
Polemica sui consigli ‘inutili’, i capigruppo di maggioranza, Renato Bonturi (Pd), Daniele Bianucci (Sinistra con Tambellini) e Claudio Cantini (Lucca Civica), chiariscono la loro posizione dopo il dibattito innescato da alcune riflessioni, fra le quali quelle espresse da Lucca in Diretta.
“Leggiamo – dicono – una dichiarazione critica del consigliere Santini sull’operato del consiglio comunale, con riferimento particolare all’ultima seduta dedicata in buona parte ad atti di indirizzo, privi, a suo dire, di una ricaduta effettiva sulla città e i cittadini lucchesi. Ci viene da dire che condividiamo il sentimento di desolazione di Santini, ma occorre una puntualizzazione. Infatti non si può non sottolineare che l’organizzazione di sedute consiliari con le caratteristiche delle ultime due, aventi ad oggetto quasi esclusivamente mozioni, nasce proprio per dare risposta a una richiesta specifica delle minoranze. Richiesta tradottasi in sedute che hanno prodotto, non va nascosto, dibattiti infiniti e spesso percepiti come accademici o poco utili alla città”.
“Le discussioni di provvedimenti di provenienza nazionale – proseguono i capigruppo – così come di argomenti di carattere generale, possono essere utili: d’altronde il consiglio comunale è una sede politica oltre che deliberativa. Ma si deve ogni volta avere la capacità di parlare alla città e alle esigenze di un dibattito locale maturo e costruttivo e soprattutto essere in grado di collocarsi all’interno di limiti temporali ed espressivi che non travalichino il buon senso e il rispetto reciproco. Altra cosa è se ciò che viene sottoposto alla discussione è finalizzato esclusivamente a ribadire un posizionamento politico in ossequio alle indicazioni del partito o del leader di turno o se è funzionale alle esigenze di visibilità di chi interviene. Su questo pensiamo che debba esservi una presa di coscienza di tutto il Consiglio e non uno scaricabarile o l’ennesimo gioco delle parti tra maggioranza e minoranza. Che l’organo consiliare funzioni bene e sia in grado di produrre scelte utili o discussioni interessanti e costruttive per la città è interesse di tutti. Per questo è importante far valere il senso di responsabilità derivante dall’appartenere a questo consesso, rispettando le regole previste dagli atti preposti al funzionamento del Consiglio ma anche dandoci un codice di condotta che valorizzi e non squalifichi il nostro operato, riconducendolo a modi e tempi di lavoro funzionali, non estenuanti e comprensibili all’esterno”.