Ok a odg Vizzini (M5S): “Tfr entro un anno a dipendenti pubblici”

30 dicembre 2018 | 11:17
Share0
Ok a odg Vizzini (M5S): “Tfr entro un anno a dipendenti pubblici”

“Finalmente si valuterà l’opportunità di procedere, a decorrere dall’anno 2020, alla liquidazione dei trattamenti di fine servizio, per i dipendenti pubblici, loro superstiti o aventi causa, che ne hanno titolo, entro dodici mesi dalla cessazione del rapporto del lavoro”. E’ questo il contenuto di un ordine del giorno alla legge di stabilità presentato da Gloria Vizzini (M5S) e accolto con formula piena dal governo.

“I dipendenti pubblici – continua l’esponente M5S – sono stati troppo spesso utilizzati come bancomat dai passati governi. A partire dal 2010 sotto il governo Berlusconi IV e con la conferma del governo Renzi con la legge 147/2013 è stato reso strutturale il differimento del trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici. Da quel momento chi ha lavorato una vita, non solo deve aspettare fino a 5/6 mesi per avere la propria pensione, ma è costretto ad attendere oltre due anni per vedersi liquidato il proprio Tfr a differenza di chi lavora nel settore privato che, invece, riceve quanto gli spetta in pochi mesi. Questa discriminazione verso i dipendenti pubblici è insopportabile e va necessariamente sanata. Il suddetto differimento, venne giustificato al tempo con la formula “a titolo di concorso al consolidamento dei conti pubblici”, in funzione del contenimento della dinamica della spesa corrente, ma negli anni ha assunto un carattere strutturale, non essendo previsto per un limitato arco temporale, seppure giustificato, anch’esso, “a titolo di concorso al consolidamento dei conti pubblici”. Inoltre questo differimento modifica sensibilmente in peius il trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici, in quanto determina una perdita patrimoniale certa; è fatto notorio che il pubblico dipendente, in molti casi, si propone – proprio attraverso l’integrale ed immediata percezione del trattamento di fine rapporto – di recuperare una somma già spesa o in via di erogazione per le principali necessità di vita quali l’acquisto di una casa, le spese per il matrimonio di un figlio, alla necessità di cure mediche, eccetera, ovvero di fronteggiare o adempiere in modo definitivo ad impegni finanziari già assunti magari da tempo (come l’estinzione di un mutuo)”.
“La speranza – conclude Vizzini – è che l’accoglimento di questo Odg sia il primo passo verso la normalizzazione che comporti, per milioni di dipendenti statali, l’erogazione del Tfr entro un anno rispetto ai due attuali”.