Marra (3 Generazioni): “Decreto sicurezza si applichi, gestione immigrazione ha fallito”

Una legge dello Stato come tale va applicata e i sindaci non possono disattendervi. Lo dice Felice Marra, presidente di 3Generazioni, intervenendo nel dibattito innescato in città dalla presa di posizione fortemente contraria al decreto sicurezza da parte del sindaco Alessandro Tambellini. “Va vanzata subito – è convinto Felice Marra – una questione fondamentale che attiene al principio di legalità: una Legge dello Stato promulgata, va applicata, in quanto in caso contrario si genererebbe il caos e non ci troveremmo più in uno Stato di diritto. Non si puo dunque parlare di non applicazione e non lo possono fare i sindaci che portano la fascia tricolore. Le vie per cambiare una legge devono passare dai principi costituzionali: o si vincono le elezioni e si cambia la legge in Parlamento o vi è un giudizio di illegittimità costituzionale da parte della Corte Costituzionale. Ma non esiste che alcuni sindaci di loro iniziativa non la applichino”.
Il discorso di Marra tuttavia presto si allarga a più ampie considerazioni politiche. “Se ragioniamo in termini di onestà intellettuale da qualsiasi parte politica – afferma – dobbiano almeno avere la consapevolezza che il sistema di accoglienza territoriale cui abbiamo assistito in questi ultimi anni è stato un fallimento. Non mi riferisco alla nobile e grande opera di solidarietà di salvare le vite umane, che ci fa onore come italiani, ma mi riferisco a come siano state gestite poi nei vari territori tali vite umane”.
Una dura critica, insomma, alla gestione dell’emergenza. “Si è visto di tutto, con persone allo sbando nelle varie città, con aumento di stupri e spaccio di stupefacenti, con fenomeni di lassismo con rari esempi veri di impiego di tali risorse umane in attività lavorative o di volontariato. Eppure di volontariato ne avevamo bisogno. Di cura dei nostri territori ne avevamo bisogno. Di sostegno ai nostri anziani soli ne avevamo bisogno – va avanti Marra -. Questo scenario di lassismo, di confusione e di caos che stava provocando tensioni sociali ha delle precise responsabilità sulla visione politica, sulla mancata attenzione di non aver compreso fino in fondo i fenomeni migratori. Il tutto si è presentato in uno scenario che vede l’Italia con una forte crisi economica, con una disoccupazione dilagante sopratutto giovanile, con 18 milioni di italiani che versano in una condizione di povertà e con una forte fragilità della stessa società. Quindi la tempesta perfetta. Questo per voler significare che prima di poter accogliere una società deve essere forte, deve essere coesa e deve poter offrire a chi è accolto lavoro, educazione, integrazione, regole e sicurezza. Ma il punto fondamentale della questione è il seguente: come poteva mai offrire gli elementi suindicati una società fragile che non riusciva neanche ad offrirli ai propri cittadini? Può accogliere una società fragile che non riesce ad accogliere nemmeno i suoi cittadini? Questa è la riflessione fondamentale che ogni parte politica deve porsi per comprendere davvero i fenomeni cui stiamo assistendo. La nostra Costituzione più volte richiama anche il diritto alla sicurezza per i nostri cittadini e i principi fondamentali vanno contemperati con tale diritto perché se non c’è sicurezza se non vi è una adeguata protezione non esiste nemmeno la libertà di poter esprimere i diritti fondamentali costituzionalmente garantiti. Penso che in questi ultimi anni il sistema era maggiormente improntato ad assicurare i diritti e le libertà fondamentali e poco preparato invece a garantire protezione e sicurezza ed i fenomeni migratori ci sono presentati in tutta la loro vastità mettendoci in crisi. Quindi a mio avviso, occorreva riequilibrare, in emergenza purtroppo, ma andava fatto per riparare i danni, chi non vede questo è miope e riesce solo a strumentalizzare. Anche l’Unione Europea purtroppo è stata incapace di gestire in maniera adeguata i fenomeni migratori. Ad esempio mi sono sempre chiesto e continuo a chiedermelo perché non è stata ancora creata una agenzia europea dei fenomeni migratori con poteri di gestione solidale dei migranti tra tutti gli stati membri e controllo delle coste? Perché non è non è stato previsto un grande piano internazionale di sviluppo e progresso dei territori africani? Perché tutte le forze politiche non si battono insieme per questi due punti fondamentali? Sono due questioni che andrebbero al cuore dei fenomeni migratori. Eppure tutto ancora tace ed avanza la continua polemica”.