
“Anche Lucca celebri il no hijab day”. A dirlo riferendosi alla campagna che domani (1 febbraio) culmina nella giornata mondiale contro l’hijab e tutti i veli imposti alle donne dalla religione islamica è il consigliere comunale della Lega, Giovanni Minniti.
“Da uomo profondamente rispettoso dell’universo femminile – afferma il consigliere leghista -, ho sempre provato compassione per le donne musulmane che, anche nella nostra città, indossano l’hijab ovvero quel velo che mortifica la femminilità ed annulla l’identità di chi è costretto ad indossarlo. Anche questa è una intollerabile forma di violenza contro le donne umiliate e costrette dagli uomini della propria famiglia ad andare in giro come fantasmi portando copricapi scomodi non per vezzo ma per imposizione come segno visibile della sottomissione e della privazione della libertà a cui sono soggette le donne in gran parte del mondo islamico. Qualche anima pia della sinistra dirà che si tratta di una libera scelta come segno di forza e modestia ma la verità è che l’imposizione del velo è una vera e propria imposizione anche contro la volontà della donna altrimenti non si spiega come mai una giovane iraniana, di recente, sia stata arrestata per essersi tolto il copricapo per strada. Mi auguro, che l’amministrazione Tambellini faccia sentire la sua flebile voce sul No Hijab Day ma sono convinto che dalle parti di Palazzo Orsetti non sarà udita nemmeno una parola. Ai compagni del Pd ed alla sinistra, la lotta per i diritti e la dignità delle donne nel mondo islamico interessa poco o nulla. Molti ricorderanno che la grande scrittrice Oriana Fallaci, durante l’intervista all’ayatollah Khomeini, senza alcun timore si tolse il chador che era stata costretta ad indossare e mandò letteralmente al diavolo il leader spirituale fondatore della Repubblica teocratica. La ex presidenta (sic) Boldrini, Emma Bonino, Federica Mogherini, incontrando personalità religiose islamiche hanno indossato sorridenti e con orgoglio il loro chador. Compagni della sinistra – chiude Minniti -, imparate da Oriana Fallaci e non dalle finte femministe da salotto”.