
Udienza movimentata oggi (18 gennaio) per il processo al presunto terrorista di matrice anarchica Mauro Rossetti Busa, il 60enne ritenuto responsabile del doppio attacco incendiario a un distributore di benzina e in via Michele Rosi, nelle vicinanze della sede di Casapound. L’imputato, secondo quanto riferisce una nota di Casapound Italia, si è scagliato contro gli avvocati di parte civile della tartaruga frecciata durante l’udienza preliminare: “‘Ricordatevi – ha detto – per voi la prossima volta una pallottola”.
A dirlo è una nota del movimento: “Le minacce e le grida sono poi continuate nei confronti di tutto il movimento, tanto da costringere il Gup a richiedere intervento della polizia penitenziaria per allontanare l’imputato. A Rossetti sono stati contestati i reati di tentato incendio doloso e attentato terroristico con ordigni micidiali e esplosivi. Su richiesta della difesa di CasaPound, ammessa parte civile nel procedimento penale, gli atti del processo sono stati trasmessi alla competente procura distrettuale di Firenze”. “Gli atteggiamenti di questi personaggi, così come le bombe e gli attentati, certo non ci spaventano né ci intimidiscono – sottolinea il movimento – Resta da vedere se la protezione di cui hanno sempre goduto loro e i loro sodali da parte di una certa area politica verrà meno di fronte alla tracotanza di minacce esplicite pronunciate addirittura in un’aula di giustizia”.
“Siamo sereni nonostante tutto – commenta Fabio Barsanti, consigliere comunale di CasaPound a Lucca e bersaglio di una lettera da parte di Rossetti Busa – e andremo avanti per la nostra strada. Purtroppo non si tratta del primo episodio grave nei confronti del nostro movimento e della nostra sede. A Lucca l’estrema sinistra gode di coperture politiche che hanno garantito loro impunità e favorito l’innalzamento del pericolo. Non è un caso che l’attentatore si sia mosso dopo che, in Consiglio comunale, ho sollevato il problema della protezione goduta dall’antifascismo militante lucchese. Nonostante questo la giunta Tambellini vuole imporre con un’ordinanza un patentino per esercitare le libertà politiche. Un patentino dove dichiararsi antifascisti, come l’attentatore Rossetti Busa”.
“Restano gravissime – continua Barsanti – le minacce rivolte ai nostri avvocati all’interno dell’aula di giustizia. Mi auguro che facciano riflettere tutti i soggetti politici che, dalle ultime elezioni comunali ad oggi, utilizzano toni da guerra civile. Adesso il processo verrà incardinato a Firenze, dove si svolge anche quello contro gli antifascisti che misero una bomba davanti a una nostra libreria. Nell’episodio un artificiere perse tre dita e un occhio. L’estrema sinistra lucchese esultò”.
Durante l’udienza preliminare è stata accolta dal giudice la costituzione di parte civile di CasaPound. Gli avvocati hanno inoltre sollevato con successo l’eccezione di incompetenza del giudice lucchese: il processo continuerà a Firenze. Rossetti Busa è infatti imputato per atti di terrorismo, reato per cui è competente la Corte d’assise.