità”.
Minniti, Santini e Martinelli non ci stanno alle parole del sindaco, non riuscendo a comprendere dove stia la provocazione nel testo in approvazione. Chiosa Martinelli (FI): “Si sono perse più di tre ore dietro al niente – dice – quando erano semplicemente da votare viste le richieste pervenute dall’aula ed era un modo perché si riproponessero anche da Lucca la difesa della cultura, dei nostri valori e delle tradizioni, che sono il pilastro con cui si presuppone il dialogo su tutti. Il sindaco ha voluto deviare altrove perché non ci sono motivi per votare contro una mozione come quella così come modificata. È solo una mozione che serve per ribadire l’importanza dei simboli. Dopo la semplificazione del testo la maggioranza vota quindi no alla realizzazione di un presepe istituzionale con una inaugurazione pubblica. Non ci sono spiegazioni a votare no a questi due punti rimasti all’ordine del giorno”.
Dopo una sospensione l’ultima mediazione la tenta Maria Teresa Leone (Lucca Civica) con un ordine del giorno approvato dalla maggioranza in cui, nel riconoscere l’importanza dei simboli religiosi, si invita ogni consigliere a promuovere la cultura dell’inclusione. “Il consiglio comunale – si legge nella mozione – riconosce che i simboli della tradizione religiosa cristiana e il presepe tra questi, sono segni di fratellanza, di concordia, di pace, di reciproca accettazione. Per questo invita ogni consigliere e ognuno che si riconosca in questi simboli ad agire per far sì che sia favorita l’integrazione fra diversi, la concordia fra diversi, l’aiuto reciproco fra diversi, per far sì che sia salvaguardata e promossa la dignità di ognino per realizzare quindi quelle effettive condizioni di pace, proprie dell’originario spirito delle simbologie natalizie, e conè del resto anche nello spirito più alto delle altre tradizioni religiose”.
“In caso di approvazione dell’ordine del giorno – aggiunge il sindaco – propongo che l’ordine del giorno sia inviato a tutte le scuole e le associazioni per far conoscere l’azione che intende intraprendere l’amministrazione comunale”.
L’ordine del giorno non soddisfa l’opposizione. Per Minniti, Santini e Martinelli il testo della maggioranza non c’entra nulla con la mozione presentata dalle opposizioni. Santini parla di “montagna che ha partorito il topolino”, Martinelli non ritiene il testo congruo con il tema presentato dall’opposizione così come emendato. Bindocci (M5S) chiede ancora una volta di confrontarsi sul merito e di non dividersi su temi di questo tipo.
Si va al voto, i due emendamenti (Minniti e Bindocci) vengono respinti, così come la mozione presentata da Forza Italia, che riceve 8 voti favorevole e 18 voti contrari. L’ordine del giorno della maggioranza, invee, riceve 17 voti a favore mentre in nove non votano.
Enrico Pace