Lucchese, il Comune chiede gli arretrati per lo stadio

Un appello accorato “agli imprenditori del territorio, a coloro che sono interessati a un azionariato diffuso e a tutte le persone di buona volontà a farsi avanti per costruire un futuro diverso per la Lucchese”. È quello lanciato dal sindaco Alessandro Tambellini in una lettera aperta ai tifosi e agli sportivi della città in un frangente piuttosto drammatico per la società rossonera, che rischia una pesante penalizzazione e perfino l’esclusione dal campionato. Tutto dipende dalle valutazioni del consiglio federale in programma il prossimo 30 gennaio. Al vaglio la posizione della società in merito alla fidejussione ritenuta irregolare presentata a inizio campionato, e sostituita da un’altra fidejussione ritenuta anch’essa irricevibile. Ma non sarà l’unica grana per la Lucchese. Dagli uffici comunali, infatti, si stanno preparando le ingiunzioni di pagamento per recuperare le somme non ancora pagate dalla società per la concessione dello stadio. Una cifra che si aggirerebbe attorno agli 85mila euro, e che potrebbe comportare la revoca dello stadio allo squadra, come del resto lascia prefigurare lo stesso sindaco che sul punto già da qualche tempo aveva mandato un chiaro segnale ai vertifici societari.
E infatti il primo cittadino anche nella sua lettera aperta lancia indirettamente un chiaro messaggio anche alla società e ai suoi vertici. “Non nascondiamoci dietro a un dito – afferma Tambellini – La situazione della Lucchese Libertas è critica e la vittoria con la Pistoiese di domenica scorsa, a seconda del verso che prenderanno le cose, potrebbe essere l’ultima partita in serie C giocata al Porta Elisa. Non occorre che ricordi tutti i passaggi della vicenda relativa alla proprietà della squadra: basta dire che ho già espresso moltissime riserve sul fatto che l’attuale proprietà (quella a cui Arnaldo Moriconi ha ceduto la maggioranza delle quote) possa effettivamente e proficuamente insediarsi a Lucca”.
Tambellini non vede allo stato un futuro roseo: “Troppi fattori – avverte – depongono a sfavore di un percorso fruttuoso. Arnaldo Moriconi è stato il presidente che ha permesso alla società di raggiungere i risultati sportivi di questi anni ma la cessione proprietaria di queste settimane (che fa il paio con la cessione di fine estate anche se non so, in effetti, come definire quell’atto) rappresenta tuttavia un passaggio che potrebbe determinare conseguenze negative non prevedibili per il futuro della squadra. In questi mesi e in questi giorni – ricorda il primo cittadino – ho avuto interlocuzione diretta e indiretta con imprenditori locali i quali, a più riprese, hanno mostrato la loro disponibilità nei confronti della Lucchese, purché in un contesto completamente rinnovato. Purtroppo le condizioni per modificare tale contesto non si sono mai concretizzate, anzi sono peggiorate, e oggi ci troviamo in un momento sicuramente difficile”.
“Dobbiamo avere consapevolezza che se non ci saranno fatti nuovi, a partire da una palese ed urgente inversione di rotta soprattutto da parte di chi ha ora in mano le sorti della società, la continuità della Lucchese potrebbe essere irrimediabilmente compromessa dalla nuova penalizzazione o, ancora peggio, dall’esclusione della squadra dal campionato. Per questo faccio appello alla città, agli imprenditori del territorio, a coloro che sono interessati a un azionariato diffuso e a tutte le persone di buona volontà a farsi avanti per costruire un futuro diverso per la Lucchese. Concludo questo mio appello ringraziando i giocatori della Lucchese e l’allenatore Favarin. Il loro attaccamento alla maglia è un esempio per tutto il mondo dello sport; mister Favarin e i suoi ragazzi hanno dimostrato di essere persone vere, che, pur in un contesto così poco favorevole, hanno continuato a giocare e lottare per la Lucchese con impegno e serietà”.