Di Vito (Siamo Lucca): “Decreto sicurezza va applicato”

Il decreto sicurezza? “Rispetta la Costituzione” e soprattutto è legge e come tale va applicato. Lo afferma, entrando nel dibattito locale su questo tema, il consigliere comunale di Siamo Lucca, Alessandro Di Vito che insiste: “Chi ne ha diritto e’ libero di impugnarne il contenuto, ma con altri strumenti che non siano la non applicazione della legge da parte dei sindaci”.
“E’ pienamente condivisibile l’articolo 13 del decreto legislativo – afferma Di Vito che è anche un medico -, mentre non è vero quanto dichiarato alla stampa dal sindaco di Lucca, secondo cui lo stesso articolo 13 ‘stabilisce che il permesso di soggiorno rilasciato a un richiedente asilo non è sufficiente per iscriversi all’anagrafe e, di conseguenza, al servizio sanitario nazionale’. Invece Tambellini – spiega Di Vito – deve sapere che la tutela sanitaria è pur sempre garantita allo straniero extra-comunitario, migrante o meno, con in quanto gli viene aperta una posizione sanitaria nominata Stp (straniero temporaneamente presente) anche con semplice dichiarazione dei dati anagrafici e dello stato di indigenza (non è necessario un documento dentificazione). In questo modo il migrante può accedere a cure urgenti, cure essenziali e alle cure continuative ovvero il tesserino garantisce anche assistenza della gravidanza e della maternità, assistenza della salute del minore, vaccinazioni, profilassi internazionale, profilassi e cura delle malattie infettive, cura e riabilitazione in caso di tossicodipendenza. La sua validità è su tutto il territorio nazionale della durata di 6 mesi con possibilità di rinnovo”.
Di Vito sottolinea anche che la relativa spesa grava sui cittadini italiani. “Ritengo quindi – aggiunge – che le cure mediche siano ancora pienamente garantite e la questione sollevata da Tambellini è solo una conferma di voler screditare un governo eletto democraticamente e con una maggioranza reale che ha virato la politica sui migranti in modo diverso da chi ha gestito l’Italia in passato. Ritengo comunque che il decreto- Salvini debba prendere gamba, ma al tempo stesso è necessaria una verifica a 6 mesi sulla sua attuazione anche a Lucca in modo da evidenziare eventuali criticità e avanzare proposte al presidente del Consiglio: questo sarebbe un modo di fare politica costruttiva evitando strumentalizzazioni fittizie di una legge e problematiche inesistenti. Invito il sindaco a verificare quanto da me sostenuto, a riferire in consiglio comunale anche riguardo all’entità economica sui cosiddetti Stp che gravano sul nostro territorio comunale e all’interno della Conferenza dei sindaci”.