Spazi pubblici a chi si definisce antifascista, Bianucci difende la delibera e critica Angelini

Continua a suscitare reazioni l’approvazione della delibera di giunta per l’assegnazione di spazi pubblici soltanto a chi si dichiara antifascista. Nei giorni scorsi l’ex consigliere di Governare Lucca, Piero Angelini, aveva definito sbagliata l’iniziativa della giunta e oggi il consigliere comunale di Sinistra con Tambellini, Daniele Bianucci, difende invece il provvedimento.
“Vorrei ricordare all’ex deputato Angelini che lo stesso articolo 21 della Costituzione, che lui cita, pone alcuni limiti, rispetto alla disponibilità dei soggetti ad usufruire delle proprie libertà – sostiene -: limiti che, nel tempo, la giurisprudenza, pure quella costituzionale, ha affinato e definito con lucidità. ‘La mia libertà finisce dove comincia quella dell’altro’, si potrebbe facilmente riassumere. Angelini tornerebbe ad invocare l’intervento della procura, come ha fatto in questo caso, se l’amministrazione comunale negasse l’utilizzo di uno spazio pubblico per un’iniziativa in cui si giustifica il furto o l’omicidio? Ebbene, nella stessa misura la delibera della giunta, richiesta dal consiglio comunale con un suo ordine del giorno, cerca di trovare un argine nei confronti di manifestazioni che non sono coerenti con la nostra Costituzione, proprio perché vanno a colpire le libertà degli altri: il fascismo (il cui tentativo di ricostituzione è espressamente proibito, nel nostro Paese, dalla stessa carta costituzionale a cui Angelini si appella), il nazismo, le ideologie razziste, xenofobe o antisemite, omofobe e antidemocratiche, portatrici di odio o intolleranza religiosa. Vorrei però uscire da una disquisizione puramente giuridica – va avanti Bianucci – per provare a parlare di politica. Si farebbe un torto alla verità ad affermare che, in questo periodo storico in cui le libertà individuali e collettive vengono ogni giorno messe in discussione, non ci sia bisogno di individuare strumenti anche nuovi per rafforzare e salvaguardare i valori che ci unisco, e che la nostra Costituzione riconosce. Come la delibera della giunta, in maniera forse parziale ed imperfetta, ma sicuramente importante, tenta di fare. Di questo, che è poi a mio avviso il merito vero della questione, Angelini preferisce non parlare: rimane in silenzio su chi calpesta i diritti degli ultimi, a partire dai migranti; fino a chi pone direttamente dubbi sui valori stessi della nostra democrazia. Considera prioritario invece, mi pare, cercare una sponda nei confronti di chi (a partire dai populisti e dall’estrema destra), si oppone al governo che, la maggioranza dei cittadini lucchesi, ha scelto per amministrare la Città. E’ per tale ragione, temo, che eviti di distinguersi su questi temi, come forse anche la sua cultura politica lo spingerebbe invece a fare. In ogni caso, ribadisco il mio pieno rispetto per ogni opinione, espressa in maniera civile e democratica: compresa naturalmente quella di Angelini, che ringrazio per il confronto pubblico che ci ha visto protagonisti”.