
Garantire il più possibile l’affidamento di lavori pubblici a imprese toscane. È l’obiettivo delle disposizioni organizzative in materia di procedure di affidamento di lavori, presentate oggi (20 dicembre) Firenze da Leonardo Marras, capogruppo Pd in consiglio regionale e da Stefano Baccelli, presidente della commissione che si occupa di infrastrutture. “Mentre la giunta – ha spiegato Marras – sta definendo con sindacati e associazioni del settore un più ampio protocollo sugli appalti pubblici, il gruppo Pd avanza questa proposta che riguarda quelli compresi tra 40mila euro e 1 milione e va a colmare un vuoto normativo statale. Il governo – ha detto – in questi giorni sta cercando maldestramente di correre ai ripari alzando le soglie per gli affidamenti diretti, secondo una logica priva di senso e foriera di grandi problemi di gestione. Noi, invece, cerchiamo di dare valore alle gare pubbliche e alla qualità delle esecuzioni chiamando il tessuto locale a concorrere con certezza nel mercato degli appalti del territorio. Crediamo – ha concluso Marras – che nei limiti dettati dalle norme europee e nazionali questa proposta di legge possa rappresentare davvero un valore aggiunto per le imprese toscane e l’occupazione”.
“Questa proposta di legge – ha spiegato Baccelli – è frutto diretto della nostra esperienza amministrativa. In materia di appalti pubblici il duplice obiettivo di una pubblica amministrazione è essenzialmente quello che l’opera sia eseguita a regola d’arte e in tempi certi. Per raggiungerlo la via è quella di coinvolgere il più possibile le imprese del territorio, che sono più vicine e conoscono meglio le esigenze locali. In questo modo riusciamo inoltre a creare nuova e buona occupazione nella nostra regione. Il modello che abbiamo preso in considerazione è quello dell’albo dei fornitori, che già avevamo adottato, per esempio, in Provincia di Lucca. Qualora non sia scelto questo criterio, abbiamo disciplinato in modo obbligatorio e cogente il metodo del sorteggio, oggi prevalentemente utilizzato, imponendo la partecipazione del 50 per cento delle imprese del territorio. L’obiettivo ulteriore che ci poniamo – ha concluso Baccelli – è quello di promuovere questa buona pratica in tutti gli enti locali”. Nello specifico, le nuove disposizioni prescrivono due strade da seguire. Una è quella di stilare elenchi delle imprese da invitare, facendo particolare attenzione al rispetto del principio della rotazione e al possesso, da parte degli operatori economici, di certificazioni di qualità. La seconda è quella del sorteggio, metodologia normalmente utilizzata per questo tipo di procedure, che, in base a questa normativa, però, presenta una novità: si dovrà necessariamente garantire la partecipazione del 50 per cento di imprese iscritte alle Camere di Commercio della Toscana. Sarà Start, il sistema telematico di acquisti della Regione Toscana, ad assicurare attraverso procedure informatizzate, la presenza di almeno metà soggetti della regione. Una delibera di giunta disciplinerà, con apposite linee guida, le modalità di costituzione e gestione degli elenchi degli operatori economici da consultare, eventualmente distinti per categoria e fascia di importo, in modo da garantire capillarmente la partecipazione di micro, piccole e medie imprese che rispettino parametri di qualità in materia ambientale, sociale, di sicurezza e salute dei lavoratori o altro, appositamente certificati. Le nuove disposizioni sono rivolte alla Regione e ai relativi enti dipendenti (Asl ed Estar compresi) ma se ne promuove l’applicazione a tutti gli enti locali attraverso l’utilizzo della piattaforma Start.