
“E’ tempo di scelte”. Dopo il consiglio comunale aperto i comitati sanità di Lucca chiedono azioni concrete. “I comitati Sanità Lucca – si spiega in una nota – sono stati i primi ad aver fortemente voluto il consiglio comunale aperto. Anche se quel che abbiamo visto è stata soltanto una brutta copia di quanto avevamo sperato. Nonostante i vergognosi attacchi anche personali e le insinuazioni subiti, sottolineata l’inaccettabile limitazione alla libertà di parola imposta ad alcuni nostri esponenti e ad alcuni cittadini, abbiamo comunque dato il nostro contributo di denuncia, ma anche di proposta”.
“E ci ha fatto piacere constatare che molti degli interventi ascoltati concordano con i temi che da anni cerchiamo di porre ai nostri amministratori e che nascono dall’ascolto e dalla partecipazione di tanti cittadini. In sintesi sono stati sperperati soldi in nuovi ospedali, e vediamo carenze strutturali e di posti letto, persone che aspettano per ore in barella al Pronto Soccorso, promiscuità nelle camere di degenza, a tutto vantaggio di un concessionario privato e lo dice la Corte dei Conti. Si è decisa una visione ospedale-centrica della sanità pubblica, cioè si è partiti dall’ospedale per acuti, quando oramai era chiaro che il cuore del problema erano cronicità e territorio. Ci vorranno anni per recuperare e intanto la medicina territoriale è ferma a “buoni propositi” e la riabilitazione è ancora in trasferta. E’ veramente l’ora della concretezza. Ancora in sintesi: in questa carenza di sanità territoriale Campo di Marte deve rimanere ad uso pubblico e sociosanitario ed il comune deve acquisirne la proprietà. La decisione di accorpare le Asl – vanno avanti i comitati – spingendo fino all’estremo la aziendalizzazione e il controllo centrale sulla sanità pubblica ha reso di fatto inesistente il controllo dei cittadini e delle istituzioni locali (conferenza dei sindaci). E gli amministratori non possono più non ascoltare, anzi calpestare le istanze di cittadini, comitati, e operatori della sanità. Perché questo è successo in Regione nel caso del referendum sulla riforma dell’accorpamento delle Asl quando furono cestinate dalla maggioranza del consiglio regionale 55.614 firme di cittadini. E come è successo anche al Consiglio comunale di ieri. I comitati sanità, presenti e impegnati da anni nella nostra città e nella nostra regione ricordano che una nuova strada deve essere intrapresa per far ritornare la nostra sanità un modello per tutte le altre, come lo era stata per moltissimi anni. Ad un anno esatto dal consiglio comunale del febbraio 2018, constatiamo che nulla è cambiato purtroppo. Chiediamo perciò oggi alle forze politiche che lo vogliono, di essere al nostro fianco in questa battaglia, nei fatti e nelle scelte concrete, perché la nostra vuole essere ed è una battaglia di civiltà e di sostegno alla parte più debole della società, i malati e le loro famiglie”.