Scuole e strade provinciali, 3,7 milioni a Palazzo Ducale

15 febbraio 2019 | 15:12
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Scuole e strade provinciali, 3,7 milioni a Palazzo Ducale

Soldi per la Toscana per strade provinciali e scuole. In arrivo 27 milioni di euro per tutta la Toscana: è quanto previsto dal decreto interministeriale che indirizza a 76 province italiane 250 milioni di euro tra 2019 e 2033. Nuove risorse, ripartite seguendo le indicazioni giunte dall’Unione province italiane, arriveranno ad Arezzo (1,7 milioni), Grosseto (2,68 milioni), Livorno (2,3 milioni), Pisa (3,66 milioni), Pistoia (3,09 milioni), Prato (2,15 milioni), Siena (5,59 milioni), Lucca (3,72 milioni) e Massa Carrara (2,13 milioni). Esclusa la città metropolitana di Firenze che giova di finanziamenti ad hoc.

“Strade e scuole – spiega il presidente del gruppo consiliare del Movimento 5 stelle in Regione, Giacomo Giannarelli – sono una priorità del nostro governo. Noi, a differenza di quanto fatto in passato, facciamo seguire alle parole i fatti e dimostriamo sul campo grande attenzione per i diversi territori”. L’intervento governativo segue l’impegno di spesa erogato per i municipi con meno di 20mila abitanti.
“Parliamo – prosegue Giannarelli – di risorse finalizzate al ripristino degli edifici pubblici e per la cura di strade, scuole, piazze”. Oltre 2 milioni e 100mila euro per i piccoli centri abitati di Arezzo; due milioni e mezzo per l’area di Firenze; un milione e 400mila euro per Grosseto; 910mila euro per la zona di Livorno; quasi 1,5 milioni per Lucca e più di 800mila euro per Massa Carrara. Tra gli stanziamenti spiccano i piccoli comuni del Pisano e del Senese con circa 4 milioni di euro complessivi erogati, mentre i municipi di Prato e Pistoia sfiorano il milione e 700mila euro di stanziamenti.
“Siamo enormemente soddisfatti – conclude Giannarelli – di questi importanti stanziamenti. È indispensabile andare verso un repentino superamento della vecchia malapolitica troppo spesso artefice di logiche che hanno relegato in un angolo l’attenzione alla cura costante e alla manutenzione dei luoghi in cui viviamo: un modo di fare di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze”.