S. Luca, Uil a Asl: personale e letti, va cambiata rotta

Una lunga lista di debolezze è quella che ha portato in consiglio comunale a Lucca ieri (5 febbraio) la Uil. Per il sindacato infatti non solo il San Luca – in primis il pronto soccorso – è un grande malato, ma anche i servizi offerti, dalle liste d’attesa e all’assistenza territoriale, fino alla carenza di personale. A fare la rassegna di quello che non va nella sanità a Lucca sono stati i segretari territoriali della Uil Fpl, Pietro Casciani, e della Uil Pensionati, Guido Carignani, intervenuti ieri sera durante il consiglio comunale straordinario sulla sanità.
“Per l’accesso al pronto soccorso dell’ospedale San Luca l’organizzazione presta il fianco a disorientamento e incomprensioni tra pazienti, familiari e addetti per disposizioni e carenze strutturali dovuti alla mancanza di posti letto anche nella osservazione breve intensiva che costringe spesso le persone a trascorrere anche più giorni su una barella all’interno del pronto soccorso con i familiari in sala di attesa. Incomprensibile – prosegue Carignani – per i cittadini è la rigida selezione che viene fatta al pronto soccorso impedendo la compagnia di un familiare al parente in attesa di essere trattato, familiari che oltre tutto debbono sottostare alla gabella per il parcheggio auto a tale proposito non si comprende perché a Cisanello debba esserci un grande parcheggio gratuito servito da navetta in continuazione mentre al San Luca recepire un posto gratuito rimane un impresa”. A preoccupare la Uilp inoltre “il via vai di bimbi anche in tenera età che passano dal pronto soccorso i prefestivi e festivi perché sul territorio non esiste il servizio pediatrico in quei giorni, sarebbe opportuno, se non è possibile fare diversamente, mandare direttamente i bambini al reparto evitando così rischio di contaminazioni. Sempre sul territorio le case della salute non svolgono e non possono adempiere concretamente al loro ruolo di filtro per una organizzazione approssimativa e carente di servizi quali analisi ed esami di prima necessità oltre alla mancanza di personale qualificato, medici ed infermieri che possano intervenire soprattutto nei prefestivi e festivi. Nella casa della salute a campo di Marte è oramai nota la conclamata mancanza di circa 40 posti letto. Rimarchiamo infine la necessità di rivedere il rapporto fra pubblico e privato sulle liste di attesa: c’è la necessità di una risposta in tempi adeguati per velocizzare i tempi di attesa ancora troppo lunghi per eseguire determinati esami mentre alla struttura privata si può fare entro poche ore pagando la tariffa intera”. Analisi serrata e puntuale anche quella di Casciani che ha chiesto un netto cambio di passo alla nuova direzione aziendale: “Troppe unità operative gestite da un facente funzioni invece che da un primario, nel dettaglio per urologia, neurologia, pediatria, ortopedia e nefrologia. Persino il direttore ospedaliero è un facente funzioni. Pneumologia è poi considerata struttura semplice nonostante abbia 12 posti letto, 4 di terapia intensiva pneumologica, e il polo per endoscopia toracica, interventistica e attività ambulatoriale. Crediamo meriti di più. Presto andrà in pensione il direttore del laboratorio analisi, quale sarà la prospettiva? Al San Luca ad oggi mancano 30 infermieri per vari motivi e 8 operatori socio sanitari. L’azienda dobbiamo dire che copre i turn over, ma questo non basta, perché prima che il personale prenda servizio passano 7/8 mesi. Quindi per tamponare servono tempi determinati o come avviene da altre parti le agenzie di somministrazione lavoro. Che ci sia una carenza cronica di personale è confermata dal fatto che nel periodo estivo per garantire le ferie siamo costretti a chiudere posti letto e ridurre attività. Sul territorio dei 136 tra infermieri e Oss, ne abbiamo 114 con limitazioni, part time, legge 104, se consideriamo 6 coordinatori e 1 responsabile, utilizzabili effettivi sono 15. Inoltre dal 1 gennaio 3 persone sono andate in pensione e non ancora reintegrate. Chiediamo ovviamente un aumento dei posti letto e un progetto condiviso per il Campo di Marte. Che cosa ci vuol fare il comune in questa zona strategica della città considerando la vocazione sempre socio sanitaria? I posti auto dei dipendenti non sono sufficienti e, come previsto, i 35 nuovi stalli non sono sufficienti, ogni giorno c’è ancora coda all’ingresso dei parcheggi nell’ora di cambio mattina/pomeridiano. Per ultimo – conclude il segretario Uil Fpl – chiediamo l’istituzione di un osservatorio tecnico sulla sanità lucchese in grado di misurare la qualità del servizio”.